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La manifestazione anti terrorismo di Salvini nel giorno in cui Crosetto annulla due eventi per motivi di sicurezza

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Il 4 novembre, giorno delle Forze Armate, Salvini ha organizzato una manifestazione a Milano contro il terrorismo: «tacere è una colpa!». Lo stesso giorno, il ministro della Difesa Crosetto ha annullato due eventi per motivi di sicurezza e per scongiurare il pericolo di attentati.

Il ministro della Difesa annulla per motivi di sicurezza pubblica due eventi in programma per il 4 novembre, giorno delle Forze Armate, ed il ministro dei Trasporti Matteo Salvini organizza una manifestazione anti terrorismo nello stesso giorno.

ne organizza un altro lo stesso giorno chiamando all’adunata i suoi. Forse avrebbero dovuto farsi una telefonata per mettersi d’accordo. O forse l’hanno fatto, ma il contenuto non sarebbe comunque pubblicabile. Salvini è impegnato già da qualche settimana in una rincorsa elettorale orientata a recuperare il consenso perduto sul fronte interno e per farlo è pronto anche a mettere i bastoni fra le ruote degli alleati. Non ha paura di infastidire Meloni, ma soprattutto, e comunque bisogna lodarne il coraggio, non teme ripercussioni da parte di Crosetto.

Il 4 novembre Salvini ha organizzato un’iniziativa dedicata ad Oriana Fallaci, nella quale però manifesterà «contro il terrorismo, per l’Occidente». Nel presentare l’evento ha affermato che «tacere è una colpa!». Lo stesso giorno, dedicato alle Forze Armate, erano in agenda altri due eventi pubblici, ma il ministro della difesa li ha annullati per motivi di sicurezza. Ha chiesto di evitare celebrazioni in grande stile e di evitare grossi assembramenti di persone, per scongiurare eventuali atti di terrorismo. Non sembra quindi così convinto, come lo è Tajani, che il Paese sia al di sopra di goni eventuale rischio di attentati.

«C’è il timore che basti una scintilla, un avvenimento, un’immagine che faccia esplodere le piazze arabe. Se l’ideologia riparte poi basta poco per un attentato» ha detto a Porta a Porta. Chissà come ha preso la notizia dell’adunata di piazza convocata da Salvini. Una manifestazione tutta leghista, come confermano anche le parole di Tajani: «Forza Italia non parteciperà ad alcuna manifestazione di questo tipo». Difficile vedere qualche esponente di FdI.

In questi termini, la manifestazione del 4 novembre promossa da Salvini, appare potenzialmente pericolosa ed in grado di acuire le fratture in seno alla coalizione di centrodestra. Ma il leader del carroccio tira dritto: bisogna recuperare voti e per farlo si torna alla vecchia comunicazione, quando la lega era un “bestia”. I profili social della Lega e del segretario federale hanno ricominciato già da diverse settimane a sfornare un gran numero di posto, dai toni oltretutto molto accesi. Immigrazione, valori occidentali e lotta al terrorismo sono tornate ad essere tra le parole chiave più gettonate. La strategia irrita Meloni ed i suoi, ma sta dando qualche, magro, frutto: secondo i sondaggi Salvini avrebbe recuperato qualcosina e, seppur lontana dai fasti di un tempo, sarebbe nuovamente in doppia cifra.

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Delmastro: «non mi dimetto, sono orgoglioso di quel che ho fatto»

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Il sottosegretario alla Giustizia rinviato a giudizio per violazione del segreto d’ufficio: «inconsueto, i pm hanno chiesto l’arciviazione».

Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia sotto il fuoco delle polemiche per aver passato informazioni coperte dal segreto d’ufficio sul caso Cospito al deputato FdI Giovanni Donzelli, non ha intenzione di rassegnare le dimissioni.

E’ quanto ha spiegato oggi in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale ha detto: «intendo continuare ad esercitare il mio ruolo, al meglio, all’interno del ministero della Giustizia». Delmastro ritiene il suo rinvio a giudizio per rivelazione di segreti d’ufficio «inconsueto» dal momento che «anche questa seconda volta il pubblico ministero Paolo Ielo e altri tre pm hanno ribadito la richiesta di archiviazione della procura nei miei confronti».

