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Cronaca

Cieco e costretto sulla sedia a rotelle, viene scarcerato e guarisce miracolosamente

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Per festeggiare il miracolo, il detenuto cieco e paralizzato, guarito appena scarcerato, è andato a cena in un ristorante, dove però aveva prenotato anche un secondino che lo ha visto leggere il menù e passeggiare: denunciato.

Prima il miracolo, poi l’incredibile voltafaccia della sorte. Un uomo, condannato per associazione a delinquere e reati collegati allo spaccio di sostanze stupefacenti ad 11 anni di reclusione, prima ha “riottenuto” il dono della vista e l’uso delle gambe, poi è stato notato da un agente di polizia penitenziaria in un ristorante mentre festeggiava la grazia ricevuta. E per congratularsi con lui, il secondino ha fatto al detenuto guarito appena è stato scarcerato un dono inaspettato: una denuncia.

Il protagonista di questa vicenda è un uomo di 40 anni originario di Monza ed arrestato per reati commessi a Milano, in seguito alla quale è stata condannata alla reclusione nel carcere di Genova. E’ anche accusato dell’omicidio di una prostituta nigeriana uccisa con un colpo di pistola alcuni anni fa. In carcere, il suo stato di salute è nettamente peggiorato: prima ha perduto la vista, poi l’uso delle gambe. E così, il detenuto ipovedente e paralizzato è stato scarcerato per le sue condizioni di salute, incompatibili con il regime di detenzione.

Una volta uscito dal carcere però, questi problemi sono misteriosamente scomparsi. L’uomo ci vede benissimo e può camminare. Lo testimoniano le immagini riprese da un ristorante di Livorno, in cui stava cenando in compagnia della figlia. Il “miracolato” è stato vittima di un incredibile colpo di sfortuna. Nello stesso ristorante dove aveva scelto di festeggiare la riottenuta libertà, stava cenando anche un secondino del carcere di Genova. Immediatamente è partita la segnalazione al Tribunale di Sorveglianza di Firenze, che ha subito fissato un’udienza. La fortuna è cieca, ma la sfortuna invece ci vede benissimo.

Cronaca

Ragazzino di 13 anni accoltellato per un pallone da un bambino di 10 anni

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L’episodio di violenza si è verificato a Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La vittima è stata colpita ad una coscia ed è stato portato in pronto soccorso. L’aggressore non può essere imputabile data la giovane età.

Stava giocando a pallone nel campetto a due passi da casa in compagnia di alcuni amici, il ragazzino di 13 anni accoltellato a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, da un bambino di appena 10 anni. L’ennesimo episodio di cronaca nera che ha per protagonisti minorenni è avvenuto nella sera di domenica 17 novembre. I due giovanissimi non si conoscevano e non si erano mai incontrati prima.

Il più piccolo si è avvicinato al più grande e gli ha intimato di consegnarli il pallone. Di fronte al rifiuto dell’altro, che ha passato la palla ad un suo amico, il minore ha estratto un coltello ed ha colpito alla coscia sinistra il tredicenne, dopodiché è scappato. Il ragazzino accoltellato per un pallone è stato soccorso dai genitori degli altri giovani presenti ed accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano, dove sono intervenuti i Carabinieri.

I militari stanno lavorando per ricostruire nel dettaglio la dinamica degli eventi e identificare l’aggressore, che avendo meno di 10 anni non è imputabile. Tuttavia, potrebbe essere segnalato al Tribunale per i Minorenni.

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Cronaca

Ragazza morta dopo rinoplastica: lo studio non aveva l’autorizzazione sanitaria

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A comunicarlo il presidente di Regione Lazio Francesco Rocca: «è una vergogna». Convalidato il sequestro preventivo dello studio dei Procopio, padre e figlio. 

«Da una prima analisi, non ci risulta un’autorizzazione sanitaria valida. Queste sono le informazioni che ho assunto in via sommaria. Gli uffici stanno approfondendo». Francesco Rocca, presidente di Regione Lazio, rende noti dettagli che rendono ancor più assurda la vicenda della ragazza morta in seguito ad una rinoplastica a Roma.

«Queste cose sono una vergogna. I medici per primi sanno che l’autorizzazione sanitaria serve per poter svolgere una qualsiasi attività sanitaria di carattere privato. Sono requisiti minimi essenziali per la saluta della gente. Il mancato rispetto di queste norme è una violazione e un insulto alla stessa professione medica», ha aggiunto Rocca.

Nel frattempo il Gip ha convalidato il sequestro preventivo dello studio ubicato in via Cesare Pavese, in zona Eur a Roma, che, secondo quanto riportato da Repubblica, non era registrato nemmeno come ambulatorio.

Per sapere la causa del decesso di Agata Margaret Spada, la ragazza di 22 anni morta in seguito alla rinoplastica, sarà necessario attendere il referto dell’esame autoptico. In base a quanto ricostruito finora, si sarebbe sentita male subito dopo l’anestesia. Avrebbe girato gli occhi indietro e avrebbe cominciato a tremare. I Procopio avrebbero subito cominciato le manovre di rianimazione. Nel frattempo al fidanzato della giovane, che aspettava in sala d’attesa, è stato chiesto se la ragazza avesse allergie. Il ragazzo, capendo che qualcosa stava andando storto, è entrato in sala operatoria ed ha filmato la scena. La giovane è stata trasferita all’ospedale Sant’Eugenio, dove è deceduta dopo 4 giorni.

Originaria di Lentini, in provincia di Siracusa, aveva raggiunto Roma proprio per sottoporsi all’intervento, un ritocchino al naso. Avrebbe scelto lo studio dei Procopio dopo aver visto una pubblicità su TikTok.

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Cronaca

Falso cieco in sella alla bicicletta: truffa da 100 mila euro nel teramano

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A mettere i finanzieri sulle sue tracce una segnalazione. All’uomo sono stati sequestrati circa 98 mila euro. E’ stato filmato mentre compiva in autonomia azioni impossibili per un non vedente.

Ha percepito la pensione di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento dal 2017 il falso cieco scoperto dalla Guardia di Finanza mentre pedalava in bicicletta sul lungomare di Martinsicuro, nel teramano. Le fiamme gialle di Giulianova hanno cominciato a tenere d’occhio i suoi movimenti dopo una segnalazione al 117 ed hanno accertato che l’uomo, un sessantenne di origine foggiane residente nel comune della costa abruzzese, era in grado di svolgere azioni impossibili per un non vedente.

Oltre al giretto in bicicletta, i finanzieri hanno filmato il falso cieco mentre passeggiava o faceva la spesa. Il tutto in completa autonomia e senza nessun tipo di ausilio. Il sessantenne è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche nonché con una proposta di sequestro preventivo per un importo pari all’indebito profitto e con la segnalazione del danno erariale alla Corte dei Conti.

L’Autorità Giudiziaria, avallando gli elementi forniti dalle Fiamme Gialle, ha ritenuto sussistenti le esigenze per l’applicazione del sequestro, finalizzato alla confisca, dei proventi illeciti di oltre 98.000 euro.

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