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Politica

Draghi: «il Governo non rischia e non si fa senza il Movimento 5 Stelle»

«Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il loro contributo».

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scontro Mario Draghi Giuseppe Conte

Alla conferenza stampa con cui commenta soddisfatto il raggiungimento dei 45 obiettivi semestrali del Pnrr, il premier Mario Draghi fa alcune considerazioni sulla maggioranza e non ha dubbi sulla tenuta del governo: «non rischia».

«Sono ancora ottimista, il governo non rischia perché l’interesse nazionale e degli italiani è preminente» non ha dubbi Mario Draghi sulla tenuta del suo esecutivo. Il premier lo ha affermato nella conferenza stampa con cui ha commentato il raggiungimento degli obiettivi semestrali del Pnrr: «Sono molto soddisfatto perché il governo ha raggiunto tutti i 45 obiettivi del Pnrr per questo semestre. L’Italia ha dunque rispettato tutte le scadenze del piano ed è un segnale essenziale per la serietà e la credibilità del paese ed è già al lavoro per le scadenze di dicembre».

Non poteva mancare qualche passaggio sulla tenuta del governo, minata dallo scisma in casa 5 Stelle. Il presidente del consiglio non teme ripercussioni significative e afferma: «Il Governo è stato formato per fare e questa è la condizione che ha per fare. il Governo non si fa senza i 5 stelle, questa è la mia opinione. I 5 Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi. Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio esterno quindi mi baso su questo. Il governo è nato con i 5 Stelle, non si accontenta di un appoggio esterno, perché valuta troppo il contributo dei 5 Stelle per accontentarsi di un appoggio esterno».

Poi, dedica un pensiero ai rumors circolati in questi giorni: «Non ho sentito Grillo, mentre ho sentito Conte ieri e ci siamo scambiati dei messaggi. Non ho mai fatto le dichiarazioni che mi sono state attribuite sui 5 stelle, io non entro nei partiti. Mi è estraneo e non capisco il motivo di tirarmi dentro». Il riferimento è alle indiscrezioni trapelate da alcuni fonti vicine ai pentastellati, che vorrebbero che il Presidente del Consiglio abbia contatto l’elevato Beppe Grillo per chiedergli di espellere Conte. Una ricostruzione che all’ex premier, che si sente usurpato del suo ruolo a Palazzo Chigi, non è piaciuta per niente.

Se ne sarebbe lamentato anche con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che, stando alle indiscrezioni dei ben informati, avrebbe interrotto lo sfogo di Conte per chiedergli conto delle posizioni pentastellate su guerra in Ucraina, Pnnr, pandemia e tenuta dell’’esecutivo, ottenendo garanzie e rassicurazioni. Conte avrebbe assicurato che il Movimento non uscirà dal Governoe che anche l’ipotesi appoggio esterno non è più sul tavolo.

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Talò, l’ex consigliere di Palazzo Chigi che ha passato lo scherzo telefonico a Meloni, andrà alla Difesa

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talò alla difesa

Ha lasciato il suo incarico dopo la «vicenda gestita con leggerezza» dello scherzo telefonico di due comici russi a Giorgia Meloni, ma ora passa alla Difesa e, secondo alcuni fonti di stampa, è in attesa di prendere la presidenza dell’Ispi.

Francesco Talò è l’uomo che ha passato a Giorgia Meloni la telefonata poi rivelatasi una burla di due comici russi. Per la vicenda, che la premier ammise essere stata «trattata con leggerezza», dello scherzo telefonico, che «ha esposto la Nazione», ha lasciato il suo incarico a Palazzo Chigi. Ma la carriera di Talò non sembra averne risentito più di tanto, dal momento che prenderà servizio presso il Ministero della Difesa retto da Guido Crosetto.

Per i prossimi mesi l’ex consigliere doplomatico ricoprirà il delicato ruolo di coordinatore della politica militare. Secondo Il Fatto Quotidiano, che ha riportato la notizia, oltre ad un «incarico ad hoc» nei giorni scorsi ha ricevuto una lettera dalla presidente del Consiglio nella quale viene ringraziato per il suo lavoro svolto «da vero patriota».

