Attualità

Si discute di aborto a Porta a Porta: parlano 7 uomini. Vespa: «donne non disponibili»

Pubblicato

il

La puntata di ieri sera a Porta a Porta ha suscitato polemiche per via del parterre di ospiti chiamati a parlare del delicato tema dell’aborto: sette uomini.

A Porta a Porta si parlava di aborto e diritti femminili. Argomento tornato di stringente attualità dopo l’emendamento di FdI che consentirebbe l’ingresso delle associazioni pro-vita nei consultori. Terreno delicato e spinoso, sul quale è bene muoversi accortezza. Ed infatti è scoppiato un polverone, ben prima che l’Unione Europea storcesse il naso per l’inserimento dell’emendamento nella discussione sul Pnrr.

Le polemiche sono scoppiate a causa degli ospiti invitati a parlare: erano tutti uomini. Immediate le proteste del PD: «Cinque uomini in studio [più il conduttore ed un ospite in collegamento, ndr] a discutere di aborto: la Rai ai tempi di Giorgia Meloni lascia che sia un parterre tutto maschile a discutere dei diritti delle donne». Il Partito Democratico ha reso noto che porterà la questione in Commissione Vigilanza.

Ma il programma si difende. La redazione ha reso di noto di aver invitato diverse donne, ma che tutte si sono rese indisponibili. «Gli inviti per la trasmissione politica di giovedì 18 aprile sono stati fatti nei giorni precedenti al manifestarsi della polemica», precisa una nota della redazione, che spiega che sono state invitate tre parlamentari proprio del PD, che però non hanno partecipato alla trasmissione e sono state sostituite da Alessandro Zan. Stessa cosa per «una direttrice di giornale, anch’essa indisponibile». Al di là del parterre, poi, la redazione precisa che «l’aborto è stato solo uno degli otto temi trattati nella trasmissione di ieri».

Più letti