Cronaca

75enne morto e risorto: miracolo? No errore del fisco

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Un uomo a Reggio Emilia si è recato dal medico per una visita, ma il dottore gli ha dato la peggiore delle notizie: gli ha detto che era morto. Il defunto però non ha voluto sentire ragioni ed ha presentato ricorso.

Pr il fisco era morto. No, non nel senso che non aveva sue notizie, ma proprio che risultava deceduto. Truffa? Trasmigrazione dell’anima? Reincarnazione? Rigenerazione? Racconto di Pirandello? No, è tutto vero e si tratta di un semplice errore fiscale quello per il quale è “risorto” Pietro Fanticini, imprenditore in pensione di Reggio Emilia, che risultava morto. Lo ha scoperto quando ha chiesto una ricetta al suo medico, ma il dottore è stato inflessibile: non si prescrivono medicinali ai trapassati.

Una volta scoperto il fastidioso inconveniente di essere morto, il signor Fanticini ha contatto l’Agenzia delle Entrate, che gli ha confermato che era scomparso l’anno precedente e gli porgeva le condoglianze per la sua dipartita. Ma l’uomo non si è rassegnato all’inevitabile ed ha presentato le carte con le quali è risorto anche per il fisco. Poco dopo tramite pec sono arrivate le felicitazioni dell’Agenzia delle Entrate.

L’errore è dovuto ad un banale caso di omonimia: l’anno precedente, sempre a Reggio Emilia, è scomparso un uomo con lo stesso nome e con lo stesso cognome. E tanto è bastato. «trovo piuttosto grave e indegno che nel 2023 un cittadino venga dichiarato deceduto senza alcun controllo e sulla base esclusiva di nome e cognome. E ora i costi per la mia resurrezione presso anagrafe, Ssn, Agenzia delle Entrate, Inps chi li sosterrà?» si chiede il risorto di Reggio Emilia.

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