I guai con la Giustizia del sottosegretario alla Giustizia sono cominciati durante le ultime fasi del processo all’anarchico Cospito. Andrea Delmastro Delle Vedove, di Fratelli d’Italia, ha passato le informazioni sui dialoghi di Cospito in carcere al vicepresidente del Copasir Donzelli, che le ha poi rivelate in aula.

Il caso ha sollevato molte polemiche e dopo il rinvio a giudizio le opposizioni hanno chiesto le dimissioni di Delmastro, che però non ci pensa minimamente. «Sono orgoglioso di aver fronteggiato l’attacco frontale al 41 bis di terroristi e anarchici in combutta con la criminalità organizzata e della mafia».

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Talò, l’ex consigliere di Palazzo Chigi che ha passato lo scherzo telefonico a Meloni, andrà alla Difesa

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Ha lasciato il suo incarico dopo la «vicenda gestita con leggerezza» dello scherzo telefonico di due comici russi a Giorgia Meloni, ma ora passa alla Difesa e, secondo alcuni fonti di stampa, è in attesa di prendere la presidenza dell’Ispi.

Francesco Talò è l’uomo che ha passato a Giorgia Meloni la telefonata poi rivelatasi una burla di due comici russi. Per la vicenda, che la premier ammise essere stata «trattata con leggerezza», dello scherzo telefonico, che «ha esposto la Nazione», ha lasciato il suo incarico a Palazzo Chigi. Ma la carriera di Talò non sembra averne risentito più di tanto, dal momento che prenderà servizio presso il Ministero della Difesa retto da Guido Crosetto.

Per i prossimi mesi l’ex consigliere doplomatico ricoprirà il delicato ruolo di coordinatore della politica militare. Secondo Il Fatto Quotidiano, che ha riportato la notizia, oltre ad un «incarico ad hoc» nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera dalla presidente del Consiglio nella quale viene ringraziato per il suo lavoro svolto «da vero patriota».

Dunque il telefonatagate è stato considerato soltanto un passo falso in una carriera diplomatica durata quasi quarant’anni altrimenti irepprensibile. Secondo il giornale poi, oltre a quello alla Difesa Talò sarebbe prossimo ad assumere un altro incarico prestigioso e di rilievo, la presidenza dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, non appena raggiungerà l’età pensionabile nel 2024.

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La società di cybersecurity di cui Gasparri è presidente, all’insaputa del Senato

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Secondo La Notizia, che ha scodellato lo scoop, il vero motivo alla base della staffetta tra Ronzulli e Tajani, ma anche dello show del senatore in commissione vigilanza Rai contro il giornalista Ranucci, sarebbe il fatto che Gasparri ha assunto l’incarico senza informare Palazzo Madama.

Mettere al riparo Gasparri e, allo stesso tempo, ridimensionare Licia Ronzullli. La decisione di Tajani di invertire di ruolo capogruppo e vice capogruppo di Forza Italia al Senato non sarebbe stata presa solo per logiche partitiche, ma anche per anticipare una possibile difesa. Gasparri infatti da ieri non è più vice presidente del Senato. Si tratterebbe di una mossa per evitare che possa essere travolto da uno scandalo mentre ricopre un ruolo di così alto prestigio. Il presunto scandalo sarebbe collegato ad una società di cybersecurity della quale Gasparri assunto la presidenza nel 2021 senza informare Palazzo Madama. La vicenda è stata resa nota dal giornale La Notizia.

L’incarico assunto da Gasparri potrebbe essere incompatibile con il mandato parlamentare e potenzialmente, potrebbe far addirittura scattare la decadenza dal seggio. Sul tema si esprime la Giunta per le elezioni, della quale Gasparri è stato presidente fino al 2022, un anno dopo aver accettato la presidenza della società di cybersecurity.

Ma non è finita qui secondo il giornale, che sostiene che nel giro di un paio di settimane potrebbe andare in onda un servizio che Report ha confezionato proprio sull’argomento. Lo show del senatore in Commissione vigilanza Rai, quando mostrò un cognac ed una carota a Sigfrido Ranucci, chiamato a rispondere per una puntato sull’eredità di Silvio Berlusconi, si sarebbe mosso nell’ottica di sminuire il giornale e la trasmissione.

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