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Si apre qualche spiraglio dai negoziati di Istanbul

L’Ucraina apre all’ipotesi di neutralità e ad una discussione sullo status della Crimea «per 15 anni». Mosca allenta la morsa su Kiev «per favorire il dialogo». Il Pentagono: «è una ritirata».

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Erdogan durante i negoziati di pace di Istanbul tra Ucraina e Russa

Il primo round di negoziati tra le delegazioni russa ed ucraina a Istanbul si è concluso con qualche segnale di distensione. L’Ucraina pronta a fare concessioni in merito alla neutralità e apre ad una discussione «senza armi» sullo status della Crimea «della durata di 15 anni». La Russia si dice pronta «a favorire il dialogo» e allenta la presa su Kiev.

I «progressi concreti» chiesti da Erdogan in mattinata, quando ha aperto il dialogo tra le delegazioni di Russia e Ucraina per i negoziati di pace tenutisi ad Istanbul, sarebbero arrivati. Tanto che il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavasoglu si spinge fino ad affermare che «è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso».

Da quanto reso noto, l’Ucraina avrebbe concesso aperture all’ipotesi di neutralità, a patto che arrivino le giuste rassicurazioni e le dovute garanzie in termini di salvaguardia della sua sovranità territoriale. Kiev quindi sarebbe pronta non far installare basi straniere sul suo suolo e a garantire la propria neutralità, in cambio dell’impegno in favore della sua sicurezza, da parte di una serie di partner mondiali, tra cui anche il nostyro Paese: Regno Unito, Cina, Polonia, Stati Uniti, Francia, Turchia, Germania, Canada, Israele e, appunto, Italia. L’Ucraina rinuncerebbe anche all’ingresso nella Nato, ma non a quello nell’Unione Europea.

Un altro punto sul quale avrebbero convenuto le delegazioni riguarda la necessità di intavolare trattative a parte e parallele sullo status della Crimea e sul porto di Sebastopoli, che già prima dell’annessione era controllato dalla Russia. Le discussioni dovrebbero essere pacifiche e avrebbero una durata di 15 anni. Per quanto riguarda il Donbass invece, la proposta ucraina è che ne discutano direttamente Zelensky e Putin.

La delegazione ucraina tuttavia ha specificato che qualsiasi accordo con la controparte sarebbe firmato esclusivamente dopo un cessate il fuoco su tutto il territorio e che dovrebbe comunque essere sottoposto alla consultazione popolare, per mezzo di un referendum.

Mosca dal canto suo ha parlato di incontro positivo e Vladimir Medinsky, consigliere presidenziale russo, afferma: «faremo due passi concreti per la escalation della crisi. La Russia ridurrà drasticamente l’attività militare vicino a Kiev e Chernikiv». L’obiettivo è quello di «aumentare la fiducia reciproca per i futuri negoziati», come affermato dal ministro della difesa Alexander Fomin. Una notizia che troverebbe già una prima conferma fattuale. Il portavoce del Pentagono John Kirby ha detto alla Cnn che sono state osservate manovre di spostamenti truppe che suggerirebbero una ritirata strategica dalla capitale ucraina. Se si tratti di un vero segnale di distensione da parte russa, o del tentativo di mascherare il blocco dell’avanzata russa da parte della resistenza ucraina, con successivo ridemensionamento del perimetro di guerra da parte delle forze attacanti, al momento nonè dato saperlo.

Resta il fatto che dai negoziati di Istanbul sono arrivate le prime reali aperture. i precedenti colloqui tra le delegazioni non avevano avuto portato risultati sensibili. Questa volta sembrerebbe diverso e addirittura un membro della delegazione ucraina, Mykhaylo Podoloyak, ha affermato, secondo quanto riportato da Bloomberg, che si è fatta abbastanza strada per un incontro tra il presidente ucraino Zelensky e quello russo Putin.

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Inchiesta “Mensa dei Poveri”: condannata a 4 anni e 2 mesi l’eurodeputata Lara Comi

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condannata lara comi

L’azzurra è stata ritenuta responsabile di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni del Parlamento UE: «continuerò a difendermi, parlerò a tempo debito».

Nel maxi processo a carico di oltre 60 imputati per l’inchiesta “Mensa dei Poveri” l’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi è stata condannata a Milano a 4 anni e 2 mesi. Nel 2019, l’azzurra finì ai domiciliari, poi revocati, con le accuse di corruzione, falsa testimonianza e truffa ai danni dell’Europarlamento.

Comi, presente in Aula, è rimasta invischiate dalle indagini per un contratto di collaborazione nel periodo 2016-2017 e per false fatture. Più recentemente l’ex eurodeputato Antonio Panzeri l’ha tirata in ballo nell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate affermando di aver trovato una borsa contente 60-70 mila euro a Bruxelles, appartenente a lei. Panzeri ha riferito che l’azzurra l’avrebbe contattato proprio in seguito al suo arresto, chiedendogli di ritirare una borsa dal suo appartamento in Belgio. «Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra i 60 e i 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto e ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura» ha dichiarato ai pm di Bruxelles.

