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Il governo gela Salvini: niente fondi per il ponte sullo Stretto di Messina in manovra

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La coperta è corta: i fondi per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina, che Salvini ha stimato in 15 miliardi di euro malgrado l’assenza di un progetto definito, non saranno stanziati per il 2024. Oltre alla necessità di far quadrare i conti, a Palazzo Chigi non sarebbero piaciute le ultime esternazioni del ministro dei Trasporti.

Da un lato c’è bisogno di far quadrare i conti, dall’altro la voglia di ripicca nei confronti del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che quando si avvicina una campagna elettorale non guarda in faccia a nessuno e sparo a zero su tutti, senza fare figli e figliastri: gli endorsement a Le Pen, gli attacchi all’Europa, le frasi sui condoni avrebbero fatto irritare Fratelli d’Italia. Al di là delle ricostruzioni dei cronisti, un dato sembra certo: i fondi per il ponte sullo Stretto di Messina non saranno stanziati per il 2024, .

I 15 miliardi di euro che servono per la realizzazione del collegamento, secondo le stime Salvini, non saranno stanziati nella manovra di bilancio al vaglio in queste ore. Pertanto, se giusto ieri Salvini affermava al congresso dell’Ordine degli ingegneri: «l’obiettivo è aprire i cantieri nell’estate dell’anno del signore 2024», alla Camera il capogruppo FdI si dimostrava molto più cauto: «Dubito che il prossimo anno saremo già agli appalti. Allo stato mi pare che non abbiamo un progetto esecutivo. Prudenzialmente posso pensare che nel 2024 ci possa essere solo il progetto esecutivo».

Non solo uno screzio tra Lega e Fratelli d’Italia, ma una questione che coinvolge l’intera coalizione. Anche il segretario azzurro Tajani infatti, si è dimostrato scettico: «Ai cittadini bisogna sempre dire la verità, non prenderli in giro. Il Ponte si farà, vedremo quali saranno i tempi».

A cercare di far da mediatore, tanto per cambiare, tra Palazzo Chigi e l’ufficio del capitano, il ministro dell’Economia Giorgetti, che propone un percorso a tappe: «Nel 2024 ci sarà un primo stanziamento connesso all’effettivo allestimento del cantiere. Il fondo opere infrastrutturali finanzierà, come altre infrastrutture, anche il Ponte. Il profilo temporale e l’impegno economico dipendono dal progetto». L’escamotage giorgettiano dunque prevede di aprire un generico capitolo di spesa per le infrastrutture. Ma fino a che non ci sarà un progetto definitivo ed approvato, è difficile che questo venga finanziato.

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