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Proteste in Medio Oriente dopo gli sfratti da Gerusalemme Est: scontri tra israeliani e palestinesi

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GERUSALEMME – Grande tensione, da giorni, in Medio Oriente dopo gli sfratti nel quartiere di Gerusalemme Est per lasciare spazio ai coloni ebrei, e per la folta presenza di soldati israeliani nella Spianata delle Moschee, per reprimere le proteste culminate nell’ultimo venerdì di Ramadan. Ieri, alle 18 ora locale, è iniziato il conflitto tra palestinesi e israeliani. Gli scontri si sono protratti per tutta la notte, provocando la morte di circa 25 persone, di cui una decina erano bambini, nella Striscia di Gaza.

Le sirene sono entrate in funzione anche nelle zone israeliane attorno alla Striscia. Intanto sono state richiamate 8 compagnie di riservisti della Guardia di frontiera per far fronte agli estesi disordini nelle località arabe di Israele e sono state schierate ulteriori batterie di artiglieria al confine con la Striscia. Un segnale che secondo i media indica che l’apparato militare israeliano si prepara ad un conflitto ancora più duro. L’esercito ha poi esteso le zone interdette al traffico civile per timore di razzi anticarro dall’enclave palestinese.

Le operazioni militari iniziate ieri fra Hamas ed Israele sono state chiamate dall’esercito israeliano ‘Operazione Guardiano delle Mura’. I vertici militari presumono che proseguirà per diversi giorni. A Gaza le milizie palestinesi hanno allestito una sala comune di operazioni. Nei loro media i lanci di razzi verso Israele sono chiamati ‘Operazione Spada di Gerusalemme. In un video diffuso sul web, l’ala militare di Hamas ha affermato: “Gerusalemme ha chiamato, Gaza ha risposto”

Dalla Striscia, secondo il portavoce militare, sono stati lanciati ieri oltre 250 razzi verso lo Stato ebraico. I lanci sono proseguiti anche stamane. Almeno 6 israeliani sono stati feriti dai razzi lanciati da Gaza. I razzi hanno colpito un edificio.

L’aviazione israeliana ha colpito 130 obiettivi militari a Gaza. Nel corso degli attacchi a Gaza sono rimaste uccise 24 persone, fra cui nove minori. E’ il bilancio aggiornato fornito dal ministero della Sanità di Hamas, citato dall’agenzia di stampa palestinese Maan. Queste cifre, precisa l’agenzia, includono tre persone colpite stamane nel campo profughi Shati, presso Gaza. I feriti sono oltre 100.

Come riporta l’Ansa, tensioni fra dimostranti palestinesi e la polizia israeliana si sono verificati anche a Gerusalemme est. Manifestazioni di protesta anche in località arabe di Israele.

Gravi disordini sono avvenuti la scorsa notte anche nella città a popolazione mista di Lod, a est di Tel Aviv. Secondo il quotidiano Makor Rishon dimostranti arabi hanno attaccato residenti ebrei in due rioni della città. Negli incidenti due dimostranti sono stati feriti da colpi di arma da fuoco ed uno di essi è deceduto poco dopo il ricovero in un ospedale cittadino. A quanto pare è stato colpito da un ebreo che temeva che sarebbe stato linciato dai dimostranti dopo che avevano già attaccato un commissariato di polizia, un museo e un collegio rabbinico.

Negli attacchi aerei condotti da ieri a Gaza dall’aviazione israeliana sono stati uccisi 15 miliziani di Hamas. Lo ha riferito il portavoce militare Itay Silberman, secondo cui finora sono stati colpiti 140 obiettivi militari di Hamas “e noi manteniamo il piede sull’acceleratore. L’operazione proseguirà ancora per giorni”. Il portavoce ha stimato che decine di razzi sparati da Gaza sono ricaduti nella Striscia. “Una parte delle vittime locali sono state colpite, con certezza, da razzi difettosi palestinesi”, ha affermato.

Ieri Hamas, come ricorda l’Ansa, aveva dato tempo ad Israele “fino alle 18 (le 17 in Italia) per far uscire i suoi soldati e i suoi coloni dalla Moschea Al Aqsa e dal rione di Sheikh Jarrah e di rilasciare chi è stato arrestato in questi giorni”. Lo ha detto il portavoce dell’ala militare di Hamas Abu Odeiba aggiungendo: “Siete stati avvertiti”.

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In tre in sella senza casco: polemiche sul cantante Ultimo

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ultimo senza casco

Il video che mostra tre persone in motorino senza casco, tra le quali il cantante Ultimo, sfrecciare per le vie di Napoli ha suscitato diverse critiche e in molti chiedo al cantante di chiedere scusa pubblicamente per l’esempio sbagliato che ha fornito.

