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Crosetto apre ai riservisti «in caso di necessità di guerra tipo quella in Ucraina»

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Secondo il reggente del dicastero della difesa è necessario prepararsi al peggio e farsi trovare pronti in caso di attacco di una potenza straniera.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto è convitno che sia necessario riorganizzare l’esercito italiano e pensa che bisognerebbe istituire dei riservisti, per essere pronti a resistere ad un’eventuale aggressione estera.

«Se non ci fosse stata la guerra in Ucraina non ci saremmo posti il problema. Oggi bisogna tornare a prepararsi per il peggiore scenario possibile» ha affermato Crosetto, secondo il quale bisogna riarmare e riorganizzare le forze armate. La strada è quella dell’aumento ai fondi della Difesa. La soglia del 2& del Pil fissata dalla Nato «è soltanto il punto di partenza e invece pure in futuro sarà difficile raggiungerlo».

Ad esempio, il ministro della Difesa afferma che non sarà possibile schierare tre brigate come richiesto dalle disposizioni del Patto Atlantico perchè mancano i mezzi corazzati. «In assenza di finanziamenti li abbiamo cannibalizzati, abbiamo tolto i pezzi da centinaia di veicoli e pure dagli aerei per far funzionare gli altri». Intyanto è stato lanciato il programma di aggiornamento degli Ariete e l’acquisto dei Leopard 2.

Ma non ci sono solo gli armamenti da aggiornare: mancano i soldati. Solo un terzo dei militari italiani oggi ha meno di trenta anni ed i piani per lo svecchiamento non decollano. Una soluzione, alla quale ricorrere in caso di aggressione militare, secondo Crosetto potrebbero essere i riservisti. «Una riserva andrebbe pensata. Ed è una sfida più parlamentare che di ministero. Tutta la Difesa è da ridefinire e costruire senza un colore politico, con una riforma da lasciare ai governi futuri».

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