Mondo
Arrestato Frank James, l’attentatore di New York: accusato di terrorismo, rischia l’ergastolo

Si chiama Frank James, ha 62 anni e alcuni precedenti alle spalle l’attentatore che ha aperto il fuoco nella metropolitana di New York, causando 23 feriti. Si è arreso alla polizia senza opporre resistenza. Ma non si placano le polemiche per come è stata gestita l’intera faccenda.
Dopo una caccia all’uomo durata 24 ore, con gli occhi di tutti gli americani puntati su New York, Frank James è stato arrestato. I poliziotti lo hanno intercettato a Manhattan, mentre passeggiava tranquillo per le strade dell’East Village. Si è subito arreso ed ha seguito gli agenti pacifico. L’accusa è di terrorismo e l’uomo rischia di non uscire mai più dal carcere.
Ma non si placano le polemiche nella Grande Mela. In tanti reputano eccessivo il tempo impiegato dal dipartimento di polizia più famoso del mondo a rintracciare il ricercato numero uno d’America ed è ancora forte l’indignazione per il fatto che fossero spente le telecamere della stazione della metro di Sunset Park, a Brooklyn, dove Frank James ha aperto il fuoco. Il tutto in una città amministrata da un ex poliziotto, Eric Adams, che ha vinto le elezioni proprio sul tema sicurezza. In queste ore si trova confinato a casa a causa del Covid, ma il sindaco ha promesso che aumenteranno i controlli e si faranno più stringenti le norme d’accesso alla metropolitana, dove saranno installati metal detector.
Per rintracciarlo, era stata addirittura offerta una taglia da 50 mila dollari a chiunque avesse fornito informazioni utili alla sua cattura. Un passante lo ha riconosciuto mentre era seduto al tavolino di un fast food ed ha avvisato la polizia, che poco dopo lo ha intercettato. L’attentatore aveva pianificato il suo gesto. Per l’attentato aveva affittato un furgoncino a Philadelphia, ritrovato nei pressi della fermata di Sunset Park. Sulla banchina è stato ritrovato un borsone in cui conservava proiettili, fuochi d’artificio ed un’accetta. Si trovava sul vagone quando ha estratto una bomboletta fumogena, si è infilato la maschera antigas ed ha estratto una pistola Glock calibro 9. Ha sparato 33 colpi prima che l’arma si inceppasse e questo ha contribuito ad evitare che l’attentato si trasformasse in strage. Dopodiché, vestito come un addetto della metro, si è allontanato.
Sui social aveva condiviso video nei quali si scagliava contro il sindaco Adams, la criminalità, i senzatetto e altre questioni sociali. I suoi discorsi sono carichi di rabbia, rancore e inneggiamenti alla violenza mitigati soltanto dalla paura di finire in carcere. Quello che appare più inquietante ora, è quello in cui parla dell’alto numero di episodi di violenza nella metropolitana di New York, nel quale Frank James dice frasi come «volevo uccidere tutto quello che vedevo». A causa dei suoi contenuti era stato anche interrogato, e poi lasciato libero, dall’Fbi.
Mondo
E’ morto a 100 anni l’ex segretario di Stato USA Henry Kissinger

