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Cosa sta succedendo a Credit Suisse: la crisi, il crollo in Borsa e?

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Credit Suiss crisi

A pochi giorni dal fallimento della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti ecco il panico anche in Europa. L’istituto di credito svizzero Credit Suisse, avendo ceduto il 24,2% nella Borsa di Zurigo, ha provocato un uragano di vendite su tutto il comparto bancario del vecchio continente, tanto da fargli dichiarare in una nota “l’intenzione di prendere in prestito 50 miliardi di franchi svizzeri” dalla banca centrale nazionale per evitare il crack.

Nella giornata di ieri i titoli di Credit Suisse, la seconda banca svizzera sono arrivati a perdere fino al 31 per cento del loro valore, tanto da dover chiedere aiuto alla banca centrale svizzera, la quale ha concesso non senza timori un prestito davvero ingente di 50 miliardi di franchi svizzeri per tentare di frenare la crisi e provare ai mercati finanziari la sua solidità in termini di liquidità.

Da qualche giorno l’istituto di credito svizzero sta generando gravissime preoccupazioni sui mercati internazionali, alimentando ulteriormente le tensioni nate dalle crisi temporalmente precedenti della SVB e della Signature Bank. Crisi non direttamente correlate, ma che inserite in un contesto di generale incertezza in relazione alla stabilità del sistema finanziario e bancario hanno di fatto innescato il timore di un “contagio” ad altre realtà. Significa, cercando di semplificare, che il solo fantasma di una banca in crisi può portare gli investitori a riversare tali debolezze su tutto il settore, vendendo le azioni di altri istituti di credito anche se perfettamente in salute, ma percepite instabili solo perché viste dietro le lenti della paura, facendo precipitare tutto il sistema nel panico. Ecco chiarita la motivazione sulla quale si fonda l’elargizione a volte spropositata di enormi prestiti a un singolo istituto, precisamente per proteggere sin dai primi segnali l’intero sistema bancario.

Nel peculiare, l’andamento negativo dei titoli di Credit Suisse è stato generato da molte indiscrezioni riguardo a debolezze di bilancio, confermate dal fatto che mercoledì sera il presidente della Saudi National Bank, prima azionista di Credit Suisse, ha dichiarato ufficialmente l’indisponibilità a fornire liquidità in caso di difficoltà. Tale dichiarazione ufficiale unita all’ammissione del management di Credit Suisse della presenza di “concrete debolezze di bilancio” ha mandato nel panico l’intera massa di investitori e portatori di interesse. Da tempo la banca era attenzionata e sotto pressione a causa di gravi scandali finanziari, tanto che a inizio febbraio 2022 vennero resi noti i peggiori risultati finanziari dal 2008.

Ulrich Korner, nuovo amministratore delegato, ha annunciato un grosso piano di ristrutturazione, comprendente tagli del personale ma soprattutto lo scorporo delle attività di investment banking, in modo che ci sia una rifocalizzazione sul suo core business, cioè la gestione dei patrimoni. Nonostante tutto gli analisti sono abbastanza concordi nel ritenere Credit Suisse ancora una banca solida, nonostante la crisi, viste anche le rigide regole europee e svizzere sulle attività bancarie. Tuttavia nemmeno il massimo esperto nelle meccaniche di mercato può disegnare lo scenario nel quale andremo a trovarci nelle prossime settimane. Non ci resta che attendere.

Francesca Pia Lombardi

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Papa Francesco ricoverato al Gemelli per un’infezione respiratoria: notte serena

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papa francesco ricoverato

La Santa Sede non ha ancora diffuso nuove comunicazioni sulle condizioni di papa Francesco, ricoverato al Gemelli, che avrebbe però trascorso una notte tranquilla. Annullati molti impegni per il Pontefice comprese le udienze di giovedì e venerdì. Molta apprensione da parte del Vaticano per il suo stato di salute e per una possibile Pasqua senza la sua presenza nei riti sacri.

È trascorsa la prima notte per il Pontefice al policlinico Gemelli di Roma. Papa Francesco si trova ricoverato per un’infezione respiratoria. Il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni nella serata di ieri ha comunicato che «nei giorni scorsi papa Francesco ha lamentato alcune difficoltà respiratorie e questo pomeriggio si è recato presso il Policlinico A. Gemelli per effettuare alcuni controlli medici. L’esito degli stessi ha evidenziato un’infezione respiratoria (escluso il Covid19) che richiederà alcuni giorni di opportuna terapia medica ospedaliera». «Papa Francesco è toccato dai tanti messaggi ricevuti ed esprime la propria gratitudine per la vicinanza e la preghiera».

Durante l’udienza generale il Santo Padre era molto sereno e non sembrava accusare gravi malesseri, tranne che per la sua solita difficoltà di deambulazione per il dolore al ginocchio. È apparso molto affaticato solo nel momento in cui è stato aiutato ad alzarsi dalla sua carrozzina per salire sulla papamobile per tornare nei suoi appartamenti a Santa Marta, dove dopo poco tempo ha avuto il malore.

Tale notizia ha immediatamente fatto il giro dei media internazionali attraverso un rimbalzo di ipotesi sulle cause del ricovero e sulle sue reali condizioni e pericoli nascosti. Infatti fin da subito ciò che era stato definito dalla Santa Sede nel suo bollettino come «controlli precedentemente programmati» sono risultati essere un tentativo di non creare eccessivi allarmismi, poiché di programmato c’era poco quanto niente.

