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Mancata nomina a sottosegretario e Valentina Aprea lascia FI: «me l’aveva promesso Berlusconi»

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Valentina Aprea lascia Forza Italia e la carica di dirigente del Dipartimento Istruzione. Alle elezioni non era riuscita ad essere eletta, ma ha affermato che il 26 settembre aveva ottenuto rassicurazioni sulla sua nomina da Silvio Berlusconi.

Termina l’esperienza politica di Valentina Aprea in Forza Italia, dopo quasi trent’anni di militanza. Questa volta però, l’ennesimo pezzo che si stacca da Forza Italia non lascia per divergenze politiche in seno alla frattura tra “ronzulliani” e “tajanei”, ma a causa di un amareggiamento personale. Dopo non aver centrato l’elezione alle politiche del 25 settembre scorso, il giorno successivo Berlusconi le avrebbe garantito la nomina a sottosegretario all’Istruzione. Nomina che non è arrivata, nell’incredulità di Aprea: «l’ho appreso dalla stampa».

Ansa rende noto un messaggio che starebbe circolando nelle chat azzurre: «”Con grande amarezza e stupore e nonostante la promessa fattami personalmente dal presidente Berlusconi nella sera del 26 settembre, all’indomani dell’infausto risultato elettorale nel mio Collegio, ho appreso dalla stampa di non aver ricevuto l’incarico di sottosegretario all’Istruzione. Fi non era certo tenuta a recuperarmi però in questo mese ho continuato a credere possibile un mio rilancio per diverse ragioni».

Valentina Aprea poi elenca le ragioni per cui ha continuato a sperare, a partire da quella legata «proprio all’impegno che Berlusconi aveva preso con me, alla presenza di parlamentari lombardi e non solo». Determinate anche il fatto che «in tutti questi anni ho promosso, nel nome del partito, visioni politiche ed azioni di successo nel settore dell’Istruzione». Ed infine «perché nel Pnrr ci sono molte leggi da noi e da me fortemente volute e sarebbe stato un vantaggio per Fi curarne l’attuazione e continuare ad intestarsi il merito di averle volute».

Amareggiata la chiosa: «probabilmente, anzi sicuramente, FI non ha più bisogno di me», a differenza di quel che «pensano i tanti ‘mondi’, dalla Cei, a Confindustria, ai sindacati, ai dirigenti, ai docenti e alle famiglie che in queste ore mi hanno comunicato la loro sorpresa per il fatto che proprio io, la fedelissima di Berlusconi, e, a dir loro, la più esperta e più competente, ero rimasta fuori dal Governo». In conclusione il triste commiato: «Non rinnegherò mai la mia storia, la mia passione per FI e la riconoscenza per Berlusconi, ma è giunto il momento di lasciarvi».

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