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Cronaca

Crisi degli oppioidi, le grandi catene di farmacie Usa hanno patteggiato

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Patteggiamento da 13,8 miliardi di dollari per chiudere le cause relative alla crisi degli oppioidi per CVS, Walgreens e Walmart, le grandi catene di farmacie statunitensi. Sono state accusate di aver venduto ossicodone senza gli opportuni controlli.

Lo scorso agosto, le tre principali catene di farmacie degli Stati Uniti, Walmart, Walgreens e CVS, furono condannate a pagare un risarcimento di centinaia di milioni di dollari. La sentenza aveva fatto scalpore: per la prima volta, le grandi catene di farmacie venivano ritenute responsabili dell’abuso di farmaci. Le società in un primo momento avevano promesso ricorso contro la sentenza che le collegava alla crisi degli oppioidi, mentre oggi è arrivata la notizia del patteggiamento delle grandi catene di farmacie statunitensi, che verseranno un risarcimento complessivo da 13,8 miliardi di dollari.

In passato c’erano state sentenze, anche da centinaia di miliardi di dollari, contro aziende più piccole, o contro le compagnie produttrici dei farmaci. Ad agosto invece, erano state punite per la prima volta, le catene che vendevano i farmaci e non chi li aveva prodotti. In base alle sentenze, hanno venduto con troppa facilità, senza gli opportuni controlli e senza avvisare i clienti dei potenziali rischi, grandi quantità di farmaci oppiodi.

Si tratta di medicinali molto potenti e che creano una fortissima dipendenza. Prescritti per la cura del dolore, in molti casi hanno reso schiavi i pazienti che li hanno assunti e che hanno iniziato ad abusarne. La loro diffusione ha letteralmente flagellato intere regioni degli Stati Uniti, dove sono state registrate migliaia di morti da overdose.

La crisi degli oppioidi ha iniziato a dilagare negli Stati Uniti a partire dalla metà dagli anni ’90, quando la Purdue Pharma, una grossa azienda farmaceutica americana, immise sul mercato l’ossicodone, con il nome di Oxy Contin. Il nuovo farmaco, che prometteva una cura miracolosa contro il dolore di qualunque tipo, venne spinto con strategie e campagne di marketing molto aggressive. In breve, quasi tutti i medici iniziarono a prescrivere il farmaco, che si trovava in tutti gli ospedali d’America.

L’azienda farmaceutica però aveva mentito sul reale livello di dipendenza che l’Oxy Contin creava, convincendo i dottori anche con mezzi di persuasione alternativi: viaggi, premi, biglietti per le partite e per gli eventi più importanti e così via. Ed ha continuato a farlo a lungo, sviluppando oltretutto formati della pillola sempre più concentrati e massicci. In breve, molti pazienti iniziarono ad assumerlo anche al termine del periodo di prescrizione e non potevano farne più a meno. Nel 2019 al termine di un lungo e complicato processo, Purdue Pharma ha dichiarato bancarotta, come previsto dall’accordo con gli oltre 2000 denuncianti. L’accordo prevedeva anche un risarcimento da 8 miliardi di dollari e la cessione della società dalla famiglia Sackler ai querelanti, che avrebbero impiegato le disponibilità della casa farmaceutica per la creazione di una nuova società impegnata nella produzione di farmaci che contrastino le dipendenze.

Oggi a pagare per la crisi degli oppioidi entrano dunque anche le principali catene di farmacie statunitensi, con un patteggiamento miliardario. In base all’accordo CVS pagherà alle migliaia di persone che avevano fatto causa alla società circa 5 miliardi di dollari nel corso dei prossimi 10 anni e Walgreens 5,7 miliardi nel corso di 15 anni. Walmart pagherà invece immediatamente il risarcimento, che ammonta a 3,1 miliardi di dollari.

Cronaca

Forse una nota sul registro alla base del tentato suicidio di una ragazzina a Rapallo

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La ragazzina dodicenne che ieri a Rapallo ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della sua classe, facendo un volo di sei metri, potrebbe averlo fatto per il timore di presentare ai genitori una nota sul registro che aveva ricevuto in seguito ad una discussione con un compagno di classe.

