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Cronaca

Il Papa torna ad affacciarsi in piazza san Pietro

Si è riaperta la finestra più famosa del mondo con la recita del Regina Coeli del pontefice

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Finalmente riecco dischiudersi quella finestra, la finestra di piazza san Pietro. Dopo giorni in cui Papa Francesco aveva officiato riti ed impartito saluti all’interno della Santa Sede o come in occasione di Domenica scorsa, presso la chiesa di Santo Spirito in Sassia, festa della Divina Misericordia. Felice per questo ritorno all’esterno, prima di tutti è il diretto interessato, Papa Francesco, che la termine della recita del Regina Coeli, la preghiera che sostituisce l’Angelus nei quaranta giorni dopo la Pasqua fino a Pentecoste, ha esclamato, visibilmente soddisfatto: “Mi è mancata la piazza, un conto è pregare in biblioteca, un altro è trovarsi qui”.

Diversi i fedeli presenti in piazza San Pietro. Nel primo lockdown, lo scorso anno, la finestra era stata chiusa dall’8 marzo al 24 maggio, mesi e domeniche nelle quali il vicario di Cristo sulla terra tenne le preghiere nella Biblioteca Apostolica. In seguito, come si legge sul portale VaticanNews, si era affacciato per alcuni mesi fino al 20 dicembre. Quindi un nuovo stop fino al 7 febbraio, poi una riapertura fino al 14 marzo e dunque l’ultima chiusura del 21 marzo scorso.

“Guardare”, “toccare”, “mangiare”, ecco i tre verbi proposti oggi nella riflessione sulla Resurrezione del Signore, da Papa Francesco. E, a proposito di guardare, guardare il papa all’opera dalla sua finestra, è decisamente un’altra cosa rispetto che vederlo parlare in streaming al chiuso.

Cronaca

Tragedia nell’ultimo giorno di scuola: un ragazzo di 13 anni è annegato a Piacenza

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Feste di fine anno scolastico degli studenti macchiate da un tremendo lutto: a Piacenza un ragazzo di 13 anni è è morto annegato dopo un tuffo nel fiume Trebbia nell’ultimo giorno di scuola.

L’ultimo giorno di scuola è da sempre accompagnato da festeggiamenti sfrenati da parte degli studenti, ma quest’anno a Piacenza, la festa è stata guastata dalla tragedia di un ragazzo di 13 anni morto annegato. Il giovane stava festeggiando insieme agli amici sulle rive del Trebbia, ed ha deciso di tuffarsi nel fiume. Non è più riemerso.

I compagni hanno subito lanciato l’allarme e sul posto si sono precipitati i Vigili del Fuoco, il con un elicottero ed il nucleo sommozzatori, un’eliambulanza del 118 e la Croce Rossa. Dopo un’ora di ricerche però, l’amaro epilogo: il corpo del giovane è stato trovato privo di vita.

Tutte le scuole chiudono in Italia tra il 7 ed il 10 giugno, a seconda del calendario scolastico regionale. Anche in altre zone si sono verificati incidenti in seguito ai festeggiamenti degli studenti, sebbene non così gravi. In Lombardia qualcuno ha lanciato un fumogeno all’uscita delle classi, creando un parapiglia in seguito al quale uno studente ha accusato un lieve malore.

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Cronaca

Sequestrate in un anno 8 mila tonnellate di alimenti irregolari

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Nella Giornata mondiale della sicurezza alimentare, i Carabinieri per la Tutela della Salute fanno il resoconto delle attività svolte in un anno: 27 mila ispezioni, oltre 116 mila violazioni riscontrate, 3 arresti e sanzioni per 126 milioni di euro.

Ogni 7 giugno si celebra la Giornata mondiale della sicurezza alimentare, istituita da Oms (Organizzazione mondiale per la sanità), Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), Codex Alimentarius e Ministero della Salute nel 2019. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ne approfitta per presentare il resoconto delle attività svolte nell’ultimo anno, durante le quali sono state sequestrate 8 mila tonnellate di alimenti irregolari.

