Cronaca

Violenze, torture e abusi sessuali sulle pazienti di una clinica psichiatrica a Foggia

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30 indagati, 7 dei quali in carcere e 8 ai domiciliari, nella clinica psichiatrica “Opera Don Uva” di Foggia, per maltrattamenti e abusi nei confronti delle donne ospitate nella struttura. Botte, insulti e, in un paio di casi, violenza sessuale.

Quindici operatori della clinica psichiatrica “Opera Don Uva” di Foggia, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo Investigativo e dai colleghi del Nas, per violenze, maltrattamenti, umiliazioni e perfino abusi sessuali nei confronti delle pazienti ospitate nella struttura, tutte donne dai 40 ai 60 anni affette da fragilità mentale. Sette di essi sono finiti in carcere, mentre otto sono state poste agli arresti domiciliari. Gli altri quindici indagati sono stati raggiunti da un provvedimento di divieto di dimora presso la struttura e di avvicinamento alle persone offese.

Le indagini sono partite la scorsa estate ed hanno potuto avvalersi dei filmati raccolti, che mostravano i soprusi subiti dalle donne ricoverate nella clinica. Non tutte le telecamere però erano “cimici” piazzate dagli inquirenti. Alcune erano state installate dalla società che gestisce la struttura, la “Universo Salute”, che aveva chiesto l’autorizzazione ad installare le telecamere nella clinica a lavoratori e sindacati «alla luce della delicatezza del tipo di lavoro», come ha affermato l’amministratore delegato Luca Vigilante. L’autorizzazione era stata concessa solo per alcune zone, che erano oltretutto note agli operatori. L’ad ha precisato che le persone coinvolte dalle indagini sono state immediatamente sospese e che, «laddove ce ne saranno gli estremi, saranno licenziate. « L’amministrazione aveva già operato dei licenziamenti per atti non conformi alla dignità e alle regole della comunità» ha reso ancora noto Vigilante.

Nei filmati visionati dalle forze dell’ordine, si vedono gli operatori sanitari commettere diversi soprusi: donne chiuse a chiave nelle stanze, legate alle sedie o al letto con le lenzuola, umiliate, derise, offese, picchiate con calci, schiaffi e pugni e trascinate per i corridoi dalle caviglie e dai piedi. Addirittura due episodi di violenza sessuale: uno ha per protagonista un operatore che abusa di una paziente; nell’altro invece un assistente ha costretta una donna a violentare un’altra ospite della struttura.

Le accuse nei confronti dei trenta indagati per gli abusi commessi nella clinica psichiatrica di Foggia sono, a vario titolo, di violenza sessuale, maltrattamenti, sequestro di persona e favoreggiamento personale. L’ultima imputazione è relativa al tentativo, anch’esso immortalato dalle telecamere, di alcuni operatori di trovare eventuali microfoni o telecamere nascoste, per sviare le indagini. Per gli altri reati ipotizzati contestate anche le aggravanti di aver agito contro persone affette da grave disabilità e di crudeltà.

Durante le indagini non è stata perquisita solo la struttura della clinica di Foggia in cui queste violenze sarebbero state compiute, ma anche le abitazioni dei soggetti indagati.

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