Mondo
Astrosamantha torna nello spazio, a bordo di un Falcon 9 di Space X
Alle 9:52, ora italiana, dal Kennedy Space Center in Florida, un Falcon 9 dell’agenzia spaziale Space X, di proprietà di Eleon Musk, si è sollevato dal suolo, in direzione della Stazione Spaziale Internazionale (IIS), con a bordo un equipaggio di astronauti, tra cui la nostra “Astrosamantha” Cristoforetti, che parteciperà alla Missione Minerva della Nasa.
Per la prima volta, un’astronauta italiana è salita a bordo di un Falcon 9, l’innovativo razzo dell’agenzia spaziale Space X in grado di ritornare nel luogo da cui è decollato, dopo aver “accompagnato” in orbita una capsula. All’interno, un equipaggio di astronauti composto dal comandante Kjell Lindgren, dal pilota Bob Hines, dalla specialista di missione Jessica Watkins e dall’astronauta dell’Esa Samantha Cristoforetti, che sarà il capo del segmento orbitale statunitense (USOS). Il razzo di Space X farà ritorno a terra dopo aver sganciato nello spazio Astrosamantha e gli altri astronauti, che poi raggiungeranno la Stazione Spaziale Internazionale.
Il volo spaziale, dopo aver subito ritardi e rinvii a causa del maltempo, alla fine è partito. L’attracco degli astronauti alla Stazione Spazale Internazionale, è previsto per le le 2:15 circa, ora italiana. 12 minuti dopo il decollo, il razzo che ha rilasciato in orbita la capsula con l’equipaggio, che proseguirà autonomamente il suo viaggio fino alla IIS, ha fatto ritorno alla piattaforma da cui si è staccato. Questo lancio arriva due giorni dopo che un altro veicolo Space X, ha fatto rientro dopo un viaggetto spaziale ed è ammarata. Al suo interno, un gruppo di uomini d’affari.
La missione odierna invece è targata Nasa, che dopo aver mandato in pensione gli Shuttle, si è affidata alla compagnia di Musk. Astrosamantha, che nella foto precedente al lancio è stata immortalata sorridente nel posto vicino al finestrino, è la prima italiana a salirci a bordo e nei giorni scorsi ha detto di essere molto affascinata dal progetto Space X. Non si tratta certo del primo primato per la nostra astronauta, che è stata la prima donna a preparare un caffè in orbita, ha preso parte alla più lunga missione spaziale europea ed è stata la prima a tenere un blog durante la missione. Tra poco sarà anche la prima donna ad avere effettuato un video per TikTok dallo spazio, dal momento che condividerà le fasi salienti del suo viaggio sui social.
Mondo
Sindaco messicano decapitato una settimana dopo la sua elezione
Alejandro Arcos Catalan è stato eletto sindaco di Chilpancingo, in Messico, la settimana scorsa. Ieri la polizia ha ritrovato la sua testa mozzata sopra un pickup.
Una truce storia proveniente dal Messico riaccende i riflettori sullo strapotere dei cartelli della droga nel Paese del Centro America, dove Alejandro Arcos Catalan, sindaco della città di Chilpancingo, è stato ucciso e decapitato. Le immagini del brutale omicidio sono state diffuse sui social e sono agghiaccianti. Mostrano la testa mozzata della vittima appoggiata sopra un pickup.
Alejandro Arcos Catalan ha centrato l’elezione la settimana scorsa nella città dello Stato messicano meridionale di Guerrero, una delle aree più colpite dalla violenza dei cartelli della droga data la sua posizione lungo la costa del Pacifico.
Mondo
Ancora un’esplosione nel centro di Colonia: un ferito
A Colonia si è verificata una nuova esplosione, a poche centinaia di metri dalla discoteca dove lunedì scorso è scoppiata una bomba.
Dopo che lo scorso lunedì 16 settembre un ordigno è deflagrato all’entrata di un ristorante discoteca, provocando un ferito, questa mattina, mercoledì 18 settembre, una nuova nuova esplosione è riecheggiata nel centro di Colonia. Anche questa volta si tratterebbe di una bomba ed anche in questo caso una persona è rimasta ferita, un passante di 40 anni. Le sue condizioni fortunatamente non sarebbero serie ed è stato ascoltato dagli inquirenti in qualità di testimone.
L’esplosione di questa mattina a Colonia è avvenuta nella Ehrenstrasse. Il vanity Club, la discoteca dove è stato piazzato un ordigno lunedì scorso, dista solo poche centinaia di metri. Che tra i due casi possa esserci un collegamento appare più di un sospetto, anche se al momento non è chiara la matrice dei due attentati.
Mondo
Venezuela, Maduro al contrattacco: mandato d’arresto per Gonzalez
La faida tra l’erede di Chavez ed il suo sfidante si fa più sempre più aspra. Maduro accusa di cospirazione e terrorismo Gonzalez, che aveva a sua volta denunciato brogli elettorali e che si trova in semi-clandestinità dal 30 luglio.
Poco più di un mese dopo le elezioni presidenziali, il Venezuela scivola sempre più nel caos dopo che nella notte è stato spiccato, e ratificato a tempo di record, un mandato d’arresto per lo sfidante di Nicolas Maduro, Edmundo Gonzalez Urrutia. Le accuse sono di «usurpazione di ufficio, diffusione di false informazioni, incitamento a disobbedire alla legge, incitamento all’insurrezione e associazione a delinquere».
All’indomani del voto Gonzalez ha denunciato brogli elettorali, ha contestato la proclamazione di Maduro con il 52% dei voti da parte del Consiglio elettorale nazionale ed ha mostrato dati sugli scrutini che lo davano in netto vantaggio. Poco più di un mese dopo, è arrivata la risposta decisa del governo, anche se la richiesta d’arresto reca la firma della Procura ed è stata approvata dal Tribunale di Prima Istanza con Funzioni di Controllo.
E’ lo stesso presidente a mettere il cappello sull’iniziativa: «Crede di essere al di sopra della legge questo signor codardo, ha la pretesa di dire che non riconosce la legge, che non riconosce nulla. Questo è inammissibile, non accade in nessun’altra parte de mondo», ha detto nel corso del suo programma settimanale “Con Maduro+” sulla tv di Stato.
L’ex ambasciatore Gonzalez, che dopo il mandato d’arresto si trova in condizione di semi-clandestinità, non appare in pubblico dal 30 luglio. Dal giorno delle elezioni in tutto il Paese si sono verificati scontri e disordini e si stimano che siano oltre 2.400 le persone arrestate o detenute. L’Onu ha speso parole pesanti, parlando di «clima di terrore» in Venezuela, mentre i Paesi dell’Unione Europea e molti stati latino americani non riconosceranno il risultato elettorale, fino a che il governo venezuelano non mostrerà prove inconfutabili. Gli Stati Uniti invece hanno già riconosciuto Gonzalez come vero vincitore.
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