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Sbarca in Italia la “settimana corta”: 4 giorni di lavoro, che durano un’ora in più

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La proposta ai propri dipendenti arriva da Intesa San Paolo: settimana lavorativa corta, da 4 giorni, ma con turni da 9 anziché da 8 ore. Modelli simili sono già stati introdotti in altri Paesi, soprattutto in nord Europa. Attesa per oggi la risposta dei sindacati.

Se oggi arrivasse il via libera da parte delle sigle sindacali, Intesa San Paolo introdurrebbe la settimana lavorativa corta. Solo 4 giorni di lavoro, ma della durata di 9 ore e non più 8. In questo modo i dipendenti della banca rientrerebbero nelle 36 ore settimanali già previste dal contratto dei bancari. Perché l’atto possa tradursi in pratica serve l’ok dei sindacati.

Sindacati che di base sono d’accordo, ma vorrebbero estendere la nuova formula a tutti i dipendenti. La proposta di Intesa San Paolo infatti riguarda solo gli impiegati degli uffici, mentre le sigle sindacali vorrebbero includere anche quelli delle filiali.

Comunque sia la proposta rappresenta uno spartiacque. Si tratterebbe del primo esperimento in tal senso in Italia, mentre altrove è già stato testato. L’ultima in ordine tempo è stata la Gran Bretagna, mentre precedentemente Islanda, Svezia, Danimarca, Norvegia ed altri paesi del nord hanno sperimentato formule simili. In molti casi i risultati sono stati positivi, con un aumento della produttività e una maggior serenità dei lavoratori.

Se i sindacati di Intesa San Paolo daranno il proprio assenso, sarà la volta dell’Italia a sperimentare la settimana corta lavorativa. Il personale potrebbe variare le giornate lavorate da lunedì a venerdì, compatibilmente all’organizzazione del proprio ufficio, e recarsi al lavoro solo quattro giorni alla settimana.

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Tragedia in Thailandia, a fuoco uno scuola bus: morti 22 bambini e 3 insegnanti

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Altri 19 studenti sono rimasti feriti. L’autista del mezzo in fiamme si è allontanato dopo l’incendio.

Stavano facendo una gita scolastica e sarebbe dovuta essere una giornata di spensieratezza, ma si è trasformata in un’orribile tragedia. In Thailandia, nella provincia di Pathum Thani, alle porte della capitale Bangkok, uno scuola bus pieno di studenti delle medie e delle elementari è stato completamente avvolto dalle fiamme e nell’incendio sono morti 22 bambini e 3 insegnanti. Altri 19 sono feriti.

Sembra che l’autista del mezzo sia fuggito dopo l’incidente e al momento non sia stato ancora rintracciato. Da quanto si apprende, una ruota del bus, proveniente dalla scuola Wat Khao Praya Sangkharam del distretto di Lan Sak in Thailandia, è esplosa improvvisamente e l’urto contro una barriera stradale ha provocato l’incendio, che ha causato la morte di 22 bambini e 3 docenti.

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Duplice omicidio a Fano: marito e moglie uccisi in casa, interrogato il figlio

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polizia scientifica

E’ stato il quarantenne, la cui casa è ubicata sopra quella dei coniugi uccisi, a dare l’allarme.

Sono stati trovati senza vita nella loro casa, a Fano, con evidenti segni di violenza: il marito, G. R. di 75 anni, presentava una vistosa ferita alla testa, probabilmente causata da un corpo contundente, la moglie, L. M. di 70 anni, manifestava i segnali del soffocamento. Attualmente il figlio delle vittime del duplice omicidio consumatosi a Fano sta venendo interrogato dalla polizia. E’ stato lui stesso a dare l’allarme.

Il cinquantenne, separato con due figli, infatti abita sopra la casa dei genitori. Non avendo ricevuto risposte, questa mattina ha chiamato i Vigili del Fuoco per far sfondare la porta. Si è da subito detto estraneo alla vicenda.

Intanto proseguono la raccolta delle testimonianze tra i vicini ed i rilievi della Scientifica all’interno dell”abitazione di Fano nel quale si è consumato il duplice omicidio. Sarebbero stati trovati segni di lotta, che lasciano ipotizzare che le vittime abbiano disperatamente tentato di difendersi.

Nel corso della mattinata si è appreso che proprio oggi le vittime avrebbero consegnare una loro casa di 75 metri quadrati, andata all’asta nel settembre scorso e venduta a un idraulico per circa 60mila euro. Debiti che sarebbero stati contratti dal figlio, per i quali i coniugi avevano garantito.

Per gli inquirenti, tutto questo non è un dettaglio da sottovalutare nella ricerca della verità. Il figlio Luca rigetta l’accusa di aver ucciso i genitori e ripete di averli solo trovati morti. In queste ore gli investigatori stanno ascoltando, oltre al figlio della coppia, tutti i familiari, i parenti e i vicini di casa per ricostruire la dinamica dei due delitti.

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Cronaca

Rissa sfiorata tra Della Vedova e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini sulla carne artificiale

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Coldiretti ha organizzato un sit-in difesa degli allevamenti tradizionali di fronte a Palazzo Chigi nel giorno della votazione del ddl sul divieto in Italia di cibo sintetico e Della Vedova e Riccardo Maggi di +Europa hanno invece voluto manifestare la propria contrarietà al decreto che vieta l’introduzione di carne artificiale: quando si sono avvicinati si è sfiorata la rissa ed è dovuta intervenire la polizia.

«Non vi votano neanche le vostre mogli» ha gridato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, al culmine della sfiorata rissa con Benedetto Della Vedova e Riccardo Maggi di fronte a Palazzo Chigi. Fortuntamente tra i contendenti si è frapposto un cordone di giornalisti presenti ed è intervenuta anche la polizia, evitando che potessero arrivare a contatto e far partire le mani.

L’argomento che ha fatto scaldare gli animi è stata la carne sintetica. Proprio oggi alla Camera si votava il ddl che vieta l’introduzione sulle nostre tavole di carne artificiale e cibo sintetico e Coldiretti ha organizzato un sit-in a sostegno del decreto. Decreto che però trova la contrarietà di +Europa, che ha sua volta organizzato una contro manifestazione.

Ad un certo punto il presidente di Coldiretti Prandini si è avvicnato a Della Vedova e, andando faccia a faccia, ha detto: «sei un delinquente ed un buffone». Da caldo che era il clima si è fatto incandescente.

Spintoni, insulti provenienti da entrambi gli schieramenti e grida tutto intorno, prima che le parti venissero divise da poliziotti increduli e giornalisti divertiti. La schermaglia è finita con un reciproco scambio di cori non propriamente celebrativi.

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