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Cugino di una fondatrice di Black Lives Matter ucciso dalla polizia a Los Angeles

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Keenan Anderson, un insegnante di 31 anni, cugino di una cofondatrice del movimento Black Lives Matter, è rimasto ucciso in seguito ad una breve colluttazione con la polizia. Era rimasto coinvolto in un incidente stradale. I poliziotti lo hanno immobilizzato, colpito con un taser e gli hanno premuto un ginocchio contro il collo».

Ancora un cittadino afroamericano rimasto ucciso in seguito ad una colluttazione con la polizia negli Stati Uniti d’America, a Los Angelene. La vittima è stata immobilizzata a terra, mentre un agente gli premeva sul collo con un gomito. Un altro poliziotto lo ha colpito con un taser. Non sono terminate qui le similitudini con l’uccisione di George Floyd. L’a persona rimasta’uomo rimasto ucciso in seguito ad uno scontro con la polizia infatti era Keenan Andersoon, cugino di Patrisse Cullors, una fondatrice del movimento Black Lives Matter, fondato proprio in seguito all’omicidio Floyd.

I filmati ripresi dalle body cam in dotazione agli agenti, sono stati diffusi dalla polizia di Los Angeles. L’episodio risale al 3 gennaio scorso. Anderson era rimasto coinvolto in un’incidente stradale. Quando un poliziotto è giunto sul posto, gli ha chiesto aiuto, ma l’agente gli ha intimato di sedersi a terra e rimanere fermo. Poco dopo, evidentemente in stato di agitazione, ha tentato una breve fuga. Rincorso, si è fermato e si è sdraiato a terra. A questo punto l’agente, e i colleghi che lo hanno raggiunto, lo hanno circondato e immobilizzato. Mentre un poliziotto premeva sul suo collo, un altro ha azionato il taser, per 30 secondi. «Stanno cercando di uccidermi come George Floyd» ha gridato, spaventato, Keenan Anderson.

La fondatrice del movimento Black Lives Matter, Patrisse Cullors, ha commentato così la morte del cugino, rimasto ucciso in seguito all’intervento della polizia: «Mio cugino chiedeva aiuto e non l’ha ricevuto, l’hanno ucciso. Nessuno si merita di morire nel panico e nella paura: mio cugino temeva per la sua vita, ha passato gli ultimi 10 anni guardando crescere un movimento che sfida le uccisioni degli afroamericani».

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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