Cronaca

Cure “miracolose” in cambio di migliaia di euro: oncologo condannato a 9 anni

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Avrebbe guadagnato oltre 2,5 milioni di euro in una decina d’anni, dando false speranze a pazienti oncologici. Condannato a 9 anni l’ex dirigente medico dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, Giuseppe Rizzi, che somministrava, dietro pagamento di migliaia di euro, cure miracolose. Condannata a 5 anni la moglie.

Le indagini sono partite in seguito alla denuncia dei famigliari di un uomo malato di tumore che, ormai in fin di vita e senza più un soldo, lavorava come manovale nella casa al mare del suo dottore, un oncologo di chiara fama. Lo faceva per “guadagnarsi” il miracoloso farmaco che il medico gli prescriveva già da tempo e per il quale aveva sborsato più di 127 mila euro. Giuseppe Rizzi, medico sessantaseienne ex direttore dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, è stato condannato a 9 anni di reclusione per aver raggirato 16 malati terminali, ai quali ha promesso cure miracolose. Raggiro perpetrato insieme alla moglie, l’avvocatessa Maria Antonietta Sancipriani, condannata 5 anni e sei mesi. Il pm aveva chiesto 10 anni per il medico e 4 anni per la moglie.

Interdetti entrambi dai pubblici uffici in perpetuo, per Rizzi è scattata anche la cessazione del rapporto di lavoro con l’amministrazione di provenienza. Condannati anche a risarcire 13 parti civili, tra cui le vittime del raggiro, l’Ordine dei Medici e l’Oncologico, per una cifra complessiva di quasi 330 mila euro. In sede civile potrebbero arrivare ulteriori richieste di risarcimento.

In base alle accuse, Rizzi chiedeva fino a 7 mila euro per somministrare un farmaco miracoloso, dando false speranze ai malati. Inutile aggiungere che le cure prescritte dal medico non si sono rivelate efficaci e che i pazienti hanno sborsato decine di migliaia di euro per prestazioni sanitarie alle quali avevano diritto gratuitamente.

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