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Cronaca

Detenuto incappucciato, bloccato a terra e pestato: otto agenti accusati di tortura

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detenuto incappucciato e picchiato dagli agenti reggio emilia

I fatti si sono svolti nell’aprile del 2003. Ansa ha diffuso i video delle telecamere di sicurezza. Il Gip: «brutale, feroce e assolutamente sproporzionato»

Un gruppo di agenti di Polizia Penitenziaria trascina un detenuto tunisino di 40 anni, incappucciato e con le mani bloccate dietro la schiena, lungo il corridoio del carcere di Reggio Emilia, poi lo butta a terra e lo picchia brutalmente. Si vede questo nel filmato pubblicato da Ansa e non si tratta di un film, bensì delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza del penitenziario reggiano, dove il detenuto è stato incappucciato e picchiato selvaggiamente dalle guardie carcerarie.

I fatti si sono svolti il 3 aprile 2023. Il detenuto era stato sanzionato con l’isolamento per aver violato il regolamento. Dopo l’aggressione è stato sollevato di peso e trascinato in cella. Qui è rimasto per un’ora a chiedere invano aiuto. Solo dopo aver rotto il lavandino della cella ed aver allagato il corridoio di sangue un altro detenuto ed un medico arrivano a prestargli soccorso.

Circa una decina le persone coinvolte, sebbene siano otto gli indagati per tortura. Il Gip Luca Ramponi ha descritto l’episodio dell’uomo incappucciato e picchiato a terra come «brutale, feroce e assolutamente sproporzionato rispetto al comportamento del detenuto».

Cronaca

Ragazzino di 13 anni accoltellato per un pallone da un bambino di 10 anni

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L’episodio di violenza si è verificato a Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La vittima è stata colpita ad una coscia ed è stato portato in pronto soccorso. L’aggressore non può essere imputabile data la giovane età.

Stava giocando a pallone nel campetto a due passi da casa in compagnia di alcuni amici, il ragazzino di 13 anni accoltellato a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, da un bambino di appena 10 anni. L’ennesimo episodio di cronaca nera che ha per protagonisti minorenni è avvenuto nella sera di domenica 17 novembre. I due giovanissimi non si conoscevano e non si erano mai incontrati prima.

Il più piccolo si è avvicinato al più grande e gli ha intimato di consegnarli il pallone. Di fronte al rifiuto dell’altro, che ha passato la palla ad un suo amico, il minore ha estratto un coltello ed ha colpito alla coscia sinistra il tredicenne, dopodiché è scappato. Il ragazzino accoltellato per un pallone è stato soccorso dai genitori degli altri giovani presenti ed accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano, dove sono intervenuti i Carabinieri.

I militari stanno lavorando per ricostruire nel dettaglio la dinamica degli eventi e identificare l’aggressore, che avendo meno di 10 anni non è imputabile. Tuttavia, potrebbe essere segnalato al Tribunale per i Minorenni.

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Cronaca

Ragazza morta dopo rinoplastica: lo studio non aveva l’autorizzazione sanitaria

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anna margaret spada ragazza morta dopo rinoplastica

A comunicarlo il presidente di Regione Lazio Francesco Rocca: «è una vergogna». Convalidato il sequestro preventivo dello studio dei Procopio, padre e figlio. 

«Da una prima analisi, non ci risulta un’autorizzazione sanitaria valida. Queste sono le informazioni che ho assunto in via sommaria. Gli uffici stanno approfondendo». Francesco Rocca, presidente di Regione Lazio, rende noti dettagli che rendono ancor più assurda la vicenda della ragazza morta in seguito ad una rinoplastica a Roma.

«Queste cose sono una vergogna. I medici per primi sanno che l’autorizzazione sanitaria serve per poter svolgere una qualsiasi attività sanitaria di carattere privato. Sono requisiti minimi essenziali per la saluta della gente. Il mancato rispetto di queste norme è una violazione e un insulto alla stessa professione medica», ha aggiunto Rocca.

Nel frattempo il Gip ha convalidato il sequestro preventivo dello studio ubicato in via Cesare Pavese, in zona Eur a Roma, che, secondo quanto riportato da Repubblica, non era registrato nemmeno come ambulatorio.

Per sapere la causa del decesso di Agata Margaret Spada, la ragazza di 22 anni morta in seguito alla rinoplastica, sarà necessario attendere il referto dell’esame autoptico. In base a quanto ricostruito finora, si sarebbe sentita male subito dopo l’anestesia. Avrebbe girato gli occhi indietro e avrebbe cominciato a tremare. I Procopio avrebbero subito cominciato le manovre di rianimazione. Nel frattempo al fidanzato della giovane, che aspettava in sala d’attesa, è stato chiesto se la ragazza avesse allergie. Il ragazzo, capendo che qualcosa stava andando storto, è entrato in sala operatoria ed ha filmato la scena. La giovane è stata trasferita all’ospedale Sant’Eugenio, dove è deceduta dopo 4 giorni.

Originaria di Lentini, in provincia di Siracusa, aveva raggiunto Roma proprio per sottoporsi all’intervento, un ritocchino al naso. Avrebbe scelto lo studio dei Procopio dopo aver visto una pubblicità su TikTok.

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Cronaca

Falso cieco in sella alla bicicletta: truffa da 100 mila euro nel teramano

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falso cieco nel teramano

A mettere i finanzieri sulle sue tracce una segnalazione. All’uomo sono stati sequestrati circa 98 mila euro. E’ stato filmato mentre compiva in autonomia azioni impossibili per un non vedente.

Ha percepito la pensione di invalidità civile e l’indennità di accompagnamento dal 2017 il falso cieco scoperto dalla Guardia di Finanza mentre pedalava in bicicletta sul lungomare di Martinsicuro, nel teramano. Le fiamme gialle di Giulianova hanno cominciato a tenere d’occhio i suoi movimenti dopo una segnalazione al 117 ed hanno accertato che l’uomo, un sessantenne di origine foggiane residente nel comune della costa abruzzese, era in grado di svolgere azioni impossibili per un non vedente.

Oltre al giretto in bicicletta, i finanzieri hanno filmato il falso cieco mentre passeggiava o faceva la spesa. Il tutto in completa autonomia e senza nessun tipo di ausilio. Il sessantenne è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno per truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche nonché con una proposta di sequestro preventivo per un importo pari all’indebito profitto e con la segnalazione del danno erariale alla Corte dei Conti.

L’Autorità Giudiziaria, avallando gli elementi forniti dalle Fiamme Gialle, ha ritenuto sussistenti le esigenze per l’applicazione del sequestro, finalizzato alla confisca, dei proventi illeciti di oltre 98.000 euro.

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