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Ancora polemiche sulla campagna Open to Meraviglia: «recensioni e follower fake»

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venere botticelli social influencer
recensioni fake open to meraviglia

Se l’obiettivo della campagna promozionale Open to Meraviglia era quello di far parlare di sé, si può dire che è stato raggiunto in pieno. Che se ne stia parlando bene è un altro paio di maniche. Al di là della gratitudine espressa dagli ideatori, la promozione turistica delle bellezze italiane che ha trasformato la Venere di botticelli in una virtual influencer, continua a suscitare polemiche ed attirare critiche. Dopo i nomi delle città tradotti all’estero (ad esempio Camerino è diventato Guardrobe e Brindisi Toast), foto errate delle città segnalate e il costo ritenuto eccessivo, le nuove accuse riguardano i follower collezionati dall’account @Venereitalia23 e le recensioni alla campagna Open to Meraviglia: sarebbero dei fake.

A dirlo sono stati prima il giornalista Iacopo Melio, che lo scorso 25 aprile ha diffuso gli screen che mostravano i presunti profili falsi, e poi l’associazione “Mi riconosci?”, composta da professionisti della valorizzazione dei beni culturali, e dal marketer Riccardo Pirrone, che oggi hanno puntato il dito contro le reazioni e le recensioni, considerate fasulle.

La campagna Open to Meraviglia è andata fortissima in Oriente, soprattutto in Vietnam, dove ha guadagnato tantissimi like. Alcuni però sono stati posti da utenti con nomi differenti, ma con la stessa immagine del profilo. Il fatto che in Vietnam nel 2020 sono stati hackerati migliaia di account, poi riutilizzati come bot, qualche dubbio l’aumenta.

Anche la natura dei commenti è sospetta. Con un italiano perfetto, seppur troppo formale, tantissimi stranieri, le cui immagini del profilo mostrano esclusivamente atleti muscolosi, esprimono entusiasmo per la campagna sotto ad un post di Daniela Santanché. Il fatto che la creazione del loro profilo e quella del commento combacino ha nuovamente fatto sollevare qualche obiezione.

La teoria dunque è che i gestori della campagna abbiano acquistato recensioni e like fake al fine di incrementare le critiche positive ad Open to Meraviglia

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Sempre peggio gli ascolti di Pino Insegno: il nuovo corso Rai torna al vecchio?

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Non si risollevano gli ascolti de Il Mercante in Fiera che totalizza uno share da record (negativo): in viale Mazzini prenderanno provvedimenti? Intanto in Mediaset sembra azzeccata la scelta di puntare su opinione e talk show, eccezione fatta per Myrta Merlino.

L’avvio non è stato proprio entusiasmante, tranne che per il conduttore. Le puntate successive non hanno registrato alcuna inversione di tendenza, anzi hanno formato una parabola discendente. Pino Insegno, che in estate è stato presentato come volto simbolo del nuovo corso Rai del governo Meloni, non riesce a far decollare Il Mercante in Fiera, che ieri sera ha registrato il peggior risultato finora in termini di ascolti: 1,6% si share, con 301 mila spettatori.

Non proprio il rilancio che i vertici di Viale Mazzini avevano chiesto al conduttore. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe arrivato addirittura un ultimatum: o la situazione cambia in breve, nel giro di un paio di settimane, o il programma salta. E per L’Eredità, il programma di punta della fascia preserale di Rai1, potrebbero esserci sorprese. Insomma, il rischio per Pino Insegno è che se non trova in fretta un rimedio all’emorragia di ascolti, Rai potrebbe affidare a qualcun altro la conduzione.

Sembrerebbe essere stata una strategia migliore invece quella scelta da Mediaset, che ha avviato una campagna di detrashizzazione, puntando su talk show e programmi d’opinione. Bene l’innesto di Bianca Berlinguer, non altrettanto quello di Myrta Merlino, che invece sta seguendo una sorta di percorso al contrario: dopo un avvio incerto, sta tentando di recuperare il pubblico che fu di Barbara D’Urso con contenuti che si muovono in questo solco. L’approfondimento sulla veggente di Trevignano ne è un figlido esempio, ma che per il momento non ha prodotto risultati significativi. E anche in questo caso, i bene informati assicurano che a Cologna Monzese qualcuno starebbe pensando alle alternative.

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Patty Pravo: «come si fa a far questo mestiere senza anfetamina?»

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In un’intervista a Belve la cantante e show girl Patty Pravo ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto scalpore ed attirato critiche, in particolare quella sulle droghe e sull’anfetamina.

Non sarà Fedez, ma Patty Pravo è più gangsta del rapper. Intervistata a Belve, Patty Pravo ha parlato senza peli sulla lingua del suo rapporto con le droghe, ammettendo di averne provate di diverse tipologie («tutte» è stata la sua risposta, ndr) e spingendosi a dire: «ma chi è che fa questo mestiere senza anfetamina?».

Sono anche altri i temi toccati, come l’amore, gli inizi, la carriera, i viaggi, i ritocchini, il rapporto col successo e via dicendo. Ma le dichiarazioni a proposito delle sue esperienze “stupefacenti” sono quelle che hanno ottenuto la cassa di risonanza più ampia.

Anche perché Patty Pravo si dimostra piuttosto arzilla in tema droghe, perché quando la conduttrice le chiede se si stia riferendo agli anni ’70, la cantante risponde: «in generale».

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Salvini e il post mentre fa la spesa: «niente pesche, ma tanta roba», Calenda: «vai a lavorare»

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Matteo Salvini posta sul proprio profilo un post con due foto che lo immortalano mentre fa la spesa e il leader di Azione Calenda lo trolla: «non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare».

Matteo Salvini è alla frutta e lo fa vedere: posta una foto sul proprio profilo mentre fruga tra i marroni nel reparto ortofrutticolo di una nota catena di supermercati, di cui recentemente si è molto discusso a causa dello spot della pesca della discordia. E proprio citando il caso mediatico Salvini pubblica un post con due foto, una mentre carica la spesa in macchina e uno in cui sceglie le castagne, accompagnate dalla didascalia: «niente pesche, ma tanta roba. Le domeniche belle».

In poco tempo arriva la risposta, fulminea e fulminante, dell’onnipresente (sui social) Carlo Calenda: «Caro Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare. Parte seconda». Un post non proprio velato insomma. Parte seconda perché qualche giorno fa ne aveva caricato uno simile sempre rivolto al ministro dei Trasporti e sempre sul medesimo argomento.

Salvini infatti aveva condiviso sul proprio profilo lo spot oggetto del dibattito, commentando: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?». Anche in questo caso la replica del leader di Azione non si è fatta attendere ed è arrivata in punta di fioretto: «Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai lavorare».

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