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Meloni alla convention di Vox: “Non siamo mostri, viva l’Europa dei patrioti”

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ROMA – “In Ucraina la situazione è grave dopo l’aggressione russa e l’inaccettabile tentativo di Putin di annettere nuove regioni alla Russia”. Lo afferma la leader di FdI Giorgia Meloni nel suo saluto a Viva 22, la kermesse di Vox affermando che “Abbiamo bisogno di un’Europa più coraggiosa di fronte alle gradi sfide e più umile quando si tratta di affrontare i nostri temi più locali riguardo ai quali le politiche nazionali funzionano meglio”.

“Speriamo che l’Europa sia capace di dimostrare la solidarietà che ci aspettiamo. Ma ora ci siamo riscoperti deboli. Ora il grande compito è avere un ruolo strategico. Per anni ci hanno detto che il commercio globale era la risposta ma non è andata così”. E sulla crisi dell’energia Meloni ribadisce: “La crisi energetica sta provocando in Italia l’invio di bollette insostenibili per le famiglie e le imprese: una cosa che deve finire immediatamente”.

Come riporta l’Ansa, Meloni interviene da remoto. “Ho deciso di non lasciare Roma, la vittoria ci ha portato gioia ma grande responsabilità. In alcuni giorni abbiamo la possibilità di formare un governo” “La vittoria straordinaria di Fdi e del centrodestra ci ha portato tanto entusiasmo ma anche la grande responsabilità di dare risposte immediate agli italiani: stiamo aspettando che si compiano i passaggi previsti dalla Costituzione però nel giro di alcuni giorni avremo la possibilità di formare il nuovo governo e non avremo un minuto da perdere” afferma la leader di FdI. “Spero che in Spagna come in Italia e in Europa ci sia una maggioranza di cittadini che ci chiede di prenderci la responsabilità di governare: non lo possiamo fare da soli ma con compagni leali uniti contro la sinistra”.

“Nei prossimi giorni trasformeremo queste idee in politiche concrete di governo come già stanno facendo i nostri amici della Repubblica Ceca, Polonia, come spero presto faranno i nostri amici svedesi, come continueranno a fare i nostri amici lettoni, e come spero che accada entro il prossimo anno a Vox” ha detto Giorgia Meloni, come riportato dall’Ansa.

“Non siamo mostri, la gente lo capisce. Viva Vox, Viva Italia, vIva Spagna, viva l’Europa dei patrioti” ha concluso la leader di Fdi che ha ribadito: “Solo vincendo nei nostri Paesi l’Europa può diventare in gigante politico che vogliamo e non un gigante burocratico”. “Abbiamo resistito sino a oggi, alle bugie e ai tentativi di dividerci. In Italia usano l’alleanza con Vox per definirci impresentabili come in Spagna usano l’alleanza con FdI per definirvi come impresentabili. Però veramente i nostri movimenti sono impresentabili, quando sono votati da milioni di cittadini? Ovviamente no. Non abbiate paura del racconto del mainstream, perchè la buona notizia è che la gente non accetta più questa narrazione interessata. Bisogna andare alle fonti della notizia, senza accettare mediazioni del messaggio. Quando ci ascolta capisce che siamo tutto meno che mostri. Il cammino comune sarà bello. Io lo so e ora voi dovete crederlo”. Lo afferma la leader di FdI Giorgia Meloni chiudendo il suo saluto a Viva 22, la kermesse di Vox.

“La vittoria di Fratelli d’Italia alle elezioni italiane ha “riempito di speranza” i sostenitori di Vox, una speranza “in un’Europa di nazioni libere e sovrane” di cui hanno bisogno sia il continente sia “la Spagna”: lo ha affermato Santiago Abascal, leader del partito ultra-conservatore spagnolo, intervenendo alla kermesse nazionale della propria formazione. Abascal ha ringraziato Meloni per il suo intervento in video all’evento: “La sentiamo sempre molto vicina”, ha detto.

“Il treno da Roma è appena arrivato a Bruxelles, quello da Madrid, guidato dal mio amico Santiago Abascal, sta per partire”: come riporta l’Ansa, lo ha affermato Viktor Orban, primo ministro ungherese, in un video-messaggio realizzato per la kermesse nazionale del partito spagnolo Vox a Madrid. “Dobbiamo difendere gli interessi nazionali, le nostre tradizioni e la nostra sovranità”, ha aggiunto, “e non permettere che milioni di immigrati irregolari invadano i nostri Paesi”.