In circa 27 mila ispezioni effettuate, i Carabinieri del Nas hanno rilevato oltre 116 mila irregolarità in 10 mila attività, pari al 37% delle strutture ispezionate. Il valore complessivo delle 8 mila tonnellate di alimenti irregolari sequestrati supera i 34 milioni di euro. Ammontano a più di 126 milioni di euro le sanzioni emanate. Più di 9 mila soggetti sono stati segnalati, 772 sono stati denunciati e 3 invece sono stati arrestati.

Le violazioni più frequentemente riscontrate riguardavano la tracciabilità degli alimenti, le tecniche e i locali di conservazione, le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie delle attività e la formazione dei dipendenti in materia di sicurezza. Ai soggetti che sono stati arrestati invece sono stati contestati i reati di corruzione ed abuso d’ufficio.

Nelle ultime settimane invece i controlli dei Nas si sono concentrati su macellerie e ristoranti etnici. Su circa 700 ispezioni, 329 strutture sono risultate non idonee, quasi il 50% di esse. 300 operatori segnalati all’Autorità Giudiziaria e 540 sanzioni emanate, per un importo pari a 500 mila euro. 200 le tonnellate di alimenti sequestrati, dal valore di 4 milioni di euro, mentre sono 15 le imprese commerciali chiuse o sospese dai carabinieri.

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Cronaca

Bibbiano, assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti: «voglio risarcimento culturale»

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La corte d’appello di Bologna ha ribaltato la sentenza nei confronti dello psicoterapeuta coinvolto dalle indagini sul caso Bibbiano. In primo grado Claudio Foti aveva ricevuto una condanna a 4 anni in primo grado per lesioni dolose aggravate e abuso d’ufficio: assolto per «non aver commesso il fatto» e perché «il fatto non sussiste».

«Tutto ciò che ho creato è andato distrutto. Ho dedicato anima e cuore per far nascere il centro Hansel & Gretel e la gogna mediatica di questi anni l’ha raso al suolo. Mi hanno accusato di lesioni, proprio io che invece ho sempre difeso i bambini». E’ un fiume in piena Claudio Foti dopo che è stato assolto in appello nel caso Bibbiano: «Hanno vinto verità e giustizia».

Lo psicoterapeuta è stato coinvolto dalle indagini dell’inchiesta “Angeli e Demoni” relativi a presunti illeciti negli affidi in Val d’Enza, nel Reggiano, passato alla cronaca come il caso Bibbiano. In primo grado, nel 2021, ha ricevuto una condanna a 4 anni per i reati di abuso d’ufficio e lesioni dolose aggravate. In merito al primo capo d’accusa, Claudio Foti è stato assolto «per non aver commesso il fatto», per quanto riguarda il secondo, «per non aver commesso il fatto».

Le motivazioni saranno rese note soltanto tra tre mesi. Allora si valuterà «se sussistono spazi per un ricorso in Cassazione». Oggi Foti ha concesso un’intervista a La Stampa: «Vennero a prendermi davanti ai miei figli. Ho subito quattro anni di mortificazioni e nei primi sei mesi la gogna mi ha accompagnato in tutte le giornate. Per difendermi ho dovuto portare in tribunale una valanga di prove: dossier, video, testimonianze. È stato estenuante».

C’è spazio anche per la politica nello sfogo dello psicoterapeuta: «si voleva dimostrare che Claudio Foti era contro le cosiddette politiche per la famiglia che alcuni partiti sventolavano come loro vessillo. Matteo Salvini venne a Bibbiano a tenere un comizio, mostrava l’immagine di un bimbo portato via alla famiglia. Era falsa. Ancora una volta menzogne che suscitano indignazione: voleva essere un attacco mortale a un gruppo sociale. […] il Pd partito di Bibbiano, diceva Luigi Di Maio. Poi ci è andato al governo insieme, ben due volte».

Claudio Foti infine racconta cosa farà ora: «Da questo paese non voglio un risarcimento economico. Voglio un risarcimento culturale. Girerò l’Italia per raccontare la mia storia. Il primo appuntamento in agenda è giovedì. Presenterò il mio libro: “Bibbiano, dubbi e assurdità”. E mi batterò perché tutti quelli che hanno raccontato delle bugie su di me e sul mio lavoro ne rispondano».

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