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Matrimonio egualitario, al via la raccolta firme

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ROMA – Dopo la bocciatura della legge contro l’omofobia il mondo Lgbt+ si mobilita con una raccolta di firme per il referendum ‘Sì matrimonio egualitario’, presentata al Senato. Il comitato, primo firmatario è Fabrizio Marrazzo del partito Gay-Lgbt+, è assolutamente trasversale e raccoglie adesioni dal M5S, dal Pd a Forza Italia, oltre che dal mondo civile. Anche la modalità della raccolta firme sarà innovativa: si potrà votare online con lo spid o la firma digitale con un contributo di 1,50 euro.

“Da oggi parte questa richiesta a tutta la società civile perché un referendum sul matrimonio egualitario serve per mobilitare tutta la società e chiedere diritti che ci sono già in 130 Paesi del mondo – ha annunciato Marrazzo – Lo strumento referendario in Italia è di carattere abrogativo ma abbiamo lavorato sulla legge delle Unioni civili andando ad abrogare le parti che la differenziavano dal matrimonio. Vogliamo dare alle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans gli stessi diritti del matrimonio. Il sito è www.matrimonioegualitario.it“.

Tra gli interventi quello di Tommaso Cerno del Partito Democratico: “Sono qui con convinzione perché credo che la parola uguaglianza sia la parola su cui la sinistra deve combattere ogni partita. Io vedo nel Pd parlare tante volte di diversità, di nicchie di diversità ma poco di uguaglianza. Mi dispiace di essere l’unico oggi ma sono convito che centinaia di migliaia di persone democratiche verranno a firmare, sosterranno questo referendum e che anche il partito si renderà conto che non è una iniziativa contro qualcuno ma l’uguaglianza è la prima iniziativa su cui la sinistra deve essere in prima fila sempre”.

Per il deputato di Forza Italia Elio Vito “E’ diventato chiaro che la strada dei diritti LGBT+ non può essere percorsa in questo Parlamento”. Anche la posizione della senatrice M5S Alessandra Maiorino non lascia spazio a interpretazioni: “Davvero possiamo permetterci di pensare e stabilire attraverso le leggi che alcune coppie abbiano maggiore dignità di altre? E di conseguenza che vi siano cittadini con pieni diritti e altri che devono accontentarsi di diritti a metà? Un uomo o una donna sono in grado di amare e accudire un bambino in ragione del loro orientamento sessuale oppure lo sono in ragione della loro capacità di donare affetto, cura e sostegno? Ecco, è il momento di spogliarci dell’ipocrisia e riconoscere che il tempo di mezzo, quello delle unioni civili, che non riconoscono a tutte le coppie italiane gli stessi diritti, è finito”.

Per Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay “Qualora il percorso referendario proposto dovesse concretizzarsi e raggiungere il proprio obiettivo, sarebbe inevitabile prendere atto della totale incapacità del Parlamento di corrispondere alla domanda di diritti della cittadinanza. Una prospettiva che a nostro avviso minerebbe ulteriormente il rapporto tra Paese e politica, già profondamente compromesso. L’auspicio è che l’iniziativa referendaria riesca nell’intento di porre all’attenzione dell’agenda politica del Paese il tema della rimozione di ogni disparità di trattamento tra coppie eterosessuali e omosessuali e magari serva anche a richiamare i Partiti e le coscienze degli eletti e delle elette del Parlamento”.

Sulla stessa linea Pietro Turano, portavoce di Gay Center: “Firmare può essere un modo per portare in alto la voce di una comunità che non trova degna rappresentanza, una voce che non potrà rimanere inascoltata: che l’obiettivo possa davvero essere raggiunto attraverso un referendum o meno”.

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In tre in sella senza casco: polemiche sul cantante Ultimo

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ultimo senza casco

Il video che mostra tre persone in motorino senza casco, tra le quali il cantante Ultimo, sfrecciare per le vie di Napoli ha suscitato diverse critiche e in molti chiedo al cantante di chiedere scusa pubblicamente per l’esempio sbagliato che ha fornito.

Le immagini che mostrano tre persone, tra le quali il cantante Ultimo, in sella ad un motorino mentre sfrecciano senza casco per le vie di Napoli, hanno suscitato critiche e polemiche. Non si tratta di un video rubato da qualche paparazzo, ma di un filmato pubblicato su TikTok.Il cantante, guardando in macchina sorridente, fa perfino un gesto di saluto.