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Da gennaio scatta l’aumento delle pensioni minime: 1,8 euro in più

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calcolo aumento pensioni minime

Quando la manovra è stata chiusa ed inviata alla Camera, diverse critiche aveva attirato l’aumento delle pensioni minime annunciato dal governo. In molti infatti avevano sorriso, considerando irrisorio un aumento di soli 3 euro. Ora che l’aumento  delle pensioni minime è entrato in Gazzetta però, i sorrisi si sono appiattiti, dal momento che la cifra è perfino inferiore: 1,8 euro.

Da gennaio ogni mese il governo offrirà un caffè ai pensionati che riscuotono la minima. Non molto forse, ma è pure sempre il gesto che conta. L’incremento dell’emolumento per chi si è ritirato dal lavoro arriverà a 616,57 euro dai 614,77 euro attuali. Dunque l’aumento delle pensioni minime garantirà ai beneficiari 1,8 euro in più al mese. Lo certifica la Gazzetta ufficiale numero 278 dello scorso venerdì, laddove pubblica il decreto del ministero dell’Economia di concerto con il ministero del Lavoro firmato il 15 novembre dai ministri Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone.

Il motivo di questa corsa al ribasso sta nella riformulazione dell’inflazione da recuperare nel 2025 sulle pensioni di Istat. 0,8% e non 1% come precedentemente ipotizzato. A questo 0,8% il governo ha applicato un’addizionale del 2,2%, per poter raggiungere il 3% totale. In questo modo è stato sventato il calo delle pensioni a 598 euro.

Per quanto riguarda le altre pensioni, la situazione non appare più rosea. Il governo ha deciso di tornare al criterio di indicizzazione del governo Prodi applicato anche dal governo Draghi, che funziona a scaglioni. Tutti gli assegni fino a quattro volte il minimo (circa 2.400 euro) avranno il 100% di rivalutazione, quindi tutta l’inflazione dello 0,8%. La parte di assegno tra 2.400 e circa 3 mila euro sarà rivalutata al 90%, pari allo 0,72% di inflazione. La porzione di pensione sopra 3 mila euro recupererà il 75% dell’inflazione, pari allo 0,6%.

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Bersani assolto dall’accusa di diffamazione a Vannacci

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Il Tribunale di Ravenna ha assolto Pierluigi Bersani dall’accusa di diffamazione avanzata dal generale Roberto Vannacci. Il politico, rispondendo ai contenuti del libro “Il Mondo al Contrario” utilizzo l’epiteto «coglione», parlando del militare. Secondo i giudici si trattava di una allegoria.

Bersani non ha diffamato il generale Vannacci. Secondo il tribunale di Ravenna, che si è pronunciato sulla querela avanzata dal militare leghista, «il fatto non sussiste». La Procura, in seguito alla denuncia, aveva chiesto per Bersani una multa da 450 euro per diffamazione aggravata dal mezzo, «provata la penale responsabilità sulla base delle documentazioni audio-video». Bersani in un’intervista, riferendosi all’ipotetico bar Italia immaginato da Vannacci nel suo libro, chiese: «Ma se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?».

Secondo il giudice, le parole utilizzate dal politico «non possono essere qualificate come metaforiche», ma è successo che «l querelante abbia confuso la figura della metafora con quella della allegoria». Nel caso di Bersani confondere metafora con allegoria è ancor più facile.

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Marina Berlusconi nominata Cavaliere del lavoro: «lo dedico a mio padre»

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marina berlusconi cavaliere del lavoro

Oggi a Palazzo del Quirinale si è tenuta la cerimonia di consegne delle onorificenze dell’Ordine al Merito del Lavoro ai 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella il 2 giugno, tra cui Marina Berlusconi. 

La famiglia Berlusconi può vantare un altro cavaliere del lavoro: Marina, figlia primogenita di Silvio, ha ricevuto la prestigiosa onorificenza oggi, a Palazzo del Quirinale. Tecnicamente però, si tratta della prima della famiglia, dal momento che il padre si autosospese dalla Federazione dei cavalieri del lavoro nel 2014, in seguito alla condanna per frode fiscale. Lei però dedica il premio proprio al genitore: «Dedico questo riconoscimento a mio padre, che nel 1977 ricevette lo stesso titolo. Sono passati più di quarant’anni, ma ricordo come fosse ieri quella giornata a Roma in cui mia madre, io e mio fratello Pier Silvio lo accompagnammo alla cerimonia per questa onorificenza: ero una bambina, e quel momento resterà per sempre nel mio cuore».

«È un onore grandissimo, per il quale desidero davvero esprimere tutta la mia gratitudine al Presidente Mattarella e al Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro» ha affermato la presidente del  Gruppo Mondadori, Mediaset e Fininvest e neo Cavaliere Marina Berlusconi.

 

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