Cronaca

La Corte d’Appello di Brescia dà l’ok alla revisione del processo sulla strage di Erba

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Si riapre il processo su Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per gli omicidi di Raffella Castagna, il figlio Youssef, la nonna Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, commessi nel 2006.

L’inchiesta de Le Iene suscitò grande interesse, la richiesta del procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser fece scalpore, ma è la decisione della Corte d’Appello di Brescia di oggi a segnare un vero punto di svolta sulla Strage di Erba: il Tribunale ha accettato la revisione del processo culminato con la condanna in via definitiva di Olindo e Rosa, rei confessi.

Il processo potrebbe confermare le condanne, ribaltarle, oppure con una dichiarazione di inammissibilità dell’istanza di revisione. A marzo si terrà la prima udienza, nella quale si deciderà se approfondire alcuni temi centrali nel processo. Davanti alla Corte d’Appello di Brescia dovranno sedere il procuratore generale, il collegio difensivo dei coniugi Romano, gli avvocati Fabio Schembri, Nico D’Ascola, Patrizia Morello e Luisa Bordeaux, ma anche le parti civili ossia i familiari delle vittime tra cui Azouz Marzouk.

Per Fabio Schembri, che con il collega Nico D’Ascola difende Olindo Romano, «è una grande soddisfazione aver riaperto i giochi», mentre il sostituto pg di Milano, Cuno Tarfusser, così commenta la revisione del processo sulla strage di Erba: «E’ una decisione che mi ripaga di alcune negatività che ho subito , ma è in linea con quanto ho sempre fortemente creduto».

I due condannati sostengono di essere stati convinti a rilasciare false confessioni, dietro la promessa di un giudizio clemente da parte della Corte.

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