Aveva litigato con un compagno di classe ed era stata redarguita dall’insegnate la ragazzina che ieri a Rapallo ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della sua classe. Per questo battibecco avrebbe ricevuto una nota sul registro e sarebbe stato questo fatto a spingerla verso l’estremo gesto. Ha atteso la fine delle lezioni, dopodiché si è lanciata nel vuoto. Ha fatto un volo di sei metri. Adesso si trova ricoverata al Gaslini di Genova, dove non si troverebbe in pericolo di vita.

L’episodio è avvenuto intorno alle 13:30, prima dell’ultima campanella. La giovanissima si è alzata e si è diretta senza indugi alla finestra. La docente presente in aula si è resa conto di quanto stava accadendo ed ha provato a fermarla, senza riuscirci. La ragazzina è riuscita a divincolarsi, ha scavalcato il davanzale e si è lasciata cadere nel vuoto, di fronte agli occhi attoniti e sconvolti dei suoi compagni.

Immediatamente sono stati allertati soccorsi, che si sono precipitati sul posto. La ragazzina che ha tentato il suicidio a Rapallo è stata trasferita d’urgenza in ospedale per mezzo di un’eliambulanza. Ora è fuori pericolo, ma la vicenda ha profondamente scosso l’intera comunità ed ha riacceso i riflettori sulla piaga degli episodi di autolesionismo che interessano giovani e giovanissimi.

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Controlli dei Nas nelle mense scolastiche di tutto il Paese: irregolarità in un terzo di esse

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Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute e il Ministero della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha avviato una campagna di ispezioni e verifiche nelle mense scolastiche di tutto il Paese. Oggetto dei controlli, i servizi di ristorazione e quelli di catering di asili, scuole elementari, medie e superiori ed università. In seguito ai controlli dei Nas nelle mense scolastiche, sono emerse irregolarità in un terzo delle ditte controllate.

341per la precisione e attività in cui sono state riscontrate violazioni, su 1058 aziende controllate. In tutto sono stati sequestrati 700 chili di derrate alimentari non tracciabili, avariati o mal conservati, 9 cucine sono state chiuse, 22 gestori di servizi mensa sono stati denunciati. Le violazioni penali e ammnistrative sono 482 e le sanzioni complessive superano i 240 mila euro.

Tra le principali irregolarità riscontrate, le carenze strutturali degli impianti e dei locali in cui venivano conservati e preparati i cibi, carenze igienico sanitarie, discrepanze tra qualità e quantità dei cibi dichiarate e quelle effettivamente servite, contratti e preparazione professionale degli addetti.

Molto spesso gli inquirenti hanno trovato alimenti scaduti, conservati male e privi delle etichettature relativa a tracciabilità e ingredienti previsti dalle norme. Giusto per fare due esempi eclatanti delle irregolarità riscontrate dai Nas in seguito ai controlli nelle mense scolastiche, in un caso in una scuola è stata servita pasta e patate priva di patate, mentre in un’altra le stoviglie venivano conservate nei bagni.

Le forze dell’ordine rendono noto che con le operazioni dei giorni scorsi non si concludono le verifiche relative al benessere degli studenti e degli scolari all’interno degli edifici scolastici.

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Le scale mobili sono fuori uso: i vigili accompagnano in braccio la turista disabile

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Le scale mobili della stazione Colosseo della Metro B di Roma sono rotte da mesi: i vigili urbani hanno accompagnato in braccio una turista disabile.

Un fastidioso disguido a cittadini e turisti si è trasformato in uno straordinario gesto di solidarietà da parte dei vigili di Roma, che hanno accompagnato in braccio una ragazza disabile, per permetterle di vedere il Colosseo.

Le scale mobili della stazione della metro antistante l’Anfiteatro Flavio sono fuori uso oramai da mesi. Qui è rimasta bloccata una turista americana affetta da Sla di 21 anni, che si sposta per mezzo di deambulatore. Ha chiesto aiuto agli agenti di polizia locale e per permetterle di visitare il Colosseo, i vigili di Roma l’hanno accompagnata per le scale in braccio.

E per una volta sui social, a fianco alle inevitabili e sempiterne proteste nei confronti del trasporto pubblico capitolino, si sprecano le lodi nei confronti dei due agenti che hanno accompagnato in braccio la turista disabile.

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