Le immagini che mostrano tre persone, tra le quali il cantante Ultimo, in sella ad un motorino mentre sfrecciano senza casco per le vie di Napoli, hanno suscitato critiche e polemiche. Non si tratta di un video rubato da qualche paparazzo, ma di un filmato pubblicato su TikTok.Il cantante, guardando in macchina sorridente, fa perfino un gesto di saluto.

Il video è subito diventato virale e contemporaneamente sono montate le critiche di chi crede che si tratti di un pessimo messaggio fornito ai più giovani da parte di un volto noto. L’episodio è diventato perfino un caso politico in seguito al post del deputato napoletano Francesco Emlio Borrelli, Alleanza Verdi-Sinistra: «Ci hanno segnalato un video pubblicato su TikTok che immortala il cantante Ultimo in giro per i Quartieri Spagnoli di Napoli su uno scooter con altre due persone. Nessuno, compreso l’artista, indossa il casco. Una cosa inaccettabile da un personaggio pubblico seguito da tanti giovani. A meno che non ci dica che si tratta di un suo ‘sosia’, chieda scusa pubblicamente al più presto».

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Che cos’è la chiazza verde fosforescente nelle acque di Venezia?

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venezia acqua verde

Si tratterebbe di un liquido tracciante usato in idraulica per verificare eventuali perdite nei tubi e negli scarichi, innocuo per la salute umana. Nessuna sigla ambientalista ha rivendicato il gesto, pertanto si pensa ad uno scherzo o ad un errore umano durante una riparazione.

Suggestive ed inquietanti al contempo, le foto dell’acqua del Canal Grande di Venezia tinta di verde fosforescente hanno fatto il giro del mondo ed hanno alimentato diverse teorie, alcune anche strampalate. Ora invece si sarebbe capito che cosa ha colorato le acque dei canali veneziani: la fluoresceina, un colorante usato come tracciante durante i lavori idraulici, per rilevare perdite nei tubi e negli scarichi. La fluoresceina è innocua per l’uomo, si può reperire tranquillamente e bastano pochi millilitri per colorare diversi litri d’acqua.

Si è pensato che potesse essere una protesta ambientalista sull’esempio di quelle avvenute nei mesi scorsi, nelle quali sono stati imbrattati fontane e palazzi, ma nessuno ha rivendicato il gesto. La mancata rivendicazione porta ed escludere dunque la pista ambientalista e a concentrarsi maggiormente verso la goliardia di qualche bontempone, oppure verso un erroneo sversamento del colorante durante qualche lavoro.

Tra coloro che pensano che l’acqua di Venezia si diventata verde fosforescente in seguito ad una qualche protesta ambientalista, Luca Zaia, presidente di Regione Veneto, che commentando la chiazza allargatasi fino a San Marco aveva paventato il rischio emulazione da «personaggi in cerca di clamore».

Secondo gli esperti, bastano un paio di grammi di fluoresceina per colorare 200 litri d’acqua. In genere il suo effetto dura un paio d’ore, ma per sciogliersi completamente nelle acque dei canali veneziani servirà qualche giorno.

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Il questionario di una scuola di Roma: «Di che razza è il vostro bambino?»

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Un questionario sottoposto ai genitori degli alunni di una scuola elementare di Roma finisce nel mirino delle critiche per via di una domanda contente un riferimento alla razza del bambino.

Il questionario fatto girare tra i genitori degli alunni dell’Ics Borsi-Saffi del quartiere capitolino di San Lorenzo è uno strumento utilizzato per individuare eventuali disturbi dell’apprendimento dei bambini. Tra le informazioni richieste ai genitori, oltre ai dati anagrafici e quelle sul nucleo famigliare, una domanda del questionario però ha fatto scalpore: quella che chiedeva di indicare «gruppo etnico o razza del bambino» ai genitori degli alunni della scuola di Roma.

Giuseppe Romano, psicoterapeuta del Centro clinico Marco Aurelio, che ha offerto a titolo gratuito il servizio di individuazione dei Dsa all’istituto, ha spiegato che si tratta di un vecchio modello standard ancora in uso, privo di alcun intento discriminatorio. In merito alla mancata correzione al riferimento alla «razza», lo psicologo ha ammesso che semplicemente nessuno ci ha pensato e che si è trattato di un’ingenuità.

Ma il caso è andato montando, anche a livello politico. Sette deputati del Pd eletti nel Lazio, tra cui Orfini e Zingaretti, hanno annunciato che sulla questione presenteranno un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara. I dem, che hanno definito «inaccettabile» l’episodio, vogliono evitare che in futuro possano ripetersi certi malintesi e non hanno ritenuto sufficientemente esaurienti le spiegazioni fornite dal centro clinico.

Nel frattempo, dopo le obiezioni di alcuni genitori e nonni che hanno sollevato la questione, il modulo è stato moficato e non vi è più un riferimento alla razza, bensì alla nazionalità del bambino.

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