Dunque il telefonatagate è stato considerato soltanto un passo falso in una carriera diplomatica durata quasi quarant’anni altrimenti irepprensibile. Secondo il giornale poi, oltre a quello alla Difesa Talò sarebbe prossimo ad assumere un altro incarico prestigioso e di rilievo, la presidenza dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, non appena raggiungerà l’età pensionabile nel 2024.

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La società di cybersecurity di cui Gasparri è presidente, all’insaputa del Senato

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Secondo La Notizia, che ha scodellato lo scoop, il vero motivo alla base della staffetta tra Ronzulli e Tajani, ma anche dello show del senatore in commissione vigilanza Rai contro il giornalista Ranucci, sarebbe il fatto che Gasparri ha assunto l’incarico senza informare Palazzo Madama.

Mettere al riparo Gasparri e, allo stesso tempo, ridimensionare Licia Ronzullli. La decisione di Tajani di invertire di ruolo capogruppo e vice capogruppo di Forza Italia al Senato non sarebbe stata presa solo per logiche partitiche, ma anche per anticipare una possibile difesa. Gasparri infatti da ieri non è più vice presidente del Senato. Si tratterebbe di una mossa per evitare che possa essere travolto da uno scandalo mentre ricopre un ruolo di così alto prestigio. Il presunto scandalo sarebbe collegato ad una società di cybersecurity della quale Gasparri assunto la presidenza nel 2021 senza informare Palazzo Madama. La vicenda è stata resa nota dal giornale La Notizia.

L’incarico assunto da Gasparri potrebbe essere incompatibile con il mandato parlamentare e potenzialmente, potrebbe far addirittura scattare la decadenza dal seggio. Sul tema si esprime la Giunta per le elezioni, della quale Gasparri è stato presidente fino al 2022, un anno dopo aver accettato la presidenza della società di cybersecurity.

Ma non è finita qui secondo il giornale, che sostiene che nel giro di un paio di settimane potrebbe andare in onda un servizio che Report ha confezionato proprio sull’argomento. Lo show del senatore in Commissione vigilanza Rai, quando mostrò un cognac ed una carota a Sigfrido Ranucci, chiamato a rispondere per una puntato sull’eredità di Silvio Berlusconi, si sarebbe mosso nell’ottica di sminuire il giornale e la trasmissione.

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Ribaltone in Forza Italia: Tajani sceglie Gasparri al posto di Ronzulli come capogruppo

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Licia Ronzulli: sono un soldato nelle mani di Berlusconi

Cambio al vertice in Forza Italia e Gasparri e Ronzulli si scambiano di ruolo: il primo capogruppo, la seconda vice. : Gasparri capogruppo e Ronzulli sua vice. Nonostante le smentite degli ultimi mesi, rimangono tesi i rapporti interni al partito.

E così, all’improvviso, i nodi degli azzurri vengono al pettine e, sebbene a sorpresa, va in scena un ricambio al vertice che era nell’aria già da un po’. Lucia Ronzulli non è più capogruppo di Forza Italia al Senato, sostituita da Maurizio Gasparri. L’ex fedelissima di Berlusconi, che negli ultimi anni ha visto gradualmente ridimensionare la sua sfera di influenza, nel corso del tempo ha saputo attirarsi le antipatie di diverse anime del partito. Dopo la morte dell’ex cavaliere, diversi analisti si aspettavano un avvicendamento al vertice, anche se i più ipotizzavano che sarebbe avvenuto dopo il congresso.

Invece ieri sera Antonio Tajani ha dato comunicazione del ribaltone in Forza Italia: Gasparri capogruppo, Ronzulli, al suo posto, vice. Sebbene le comunicazioni siano state tutte all’acqua di rose e contengono messaggi distensivi, l’opinione condivisa è che alla fine Ronzulli abbia pagato la sua linea di contrasto alle politiche della nuova presidenza. La frattura finale sarebbe stata la mancata votazione alla presidenza di La Russa, un anno fa.

Dunque, nonostante i tentativi di rasserenamento, rimangono se non burrascosi, quantomeno vividi i rapporti interni al partito.

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