A seguito di ciò sono state annullate tutte le udienze di oggi e venerdì, inoltre «si è fatto spazio nell’agenda perché i controlli possano proseguire per il tempo eventualmente necessario». Già nel tardo pomeriggio di ieri si è appreso dalle fonti mediche l’esito negativo della tac toracica, con grande sollievo dell’intero entourage), mentre sarebbe sotto stretto controllo la saturazione dell’ossigeno nel sangue. Sarebbero stati scongiurato problemi cardiaci. Al momento, secondo le dichiarazioni dei medici la situazione non desterebbe preoccupazione.

Avvicinandosi la Settimana Santa con tutti gli impegni pastorali molto faticosi, il Vaticano avrebbe già pensato a un progetto alternativo per le celebrazioni.

La Conferenza episcopale italiana ha reso noto un comunicato dove «nell’augurare al Santo Padre una rapida ripresa, la Presidenza affida al Signore, ai medici e al personale sanitario che, con professionalità e dedizione, si prendono cura di Lui».

Francesca Pia Lombardi

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Salvini fa gli auguri a Berlusconi ricoverato e il web si scatena

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gli auguri di salvini a berlusconi ricoverato

Le dimissioni di Silvio Berlusconi dal San Raffaele di Milani, nel quale si trova ricoverato per accertamenti, potrebbero arrivare giovedì. Intanto i buontemponi del web ironizzano sugli auguri pubblicati via social da Matteo Salvini, considerato dai detrattori un menagramo.

Ormai, quando Salvini fa gli auguri a qualcuno, è un po’ come quando Fassino fa previsioni: in pochi riescono a stare seri. E se per caso fa gli auguri di pronta guarigione ad un degente, e quel degente si chiama Silvio Berlusconi, il black humor del popolo del web diventa più scuro della pece.

Silvio Berlusconi si trova ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano per alcuni accertamenti e Matteo Salvini gli ha fatto gli auguri via social. Spietati i commenti satirici sotto al suo post.

«Povero Silvio sei spacciato», «ci siamo giocato il Cavaliere», «non è così che si battono gli avversari politici» giusto per fare qualche esempio dell’ironia del web. Salvini si è guadagnato l’ingloriosa nomea di iettatore a causa di alcuni post non proprio azzeccatissimi. Gli esempi più celebri: nel 2006 dichiarò di non tifare Italia ai Mondiali di calcio (finì con Cannavaro che solleva la coppa del mondo); nel 2018 è andato a Monza per tifare Ferrari, con le rosse che partivano in prima fila (vinse Mercedes); nel 2021 fece l’in bocca al lupo a Berrettini, primo itliano ad arrivare in finale a Wimbledon (vinse Djokovic). Ma non c’è solo lo sport, c’è anche la scomparsa della Regina Elisabetta dopo i suoi auguri di buon compleanno, gli attentati a Bruxelles in occasione di una sua visita al parlamento europeo, l’auspicio per la buona riuscita del golpe in Turchia, poi fallito.

Se Silvio Berlusconi, al quale Salvini ha fatto gli auguri di pronta guarigione, stia facendo gli scongiuri o meno non è dato saperlo. Ma come dimostra una foto ormai leggendaria scattata in occasione di un G20, Berlusconi le corna le ha sempre fatte.

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Gianni Minà e l’arte dell’intervista sorniona

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gianni minà

Allestita in Campidoglio la camera ardente, mentre i funerali si terranno in forma privata. Lo hanno reso noto i familiari tramite i social. Gianni Minà, maestro delle interviste, che con la sua aria timida e sorniona riusciva a entrare in sincera confidenza e amicizia con i più grandi dello sport, della musica, del cinema e anche della politica, aveva 84 anni.

Scompare a causa di una malattia cardiaca Gianni Minà, grande giornalista totalmente ignaro di cosa volesse dire urlare, inalberarsi, essere aggressivi né offendere così come alcuni suoi attuali colleghi si fregiano di fare, millantando sincerità e passione.

Gianni come amava sentirsi chiamare da tutti coloro i quali lo circondavano, riusciva con la su aria timida e sorniona a entrare in sincera confidenza e amicizia con i più grandi dello sport, della musica, del cinema e anche della politica. Indimenticabile il suo rapporto con Fidel Castro, che lo scelse per raccontare per la prima volta sulla stampa internazionale la storia di Che Guevara, ma anche quello con Sandro Pertini con il quale spesso intrattenevano cene e confidenze.

Nella memoria di molti se non di tutti saranno impresse le immagini di Maradona, il quale dopo la vittoria in semifinale contro l’Italia evitò tutti gli altri giornalisti dicendo: «scusate ma devo parlare con il amico Gianni Minà». Durante la sua lunghissima carriera ha raccontato eventi sportivi rimasti nella storia, dai campionati mondiali di calcio, all’incontro di pugilato Alì vs Foreman svoltosi a Kinshasa nel 1974. Ha fatto meravigliosi viaggi a Cuba e in altri Paesi latino-americani che ha reso noti in indimenticabili reportage. Troisi in una sua irresistibile gag si definì invidioso di Minà per la sua leggendaria agendina dove alla lettera F appariva il nome e il numero di telefono di Fidel e alla lettera C corrispondevano i dati di Cassius Clay, non ancora diventato Muhammad Alì.

È ovvio e anche giusto che nei prossimi giorni ci saranno innumerevoli testimonianze di stima e affetto per Gianni Minà, ma non dobbiamo dimenticare quanto in realtà sia stato dimenticato e isolato da una tv dimostratasi immensamente irriconoscente.

La famiglia ha annunciato la dipartita del compianto Gianni attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook dichiarando “non è mai stato lasciato solo ed è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari”. Sarà possibile rendere omaggio al grande giornalista dalle 10 alle 19, mentre i funerali si terranno in forma privata.

Francesca Pia Lombardi

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