Un secolo di storia al centro della storia contemporanea. Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca dal 1969 al 1975 e segretario di Stato USA dal 1973 al 1977, si è spento a 100 anni.
Nato in Germania in una famiglia ebrea, Kissinger nel 1938 si trasferisce prima a Londra e poi negli Stati Uniti, dove assume il nome Henry ed ottiene la cittadinanza nel ’43. Studia, lavora, viene arruolato dal Pentagono nei servizi segreti e nel ’45 torna in Germania con le truppe americane, con l’incarico di stanare i nazisti nascosti nella città di Bensheim. E’ l’incipit di una brillante carriera.
Tornato negli Stati Uniti completa gli studi ad Harvard ed inizia il percorso di avvicinamento alla politica. Comincia a stabilire contatti con organismi governativi, incontra il miliardario Nelson Rockfeller, stringe rapporti. Le prime visite alla Casa Bianca arrivano con la presidenza Eisenhower e, successivamente, con quelle Kennedy e Johnson. Nel 1968 riesce ad avvicinarsi ad entrambi i candidati alle presidenziali, Nixon e Humphrey, e ad entrambi offre i propri servigi. Entrambi hanno delle perplessità, ma sono interessati a dare un’occhiata ai suoi dossier. Alla fine vince Nixon, che vince anche le elezioni e accoglie Henry Kissinger nel suo entourage. Nel ’73, alla rielezione, Kissinger è consigliere alla Casa Bianca.
Kissinger diventa un protagonista del corso degli eventi su scala globale, in particolare durante gli anni della Guerra Fredda. Fautore della visita in Cina di Nixon nel 1972 e dell’apertura delle relazioni diplomatiche con Pechino, al centro del colpo di Stato contro Salvador Allende in Cile nel 1973 e della conferenza di Ginevra del 1975 tra arabi e israeliani. Nel 1973 ottiene il Premio Nobel per la pace aver negoziato la fine della guerra in Vietnam, mentre in patria qualcuno chiede di processarlo per crimini di guerra.
In Italia ha avuto diverse amicizie, tra le quali spiccano quelle con Gianni Agnelli, Cesare Romiti, Mario Draghi e Giorgio Napolitano, che definì «my best communist friend».
Figura discussa e divisiva, i media statunitensi ancora oggi sono spaccati tra chi piange un grande diplomatico e chi invece lo considera una macchia della politica d’oltreoceano. Uomo d’acciaio, dallo sguardo imperturbabile e dalla voce priva di inflessioni, ma dallo spiccato accento tedesco, è celebre per aneddoti ed aforismi di andreottiana memoria. Il più celebre è dedicato al potere, «l’afrodisiaco più potente».
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Rilasciati i primi ostaggi da Hamas: «Consegnati alla Croce Rossa»

Il primo convoglio di ostaggi israeliani rilasciati da Hamas ha attraversato il valico di Rafah. 13 le persone liberate. Tregua anche al nord, con Hezbollah.
Con un giorno di ritardo e con poche speranze che possa perdurare, l’accordo per il cessate il fuoco sulla striscia di Gaza ed in Israele è cominciato oggi ed i primi 13 ostaggi nelle mani dell’organizzazione terroristica sono stati rilasciati da Hamas e «consegnati alla Croce Rossa». Gli operatori della Croce Rossa hanno accompagnato gli ostaggi liberati da Hamas alla base aerea di Hatzarim, che si trova vicino a Beer Sheva, nella regione del Negev. In seguito, torneranno in libertà anche 30 donne e minori detenuti in Israele.
Nei prossimi 4 giorni, in base agli accordi, 150 prigionieri palestinesi dovrebbero tornare in libertà, mentre sono in tutto 50 gli ostaggi nelle mani di Hamas che dovrebbero fare ritorno in Israele. La tregua però, fragile e complicata, non è destinata a durare. Entrambe le parti hanno comunicato che al termine imbracceranno nuovamente le armi.
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Oscar Pistorius verso la scarcerazione: a gennaio verrà rimesso in libertà vigilata

Dopo aver trascorso dieci anni in carcere per l’omicidio della ex fidanzata, il campione paralimpico che prima ha commosso e poi scioccato il mondo sarà scarcerato con la condizionale.
La notizia è stata confermata dal Dipartimento dei Servizi Correzionali del Sudafrica. Oscar Pistorius ha ottenuto la scarcerazione e il prossimo 5 gennaio lascerà la prigione di Atteridgeville, nel quale si trova rinchiuso per l’omicidio della ex fidanzata Reeva Steenkamp. Sconterà il resto della sua pena in libertà vigilata e seguirà un percorso terapeutico.
L’ex campione paralimpico sudafricano è stato condannato a 13 anni e 6 mesi di carcere, ma ha ottenuto il rilascio anticipato. Già nel marzo scorso Pistorius aveva presentato istanza di scarcerazione, ma gli era stata negata, perché non erano ancora maturato il tempo minimo per presentare la richiesta. La madre dell’ex fidanzata in quell’occasione chiese al Dipartimento di non concedergli la libertà vigilata: «La riabilitazione richiede che qualcuno si impegni onestamente, con la piena verità del suo crimine e delle sue conseguenze. Nessuno può affermare di avere rimorsi se non è in grado di affrontare pienamente la verità».
Nel 2017 Oscar Pistorius sparò quattro colpi alla sua fidanzata, l’attrice e modella Reeva Steenkamp, attraverso la porta del bagno. Lui ha sempre sostenuto essersi trattato di un tremendo errore e che pensava si trattasse di un ladro. Il Tribunale lo ha invece considerato un omicidio intenzionale.
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