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Intelligence USA: la Russia ha finanziato partiti in 20 Paesi. L’ex ambasciatore: «in Italia FdI, FI e Lega»

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vertice centrodestra a Montecitorio Salvini Berlusconi Meloni

Un articolo del Washington Post risolleva la questione delle ingerenze russe nelle politiche dei Paesi di Europa, Asia e Africa e rende noto un cablo dell’intelligence, secondo il quale dal 2014 ad oggi, la Russia avrebbe fornito soldi, almeno 300 milioni di dollari, ai partiti di 20 Paesi. Salvini e Meloni promettono querele.

300 milioni di dollari provenienti dalla Russia e destinati ai partiti di 20 paesi sparsi tra Europa, Africa ed Asia, al fine di influenzarne le politiche e avvicinare le loro posizioni a quelle russe. Una strategia di soft power che sarebbe in atto a partire dal 2014, anno dell’annessione di Crimea. Non è la prima volta che la questione dei soldi della Russia ai partiti stranieri viene sollevata. Già nel 2016 i media americani affrontarono il tema. E sempre dai giornali d’oltreoceano viene ora rilanciato e rischia di abbattersi come un macigno sulle elezioni politiche in Italia del prossimo 25 settembre.

Questo perch, Repubblica ha ripreso con forza la questione ed ha pubblicato un’intervista ad un ex funzionario di alto rango statunitense, Kurt Volker, precedentemente ambasciatore americano alla Nato, che, parlando delle ingerenze russe nel nostro Paese, ha fatto i nomi dei partiti che avrebbero beneficiato di questi finanziamenti: Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, che ora promettono querele al giornale e all’ex ambasciatore.

Ma andiamo con ordine. Il Washington Post ha pubblicato un articolo in cui si fa riferimento ad una conference call avuta con un funzionario dell’amministrazione Biden e ad un cablo che Antony Blinken, segretario di Stato, avrebbe inviato a diversi consolati ed ambasciate. Conteneva una serie di talking point in merito ai quali i diplomatici americani avrebbero dovuto chiedere conto ai governi che li ospitano. Questo documento, contrassegnato come sensible, ma non secretato, è stato reso noto dal Dipartimento di Stato. Un fatto insolito, che sembra voler essere una sorta di avvertimento da parte degli Stati Uniti: siamo a conoscenza di politici e partiti che hanno accettato questo denaro e possiamo rendere noti i nomi.

Ovviamente si è subito scatenato una caccia a chi potrebbero essere i partiti che hanno ricevuto soldi dalla Russia. Da questo punto di vista gli americano sono stati molti più evasivi ed hanno fornito risposte generiche, anche perché l’operazione sarebbe oltretutto ancora in corso. Nell’articolo non si fa riferimento a nessuno nello specifico. L’Italia non è nemmeno nominata.

Ci pensa Repubblica a mettere il carico, con un’intervista all’ex ambasciatore statunitense alla Nato, Kurt Volker: «Le simpatie per la Russia della Lega e di Berlusconi erano note, ma ora il ritornello costante è che anche Fratelli d’Italia abbia ricevuto qualche aiuto». E ancora: «Sapevamo da anni che i russi spendono per influenzare le elezioni in tutto l’Occidente. Cercano di promuovere la divisione nelle nostre società e fra i nostri paesi. Questi 300 milioni non hanno fruttato molto, però hanno migliorato le prospettive di alcuni partiti, come quello di Le Pen in Francia e Fratelli d’Italia da voi». Infine: «La Lega è in circolazione da parecchio tempo. Ed era noto che riflettesse le prospettive russe. FdI è una formazione più recente, anche se erede di altri partiti. Ed è cresciuta in maniera straordinaria nell’ultimo anno. Ciò obbliga a porsi domande su quali sono le fonti dei loro finanziamenti, delle posizioni prese e dell’aumento della popolarità».

Dichiarazioni che non potevano passare in sordina e che hanno ovviamente innescato una serie di reazioni contrastanti. Giorgia Meloni ai microfoni di Radio 24 ha affermato: ««Le nostre fonti di finanziamento sono tutte verificabili. Sono certa che Fratelli d’Italia non prende soldi da stranieri. Repubblica e Volker ci portino le prove. Siccome non ci sono penso che la querela sia inevitabile». Dello stesso avviso la Lega, che con una nota stampa afferma: «L’unica certezza è che a incassare denaro dal Cremlino è stato prima il Partito Comunista Italiano e in epoca recente ‘la Repubblica’ che per anni ha allegato la rivista ‘Russia Oggi’. La Lega ha dato mandato ai propri legali di querelare chiunque citi impropriamente il partito e Matteo Salvini come è già accaduto in alcuni contesti televisivi con particolare riferimento al sindaco del Pd Matteo Ricci. Non saranno più tollerate falsità e insinuazioni: ora basta».

Enrico Letta invece ci va cauto, ma non si lascia sfuggire un buon appiglio elettorale e ai microfono di Cartabianca ha detto: «In Italia ci deve essere la dovuta informazione e chiarezza prima del voto. Gli italiani prima di andare al voto sappiano se partiti politici di questo Paese siano stati finanziati da una potenza, la Russia, che oggi è contro l’Europa, ha invaso l’Europa. Quindi noi chiediamo al governo italiano di dare le informazioni, che il Copasir intervenga: è fondamentale che l’opinione pubblica sappia se ci sono partiti politici che hanno preso posizioni di sostegno alla Russia perché sono stati pagati dalla Russia stessa in tutta questa operazione».

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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sabotaggio rete ferroviaria francia tgv

I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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navigatori morti durante traversata ecologica dell'atlantico

Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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