Attualità
Berlusconi: «il mio è stato l’ultimo governo eletto dagli italiani nel 2008». No, non lo fu

Durante un’intervista Silvio Berlusconi dichiara che l’ultimo governo da lui presieduto, fu anche l’ultimo ad essere eletto dai cittadini, ma si deve essere confuso: nel nostro Paese non vi è mai stata l’elezione diretta del Primo Ministro.
Tra gli elettori, la questione dell’eleggibilità del Primo Ministro ha sempre creato una certa confusione: nel nostro ordinamento, non è prevista l’elezione diretta del premier, che viene incaricato dal Presidente della Repubblica. Non deve per forza essere un parlamentare, ma deve ottenere la fiducia del Parlamento, che viene eletto dai cittadini alle Elezioni Politiche. Poi esprime i ministri, che però devono essere approvati dal Presidente della Repubblica. Si può essere favorevoli, o contrari, ma così è. E lo è sempre stato, indipendentemente dalle leggi elettorali che via via si sono succedute nel corso della storia repubblicana del Paese.
Negli anni sono state avanzate diverse proposte di riforma presidenzialista, ma non sono mai state approvate e dunque non sono mai entrare in vigore. Certo, per quanto importante si tratta comunque di un tecnicismo sul quale un elettore può anche confondersi. Ma se a farlo è uno che Presidente del Consiglio lo è stato quattro volte, la situazione si complica.
Eppure Berlusconi, impegnato in una campagna per la quale ha tappezzato l’Italia di manifesti e dispositivi multimediali che raccontano le sue gesta e che sta dando fondo alla sua riserva di promesse elettorali, si deve essere confuso.
Intervistato a Mattino Cinque, Berlusconi ha affermato: «L’ultimo governo eletto dagli italiani è stato il mio nel 2008. Da allora, si sono succeduti diversi governi, tutti di Sinistra». Tipo quel bolscevico di Monti. O quel marxista-leninista di Mario Draghi. O il primo Conte, che da un centro sociale si è infiltrato tra le fila verdi, per sabotare dall’interno i piani del nemico.
Insomma, la ricostruzione dell’ex cavaliere non appare particolarmente lucida, oltre ad essere errata da un punto di vista tecnico. Il prossimo 25 settembre la cittadinanza è chiamata ad esprimere il proprio voto per rinnovare il Parlamento. Poi giuristi, matematici e indovini cercheranno di interpretare una complicatissima legge elettorale per capire chi si è accaparrato i tanto ambiti seggi. Infine, tanto per cambiare, toccherà poi a Mattarella cercare di sbrogliare la matassa e fare in modo che i partiti riescano, in qualche modo, ad accordarsi sul prossimo premier.
Attualità
Sempre peggio gli ascolti di Pino Insegno: il nuovo corso Rai torna al vecchio?

Non si risollevano gli ascolti de Il Mercante in Fiera che totalizza uno share da record (negativo): in viale Mazzini prenderanno provvedimenti? Intanto in Mediaset sembra azzeccata la scelta di puntare su opinione e talk show, eccezione fatta per Myrta Merlino.
L’avvio non è stato proprio entusiasmante, tranne che per il conduttore. Le puntate successive non hanno registrato alcuna inversione di tendenza, anzi hanno formato una parabola discendente. Pino Insegno, che in estate è stato presentato come volto simbolo del nuovo corso Rai del governo Meloni, non riesce a far decollare Il Mercante in Fiera, che ieri sera ha registrato il peggior risultato finora in termini di ascolti: 1,6% si share, con 301 mila spettatori.
Non proprio il rilancio che i vertici di Viale Mazzini avevano chiesto al conduttore. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe arrivato addirittura un ultimatum: o la situazione cambia in breve, nel giro di un paio di settimane, o il programma salta. E per L’Eredità, il programma di punta della fascia preserale di Rai1, potrebbero esserci sorprese. Insomma, il rischio per Pino Insegno è che se non trova in fretta un rimedio all’emorragia di ascolti, Rai potrebbe affidare a qualcun altro la conduzione.
Sembrerebbe essere stata una strategia migliore invece quella scelta da Mediaset, che ha avviato una campagna di detrashizzazione, puntando su talk show e programmi d’opinione. Bene l’innesto di Bianca Berlinguer, non altrettanto quello di Myrta Merlino, che invece sta seguendo una sorta di percorso al contrario: dopo un avvio incerto, sta tentando di recuperare il pubblico che fu di Barbara D’Urso con contenuti che si muovono in questo solco. L’approfondimento sulla veggente di Trevignano ne è un figlido esempio, ma che per il momento non ha prodotto risultati significativi. E anche in questo caso, i bene informati assicurano che a Cologna Monzese qualcuno starebbe pensando alle alternative.
Attualità
Patty Pravo: «come si fa a far questo mestiere senza anfetamina?»

In un’intervista a Belve la cantante e show girl Patty Pravo ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto scalpore ed attirato critiche, in particolare quella sulle droghe e sull’anfetamina.
Non sarà Fedez, ma Patty Pravo è più gangsta del rapper. Intervistata a Belve, Patty Pravo ha parlato senza peli sulla lingua del suo rapporto con le droghe, ammettendo di averne provate di diverse tipologie («tutte» è stata la sua risposta, ndr) e spingendosi a dire: «ma chi è che fa questo mestiere senza anfetamina?».
Sono anche altri i temi toccati, come l’amore, gli inizi, la carriera, i viaggi, i ritocchini, il rapporto col successo e via dicendo. Ma le dichiarazioni a proposito delle sue esperienze “stupefacenti” sono quelle che hanno ottenuto la cassa di risonanza più ampia.
Anche perché Patty Pravo si dimostra piuttosto arzilla in tema droghe, perché quando la conduttrice le chiede se si stia riferendo agli anni ’70, la cantante risponde: «in generale».
Attualità
Salvini e il post mentre fa la spesa: «niente pesche, ma tanta roba», Calenda: «vai a lavorare»

Matteo Salvini posta sul proprio profilo un post con due foto che lo immortalano mentre fa la spesa e il leader di Azione Calenda lo trolla: «non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare».
Matteo Salvini è alla frutta e lo fa vedere: posta una foto sul proprio profilo mentre fruga tra i marroni nel reparto ortofrutticolo di una nota catena di supermercati, di cui recentemente si è molto discusso a causa dello spot della pesca della discordia. E proprio citando il caso mediatico Salvini pubblica un post con due foto, una mentre carica la spesa in macchina e uno in cui sceglie le castagne, accompagnate dalla didascalia: «niente pesche, ma tanta roba. Le domeniche belle».
In poco tempo arriva la risposta, fulminea e fulminante, dell’onnipresente (sui social) Carlo Calenda: «Caro Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare. Parte seconda». Un post non proprio velato insomma. Parte seconda perché qualche giorno fa ne aveva caricato uno simile sempre rivolto al ministro dei Trasporti e sempre sul medesimo argomento.
Salvini infatti aveva condiviso sul proprio profilo lo spot oggetto del dibattito, commentando: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?». Anche in questo caso la replica del leader di Azione non si è fatta attendere ed è arrivata in punta di fioretto: «Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai lavorare».

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