Il video è subito diventato virale e contemporaneamente sono montate le critiche di chi crede che si tratti di un pessimo messaggio fornito ai più giovani da parte di un volto noto. L’episodio è diventato perfino un caso politico in seguito al post del deputato napoletano Francesco Emlio Borrelli, Alleanza Verdi-Sinistra: «Ci hanno segnalato un video pubblicato su TikTok che immortala il cantante Ultimo in giro per i Quartieri Spagnoli di Napoli su uno scooter con altre due persone. Nessuno, compreso l’artista, indossa il casco. Una cosa inaccettabile da un personaggio pubblico seguito da tanti giovani. A meno che non ci dica che si tratta di un suo ‘sosia’, chieda scusa pubblicamente al più presto».

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Che cos’è la chiazza verde fosforescente nelle acque di Venezia?

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venezia acqua verde

Si tratterebbe di un liquido tracciante usato in idraulica per verificare eventuali perdite nei tubi e negli scarichi, innocuo per la salute umana. Nessuna sigla ambientalista ha rivendicato il gesto, pertanto si pensa ad uno scherzo o ad un errore umano durante una riparazione.

Suggestive ed inquietanti al contempo, le foto dell’acqua del Canal Grande di Venezia tinta di verde fosforescente hanno fatto il giro del mondo ed hanno alimentato diverse teorie, alcune anche strampalate. Ora invece si sarebbe capito che cosa ha colorato le acque dei canali veneziani: la fluoresceina, un colorante usato come tracciante durante i lavori idraulici, per rilevare perdite nei tubi e negli scarichi. La fluoresceina è innocua per l’uomo, si può reperire tranquillamente e bastano pochi millilitri per colorare diversi litri d’acqua.

Si è pensato che potesse essere una protesta ambientalista sull’esempio di quelle avvenute nei mesi scorsi, nelle quali sono stati imbrattati fontane e palazzi, ma nessuno ha rivendicato il gesto. La mancata rivendicazione porta ed escludere dunque la pista ambientalista e a concentrarsi maggiormente verso la goliardia di qualche bontempone, oppure verso un erroneo sversamento del colorante durante qualche lavoro.

Tra coloro che pensano che l’acqua di Venezia si diventata verde fosforescente in seguito ad una qualche protesta ambientalista, Luca Zaia, presidente di Regione Veneto, che commentando la chiazza allargatasi fino a San Marco aveva paventato il rischio emulazione da «personaggi in cerca di clamore».

Secondo gli esperti, bastano un paio di grammi di fluoresceina per colorare 200 litri d’acqua. In genere il suo effetto dura un paio d’ore, ma per sciogliersi completamente nelle acque dei canali veneziani servirà qualche giorno.

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Il questionario di una scuola di Roma: «Di che razza è il vostro bambino?»

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Un questionario sottoposto ai genitori degli alunni di una scuola elementare di Roma finisce nel mirino delle critiche per via di una domanda contente un riferimento alla razza del bambino.

Il questionario fatto girare tra i genitori degli alunni dell’Ics Borsi-Saffi del quartiere capitolino di San Lorenzo è uno strumento utilizzato per individuare eventuali disturbi dell’apprendimento dei bambini. Tra le informazioni richieste ai genitori, oltre ai dati anagrafici e quelle sul nucleo famigliare, una domanda del questionario però ha fatto scalpore: quella che chiedeva di indicare «gruppo etnico o razza del bambino» ai genitori degli alunni della scuola di Roma.

Giuseppe Romano, psicoterapeuta del Centro clinico Marco Aurelio, che ha offerto a titolo gratuito il servizio di individuazione dei Dsa all’istituto, ha spiegato che si tratta di un vecchio modello standard ancora in uso, privo di alcun intento discriminatorio. In merito alla mancata correzione al riferimento alla «razza», lo psicologo ha ammesso che semplicemente nessuno ci ha pensato e che si è trattato di un’ingenuità.

Ma il caso è andato montando, anche a livello politico. Sette deputati del Pd eletti nel Lazio, tra cui Orfini e Zingaretti, hanno annunciato che sulla questione presenteranno un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara. I dem, che hanno definito «inaccettabile» l’episodio, vogliono evitare che in futuro possano ripetersi certi malintesi e non hanno ritenuto sufficientemente esaurienti le spiegazioni fornite dal centro clinico.

Nel frattempo, dopo le obiezioni di alcuni genitori e nonni che hanno sollevato la questione, il modulo è stato moficato e non vi è più un riferimento alla razza, bensì alla nazionalità del bambino.

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