Cronaca
Disabili maltrattati in una onlus, 3 arrestati. Il pm: «istinti sadici»

Tre persone impiegate in una onlus di Rossano, in Calabria, sono state arrestate e poste ai domiciliari per violenze, minacce e vessazioni commesse nei confronti dei ragazzi disabili ospiti di un centro diurno, che avrebbero invece dovuto seguire. I ragazzi maltrattati erano costretti ad un clima di terrore.
Erano impegnati in una onlus specializzata nell’assistenza delle persone con disabilità ed avrebbero dovuto seguire alcuni ragazzi disabili, ospiti di un centro diurno, i quali però sono stati maltrattati, picchiati e fatti oggetto di insulti e minacce. Sono stati così arrestati e posti agli arresti domiciliari tre persone, due operatori sociosanitari ed un’educatrice. La notizia arriva dalla Calabria, più precisamente dall’area urbana di Rossano. Oggi i carabinieri hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Gip di Castrovillari.
I riscontri degli inquirenti hanno permesso di ricostruire il sistematico ricorso alla violenza dei tre, che infliggevano maltrattamenti di ogni tipo ai ragazzi con disabilità che avrebbero dovuto seguire. Non solo per una distorta visione educativa, ma, secondo il pm, solo per dare sfogo ai più biechi e «sadici istinti». «I tratti di violenza e crudeltà hanno ingenerato un vero e proprio clima di terrore tra i ragazzi – motiva ancora il pm di Castrovillari Alessandro D’Alessio – al fine di consolidare il proprio potere all’interno della struttura, alternando minacce, aggressioni vere e proprie, nonché la famigerata “terapia del dolore”, utilizzata in particolare su una delle vittime».
Non singolo e sporadici episodi dunque, ma un vero e proprio modus operandi della follia ai quali i ragazzi disabili maltrattati dovevano sottostare, ripetuto in numerosissime occasioni. Quasi un “sistema”, che i carabinieri, attraverso appostamenti, registrazioni e intercettazioni ambientali, hanno ricostruito a partire dall’autunno dello scorso anno.
Attualità
Il fuoriprogramma shock su Canale 5: “Pure la patata è rinfrescata”

ROMA – Fuoriprogramma decisamente imbarazzante su Canale 5, durante la trasmissione Morning News. In occasione di un collegamento con Ostia, dedicato alle vacanze della terza età, l’inviata Giorgia Ceccacci ha intervistato alcune signore anziane intente a fare il bagno e, alla domanda se si fossero rinfrescate, una di loro ha risposto: “Sì, ma pure la patata si è rinfrescata!“
Resasi conto di averla sparata grossa, la signora si è portata le mani sulla bocca, sconvolta. Mentre un’amica della donna ribadiva il concetto a gran voce, la giornalista ha cercato di arginare dicendo: “Non si può, lasciamo perdere!“. Intanto, in studio è scoppiata la più totale ilarità.
Attualità
WhatsApp: Zuckerberg annuncia tre nuove funzioni per la privacy

SAN FRANCISCO – “Sono in arrivo nuove funzionalità per la privacy su WhatsApp: uscire dalle chat di gruppo senza avvisare tutti i partecipanti, decidere chi può vedere quando si è online e impedire gli screenshot dei messaggi visualizzabili una sola volta. Continueremo a creare nuovi modi per proteggere i vostri messaggi e mantenerli privati e sicuri come nelle conversazioni di persona”.
Lo annuncia, come riporta l’Ansa, Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta.
Attualità
Primo italiano indagato per arruolamento in Ucraina: è un 19enne simpatizzante di CasaPound

KIEV – C’è il primo Italiano indagato per essere andato a combattere in Ucraina con la resistenza. Come riporta l’Ansa, è un genovese di 19 anni, Kevin Chiappalone, simpatizzante del movimento di estrema destra CasaPound.
Il sostituto procuratore Marco Zocco della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo genovese lo accusa di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina e rischia una condanna da due a sette anni. L’indagine della Digos era partita dopo le dichiarazioni del giovane al settimanale Panorama in cui annunciava di volere partire per difendere l’Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di “denazificare il Paese”.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, il ragazzo, senza alcuna esperienza in ambito militare o nell’uso delle armi (se non la passione per il softfair), è partito a maggio, entrando nel Paese probabilmente attraverso il confine polacco. Dopo una fase di addestramento, come mostrano anche alcune foto sui social, ora si troverebbe in Donbass.
Al momento il giovane è l’unico indagato ma gli investigatori stanno cercando di capire se vi siano altri mercenari e se vi sia una rete di reclutatori. La Digos ha interrogato diverse persone di CasaPound. Da quanto emerso avrebbe fatto tutto da solo tramite internet. Sarebbe arrivato in Polonia con l’aereo e da lì in pullman ha raggiunto il fronte.
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