Cronaca

Revocata la protezione a Francesco Schiavone: “Sandokan” torna al 41bis

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La Procura di Napoli ha comunicato di aver deciso di interrompere il percorso di collaborazione con la giustizia incominciato con l’ex boss di camorra.

Clamorosa retromarcia della Procura di Napoli, che dopo aver analizzato e valutato quanto raccolto in questi mesi, ha deciso di revocare la protezione a Francesco Schiavone detto “Sandokan”, che torna così al 41bis

Il fondatore del clan dei Casalesi infatti, prima di decidere di pentirsi. stava scontando l’ergastolo in regime di carcere duro nel carcere di massima sicurezza di L’Aquila, lo stesso che ha ospitato gli ultimi mesi di vita di Matteo Messina Denaro. Come l’ex capomafia, anche Francesco Schiavone sarebbe ammalato di tumore e la struttura aquilana permette di seguire il percorso terapeutico previsto ai detenuti condannati al 41bis.

Qualche mese fa, lo scorso marzo, si è appreso dell’avvio del percorso di collaborazione con la giustizia di Schiavone, dopo 26 anni di prigione. La notizia fece scalpore, ma venne accolta anche con reticenza e incredulità. Diversi osservatori hanno infatti iniziato a sollevare fin da subito dubbi circa le reali intenzioni di pentirsi da parte del boss di camorra.

Nei giorni scorsi la Procura partenopea ha deciso di tornare sui propri passi e revocare il programma di protezione dei testimoni. Oggi è arrivato il via libera da parte del Ministero.

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