Mondo

Cinque attivisti torinesi fermati in Turchia: hanno partecipato ad una manifestazione

Pubblicato

il

Insieme ad altri attivisti europei provenienti da Germania e Francia hanno preso parte ad un evento organizzato dal partito di sinistra ed ambientalista Ysp, contro l’aggressione turca verso i kurdi del Rojava, nel nord della Siria.

Si trovavano a Sanliurfa, già Edessa ed altresì nota come Urfa, nel sud della Turchia non distante con il confine siriano, i 14 attivisti europei fermati dalla polizia: tra loro anche cinque torinesi. Hanno partecipato ad una manifestazione del partito ecologista Ysp, che protestava contro l’offensiva turca nei confronti dei kurdi che vivono nel nord della Siria, a Rojava. Non sarebbero in stato di arresto, ma di fermo, e potrebbero essere espulsi oggi. Le motivazioni del loro fermo non sono state rese note.

Il Rojava è una regione a maggioranza kurda, la nazione senza terra, nel territorio siriano. In prima linea nella guerra contro il califfato islamico, dopo la resa dell’Isis è tornata a confrontarsi con i problemi della sua quotidianità: l’autoproclamazione come Stato indipendente ed autonomo non è stato riconosciuta e la regione è stata oggetto di offensive militari, da parte sia della Siria, ma anche della Turchia. Una moneta senza valore, il mancato riconoscimento internazionale, la presenza di vicini ostili, porzioni di territorio occupate dalle truppe di Assad ed un isolamento coatto non rendono la situazione del Rojava invidiabile.

Contro le offensive militari turche nella zona protestavano gli attivisti torinesi fermati in Turchia. La manifestazione politica era proprio a sostegno del Rojava e contro “La guerra di aggressione turca nel nord e nell’est della Siria”.

Più letti