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Cronaca

Assolto dall’accusa di stupro: «la porta socchiusa era un invito a osare»

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Sentenza che farà discutere a Torino dove un ragazzo di 25 anni è stato assolto in Appello dall’accuso di stupro ad una coetanea, che ha lasciato aperta la porta del bagno e che quindi ha, secondo il Tribunale, implicitamente dato false speranze all’accusato.

La porta socchiusa, ed altri segnali mal interpretarti, avrebbero indotto il ragazzo a pensare che si fosse presentata l’occasione giusta. E non sarebbe stata una vera e propria violenza sessuale, piuttosto un rapporto al quale ha ceduto, forse annebbiata dall’alcol, e di cui si è poi pentita. La sentenza del Tribunale di Torino è una di quelle destinate a far discutere. Un ragazzo di 25 anni accusato di stupro da una coetanea e condannato in primo grado, è stato assolto in Appello, perché, secondo il giudice non ci sono le prove che si sia perpetrato un atto di violenza, dal momento che la porta era aperta e in considerazione dell’atteggiamento dei due ragazzi.

I fatti risalgono a tre anni fa. I due, che si conoscevano da tempo, si sono incontrati in un locale per bere qualcosa e “chiarire”. I due si erano in precedenza scambiati un bacio, ma la giovane ha raccontato di voler mettere in chiaro che non fosse interessata ad una relazione. La serata scorre tranquilla, fino a che la ragazza non deve utilizzare la toilette e chiede al ragazzo di accompagnarla. Qui i racconti differiscono.

La giovane ha affermato che ad un certo punto lui avrebbe spalancato la porta del bagno, l’avrebbe girata di forza e, dopo averle tappato la bocca, avrebbe abusato di lei. Lo stupro l’avrebbe scioccata e le avrebbe provocato un attacco di panico. Il ragazzo invece ha affermato di averla atteso fuori dal bagno, custodendole la borsetta, e che avrebbe deciso di fare la sua mossa, dopo aver avuto l’impressione di aver ricevuto segnali da parte della ragazza. Il rapporto comunque, secondo il suo racconto, sarebbe stato consenziente.

Il Tribunale gli ha dato ragione: «Non si può affatto escludere che al ragazzo, la giovane abbia dato delle speranze, facendosi accompagnare in bagno, facendosi porgere i fazzoletti e tenendo la porta socchiusa, aperture lette certamente dall’imputato come un invito a osare». Oltretutto, secondo il Tribunale «al momento dei fatti la ragazza era alterata per un uso smodato di alcol […]è quindi altamente probabile che non fosse pienamente in sé quando richiese di accedere al bagno, provocò l’avvicinamento del giovane che invero la stava attendendo dietro la porta, custodendo la sua borsetta». Segnali che avrebbero dunque fatto credere al ragazzo che «questa fosse l’occasione propizia che la giovane gli stesse offrendo». Oltretutto i modi del ragazzo, quando lei ha richiamato l’attenzione dei presenti, non sono apparsi come quelli dello stupratore, ma è sembrato «gentile».

L’unico suggerimento che possa essersi consumata una violenza, è la cerniera rotta dei pantaloni della ragazza, ma «l’uomo non ha negato di aver aperto i pantaloni della giovane, ragione per cui nulla può escludere che sull’esaltazione del momento, la cerniera, di modesta qualità, si sia deteriorata sotto forzatura».

Cronaca

Sciopero generale, Landini: «in Italia tentativo di svolta autoritaria», scontri a Torino

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Secondo il segretario della Cgil, che ha guidato il corteo di Bologna, sono almeno 500 mila gli italiani che sono scesi in piazza in occasione dello sciopero generale. Nel corteo di Torino le fragne pro Palestina si sono scontrate con le forze dell’ordine.

«È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone», Maurizio Landini non usa mezze parole a margine del corteo di Bologna in occasione dello sciopero generale di oggi, venerdì 29 novembre. Il segretario della Cgil, rispondendo ai cronisti, ha affermato: «Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto. Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono».

Poco prima, dal palco, aveva tuonato: «Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione. È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese».

Secondo Landini l’adesione allo sciopero generale è stata molto alta, raggiungendo in alcuni casi la totalità della forza lavoro delle aziende. Sarebbero state almeno 500 mila le persone che hanno deciso di scendere in piazza e sfilare in corteo nelle città italiane.

La situazione più calda a Torino, dove si sono verificati scontri tra le frange pro Palestina e le forze dell’ordine. Studenti ed attivisti dei collettivi hanno anche brevemente occupato i binari della stazione, ma il contatto con Carabinieri e Poliziotti è avvenuto quando hanno provato a entrare nella stazione di Porta Nuova. Il cordone di forze dell’ordine li ha respinti utilizzando manganelli e scudi antisommossa, mentre i manifestanti hanno lanciato oggetti, pietre e fumogeni. Poco prima avevano anche bruciato le effigi di Meloni e Crosetto.

 

 

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Bambina caduta dalla finestra della casa famiglia in Calabria, la madre si suicida in ospedale

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La piccola di soli sette anni si trova ricoverata in ospedale con diversi traumi. La madre si è a sua volta lanciata nel vuoto appena arrivata nel nosocomio.

Una madre di 30 anni si è suicidata in ospedale dopo che la figlia, una bambina di 7 anni, è caduta dalla finestra di una casa famiglia nella quale erano ospitate da un paio d’anni. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica della vicenda e capire cosa sia accaduto nella stanza delle due. La piccola ha riportato diversi e seri traumi in seguito alla caduta ed è stata trasportata nell’ospedale Pugliese di Catanzaro, ma non sarebbe in pericolo di vita.

Entrambe sono originarie dell’entroterra catanzarese e vivevano nella casa famiglia da circa due anni. Una volta arrivata in ospedale, la madre della bambina di 7 anni caduta dalla finestra si è suicidata lanciandosi a sua volta nel vuoto. In merito alla caduta della piccola indagano i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, mentre in seguito all’estremo gesto della donna, sono intervenuti in ospedale gli agenti della Squadra Mobile catanzarese.

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Cronaca

Ragazzino di 13 anni accoltellato per un pallone da un bambino di 10 anni

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L’episodio di violenza si è verificato a Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La vittima è stata colpita ad una coscia ed è stato portato in pronto soccorso. L’aggressore non può essere imputabile data la giovane età.

Stava giocando a pallone nel campetto a due passi da casa in compagnia di alcuni amici, il ragazzino di 13 anni accoltellato a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, da un bambino di appena 10 anni. L’ennesimo episodio di cronaca nera che ha per protagonisti minorenni è avvenuto nella sera di domenica 17 novembre. I due giovanissimi non si conoscevano e non si erano mai incontrati prima.

Il più piccolo si è avvicinato al più grande e gli ha intimato di consegnarli il pallone. Di fronte al rifiuto dell’altro, che ha passato la palla ad un suo amico, il minore ha estratto un coltello ed ha colpito alla coscia sinistra il tredicenne, dopodiché è scappato. Il ragazzino accoltellato per un pallone è stato soccorso dai genitori degli altri giovani presenti ed accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano, dove sono intervenuti i Carabinieri.

I militari stanno lavorando per ricostruire nel dettaglio la dinamica degli eventi e identificare l’aggressore, che avendo meno di 10 anni non è imputabile. Tuttavia, potrebbe essere segnalato al Tribunale per i Minorenni.

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