«Non commento, parlerò a tempo debito e continuerò a difendermi» ha detto oggi intercettata dai cronisti all’uscita. Oltre ad essere stata condannata, Lara Comi è stata anche interdetta dai pubblici uffici e le è proibito trattare con la pubblica amministrazione per cinque anni, oltre ad aver subito la confisca di 28.700 euro.

Della sessantina di imputati, ne sono stati condannati 11, mentre più di 50 sono stati assolti perché «il fatto non sussiste», tra cui l’ex vice coordinatore lombardo di Forza Italia ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella e l’ex consigliere regionale lombardo Fabio Altitonante, attualmente sindaco di Montorio al Vomano in Abruzzo. Assolto anche l’ex patron dei supermercati Tigros, Paolo Orrigoni, come la stessa società. Condannato invece a un anno e un mese l’ex deputato di Forza Italia Diego Sottani.

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Meme di Musk contro Zelensky: «quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari in aiuti»

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meme di musk contro zelensky

L’account ufficiale di Elon Musk ha pubblicato su X una serie di meme provocatori: il patron di Space X e Tesla si è scagliato contro il presidente ucraino, i vaccini, i media e il presidente Biden.

«Quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari di aiuti» cita la didascalia. La foto, tratta da un celebre meme, mostra Volodymyr Zelensky che si trattiene a fatica, con le vene ingrossate dallo sforzo. Il meme di Elon Musk contro Zelensky ha suscitato tantissime reazioni contrariate, ma non è l’unico a tono provocatorio pubblicato nelle scorse ore su X dal suo patron.

Ma non c’è solo Zelensky tra i bersagli dei meme di Musk. Poco prima aveva pubblicato un post dai toni psichedelici che mostrava una spirale ed un dottore e la didascali: «Immagina un vaccino così sicuro che bisogna essere minacciati per prenderlo. Per una malattia così mortale bisogna sottoporsi a un test per sapere di averla». Il riferimento al vaccino anti covid è fin troppo palese. Esplicito il terzo meme: un cane di grossa taglia appoggio, indicato semplicemente come Elon, appoggia i testicoli in testa ad un altro cane, indicato genericamente come media.

Oltre ai post satirici, e divisivi, Musk dedica un pensiero anche alle politiche migratorie del presidente degli Sati Uniti: «Se New York si sta già piegando sotto il carico e ha esaurito lo spazio, come sarà la situazione tra un anno? La politica di apertura delle frontiere è iniziata sotto Biden due anni fa. Questa politica non era in vigore sotto Obama e il governatore Hochul è un democratico e non un repubblicano, quindi non si tratta di una battaglia politica tra D e R, ma di una questione specifica dell’attuale amministrazione».

I meme pubblicati da Musk hanno ampiamente diviso gli utenti dell’ex Twitter, ora X, ma sembrano rispondere alla nuova strategia imposta dal nuovo titolare: creare contenuti anche discutibili, ma sicuramente discussi.

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Saluto nazista all’Oktoberfest: due ragazzi italiani arrestati in Germania

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Rischiano fino a tre anni di reclusione ed un’ammenda salatissima. Mentre facevano il saluto con il braccio teso si filmavano con i telefoni.

La notizia è stata riportata dal giornale locale Rosenheim24. Due ragazzi italiani di 24 anni sono stati arrestati a Monaco di Baviera, all’interno del festival Oktoberfest, per aver fatto il saluto nazista. La bravata dei due, che mentre si esibivano nel saluto con il braccio destro teso si filmavano e sghignazzavano, potrebbe costare molto caro: l’Hitlergruß è punito fino a tre anni di reclusione. I due, per evitare che possano far perdere le proprie tracce, sono stati trattenuti in Germania.

I fatti sono accaduti lo scorso mercoledì 27 settembre, nell’area del festival vicino all’uscita ovest. Mentre mettevano in scena la loro goliardata non particolarmente riuscita, non si sono resi conti che alle loro spalle i poliziotti tedeschi li stavano guardano.

I due ragazzi italiani arrestati per aver fatto il saluto nazista all’Oktoberfest rischiano, oltre a tre anni di reclusione, di dover pagare un’ammenda di svariate migliaia di euro. Sorte anche peggiore toccherà al ragazzo tedesco che ha compiuto fatti simili, ma più gravi.

Nel bel mezzo della festa, prima ha esibito il braccio teso ad un uomo al suo fianco, che non conosceva, poi ha cominciato a colpirlo ripetutamente, provocandogli alcune lesioni. Anche in questo caso, l’autore dell’Hitlergruß è stato arrestato.

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