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Dominatrice fetish candidata a Como per Azione, arriva l’alt di Calenda

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COMO – Doha Zaghi, in arte Lady Demonique, non sarà candidata nella lista di Azione alle elezioni comunali di Como. Lo ha deciso la segreteria locale del partito di Carlo Calenda dopo che l’ex ministro aveva fermato quella presenza nella lista che aveva creato imbarazzi: «Non ci sono le condizioni per presentare la candidatura – scrive in una nota la segreteria di Azione – Non c’è alcun giudizio morale ma semplicemente la presa d’atto di una indicazione inopportuna e di un contesto non favorevole». Tutto è partito da un tweet del leader di Azione Calenda: «Ragazzi, scherzi a parte, come ovvio non conoscevo i trascorsi della signora in questione. Direi che non ci sono i presupposti perché sia una candidata di Azione. Domani me ne occuperò».

I presupposti non ci sarebbero a causa del lavoro di Zaghi: performer ipnotista e dominatrice, alcuni dei suoi video sono stati addirittura considerati blasfemi. La lista Agenda Como 2030 presenta la candidatura a sindaco di Barbara Minghetti ed è sostenuta anche Italia Viva, + Europa e Volt.

La diretta interessata, in seguito all’esclusione, ha dichiarato su Facebook: «La mia candidatura è un segnale per capire realmente se abbiamo le palle di vivere senza pregiudizi, sessismo e avvicinarci a quell’Europa e a quell’America tanto ammirata, in caso contrario l’Italia sarà solo la provincia dell’Arabia Saudita».

Intervistata da Fanpage, Zaghi ha detto: «Mi sembra tutto assurdo». «Ma non pensavo arrivasse dal mio stesso partito con l’estromissione dalle elezioni». La diretta interessata ha rincarato la dose: «conoscendo la sinistra era prevedibile. Non avrei mai pensato che ci si relazionasse a colpi di tweet».

Zaghi ha fatto anche notare che «è da febbraio che tutti in lista sanno quello che faccio. Nessuno ha espresso dubbi sulla mia candidatura». Il caso è scoppiato quando «i giornalisti si sono accorti di quello che faccio», ha aggiunto Zaghi. Riguardo i video blasfemi, la donna ha dichiarato che «i video dove insceno situazioni blasfeme con crocifissi li produco perché ci sono persone che li acquistano. Altrimenti non li farei: perché dovrei girare video che restano invenduti?». Zaghi ha anche espresso disappunto per la sua condizione professionale: «Ci sono poi problemi in termini fiscali perché io ho dichiarato che ricevo regali. Altrove invece mie stesse colleghe hanno la partita iva e vengono pagate regolarmente e pagano le tasse. La mistress, giuridicamente parlando, non è una professione».

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Patty Pravo: «come si fa a far questo mestiere senza anfetamina?»

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In un’intervista a Belve la cantante e show girl Patty Pravo ha rilasciato alcune dichiarazioni che hanno fatto scalpore ed attirato critiche, in particolare quella sulle droghe e sull’anfetamina.

Non sarà Fedez, ma Patty Pravo è più gangsta del rapper. Intervistata a Belve, Patty Pravo ha parlato senza peli sulla lingua del suo rapporto con le droghe, ammettendo di averne provate di diverse tipologie («tutte» è stata la sua risposta, ndr) e spingendosi a dire: «ma chi è che fa questo mestiere senza anfetamina?».

Sono anche altri i temi toccati, come l’amore, gli inizi, la carriera, i viaggi, i ritocchini, il rapporto col successo e via dicendo. Ma le dichiarazioni a proposito delle sue esperienze “stupefacenti” sono quelle che hanno ottenuto la cassa di risonanza più ampia.

Anche perché Patty Pravo si dimostra piuttosto arzilla in tema droghe, perché quando la conduttrice le chiede se si stia riferendo agli anni ’70, la cantante risponde: «in generale».

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Salvini e il post mentre fa la spesa: «niente pesche, ma tanta roba», Calenda: «vai a lavorare»

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Matteo Salvini posta sul proprio profilo un post con due foto che lo immortalano mentre fa la spesa e il leader di Azione Calenda lo trolla: «non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare».

Matteo Salvini è alla frutta e lo fa vedere: posta una foto sul proprio profilo mentre fruga tra i marroni nel reparto ortofrutticolo di una nota catena di supermercati, di cui recentemente si è molto discusso a causa dello spot della pesca della discordia. E proprio citando il caso mediatico Salvini pubblica un post con due foto, una mentre carica la spesa in macchina e uno in cui sceglie le castagne, accompagnate dalla didascalia: «niente pesche, ma tanta roba. Le domeniche belle».

In poco tempo arriva la risposta, fulminea e fulminante, dell’onnipresente (sui social) Carlo Calenda: «Caro Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare. Parte seconda». Un post non proprio velato insomma. Parte seconda perché qualche giorno fa ne aveva caricato uno simile sempre rivolto al ministro dei Trasporti e sempre sul medesimo argomento.

Salvini infatti aveva condiviso sul proprio profilo lo spot oggetto del dibattito, commentando: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?». Anche in questo caso la replica del leader di Azione non si è fatta attendere ed è arrivata in punta di fioretto: «Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai lavorare».

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Meme di Musk contro Zelensky: «quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari in aiuti»

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meme di musk contro zelensky

L’account ufficiale di Elon Musk ha pubblicato su X una serie di meme provocatori: il patron di Space X e Tesla si è scagliato contro il presidente ucraino, i vaccini, i media e il presidente Biden.

«Quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari di aiuti» cita la didascalia. La foto, tratta da un celebre meme, mostra Volodymyr Zelensky che si trattiene a fatica, con le vene ingrossate dallo sforzo. Il meme di Elon Musk contro Zelensky ha suscitato tantissime reazioni contrariate, ma non è l’unico a tono provocatorio pubblicato nelle scorse ore su X dal suo patron.

Ma non c’è solo Zelensky tra i bersagli dei meme di Musk. Poco prima aveva pubblicato un post dai toni psichedelici che mostrava una spirale ed un dottore e la didascali: «Immagina un vaccino così sicuro che bisogna essere minacciati per prenderlo. Per una malattia così mortale bisogna sottoporsi a un test per sapere di averla». Il riferimento al vaccino anti covid è fin troppo palese. Esplicito il terzo meme: un cane di grossa taglia appoggio, indicato semplicemente come Elon, appoggia i testicoli in testa ad un altro cane, indicato genericamente come media.

Oltre ai post satirici, e divisivi, Musk dedica un pensiero anche alle politiche migratorie del presidente degli Sati Uniti: «Se New York si sta già piegando sotto il carico e ha esaurito lo spazio, come sarà la situazione tra un anno? La politica di apertura delle frontiere è iniziata sotto Biden due anni fa. Questa politica non era in vigore sotto Obama e il governatore Hochul è un democratico e non un repubblicano, quindi non si tratta di una battaglia politica tra D e R, ma di una questione specifica dell’attuale amministrazione».

I meme pubblicati da Musk hanno ampiamente diviso gli utenti dell’ex Twitter, ora X, ma sembrano rispondere alla nuova strategia imposta dal nuovo titolare: creare contenuti anche discutibili, ma sicuramente discussi.

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