fbpx
Seguici su

Attualità

Migranti, scontro totale Roma-Parigi: “Francia aggressiva”. “Si è rotta la fiducia”

Pubblicato

il

ROMA – Irrompe nella conferenza stampa a Palazzo Chigi indetta dalla premier Giorgia Meloni, dopo l’approvazione del nuovo decreto aiuti, la questione dei migranti mentre, proprio questa mattina la nave Ocean Viking è arrivata a Tolone. Meloni, si è detta molto colpita dalla reazione aggressiva della Francia: “Quando si parla di ritorsioni in un dinamica Ue qualcosa non funziona. Sono rimasta molto colpita dalla reazione aggressiva del governo francese, incomprensibile e ingiustificabile”, ha sottolineato interpellata in conferenza stampa.

“La richiesta di isolamento dell’Italia tradisce una dinamica Ue curiosa. Si parla di solidarietà e condivisione…voglio sperare che non accada, non sarebbe intelligente” per un’Ue che deve avere “un suo standing”, ha sottolineato Meloni, secondo la quale non bisogna isolare l’Italia ma gli scafisti. “Credo che valga la pena mettere insieme due numeri – ha aggiunto -: la nave Ocean Viking è la prima nave di una Ong che abbia mai attraccato in Francia con 230 migranti. Questo ha generato una reazione molto dura nei confronti dell’Italia che ha fatto entrare quasi 90mila emigranti” dall’inizio dell’anno (ndr). “Cosa fa arrabbiare- si è domandata Meloni ? -. Il fatto che l’Italia deve essere l’unico porto di sbarco per i migranti del Mediterraneo? Questo non c’è scritto in nessun accordo”.

“Ora tre cose possiamo fare: possiamo decidere che siamo l’unico porto d’Europa ma non sono d’accordo, non ho avuto questo mandato dagli itaiani. Ipotesi due: non credo che si debba litigare ogni volta con Francia, Grecia, Spagna, Malta…Unica soluzione comune, e ne ho parlato con Macron, Germania e Ue, è la difesa dei confini esterni dell’Ue, bloccare le partenza, aprire hotspot. Abbiamo speso milioni di euro per aiutare la Turchia, ora serve una soluzione europea”. “Io continuo a dare la mia disponibilità per incontrarci e per mettere sul tavolo le soluzioni perché io francamente non so quale siano. Noi non siamo più in grado di occuparcene ed abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso”.

Come riporta l’Ansa, con l’Italia si è rotta la fiducia: lo ha detto la segretaria di Stato francese agli Affari Ue Laurence Bonne a France Info. Boone ha ricordato che Roma “si era impegnata nel meccanismo di solidarietà Ue” e che “i trattati si applicano al di là della vita di un governo, altrimenti se dovessimo cambiare ogni volta le regole sarebbe insostenibile. Il governo italiano attuale – ha continuato – non ha rispettato il meccanismo per il quale si era impegnato e si è rotta la fiducia. Credo lo si possa dire, perché c’è stata una decisione unilaterale che ha messo vite in pericolo e che, del resto, non è conforme al diritto internazionale”.

Da ieri alle 20 sono entrati in vigore controlli rafforzati alla frontiera franco-italiana, decisi da Parigi dopo il rifiuto di Roma di accogliere la Ocean Viking. I controlli riguardano “oltre una decina” di punti di passaggio, compresi quelli di montagna, scrive l’Afp citando la polizia. Si tratta di “controllare le stazioni, gli assi secondari soprattutto di Mentone, ma anche Sospel o Breil-sur-Roya, assi autostradali, in particolare l’A8, le uscite e i pedaggi sulle autostrade”. Come annunciato ieri da Darmanin circa 500 poliziotti sono mobilitati per controlli rafforzati alla frontiera fra i due Paesi, effettivi “24 ore su 24”, garantisce la polizia.

Berlino, rispetteremo gli impegni finché lo fa Roma. “Continueremo ad attenerci al Meccanismo di Solidarietà nei confronti del Paesi che permettono l’approdo di migranti salvati in mare. Questo vale espressamente anche per l’Italia, che ha permesso lo sbarco di tre navi. Andremo avanti nel nostro sostegno fino a quando l’Italia terrà fede alla sua responsabilità per l’accoglienza dei migranti salvati dal mare”. Lo ha detto un portavoce del ministero dell’Interno tedesco all’Ansa rispondendo a una domanda su se Berlino intenda seguire l’appello di Parigi a non rispettare gli impegni europei sulla solidarietà.

Attualità

Sanzione da 200 mila euro alla Rai per la pubblicità occulta sulle scarpe di John Travolta

Pubblicato

il

Da

ballo del qua qua john travolta rai sanzione pubblicità occulta

Il purtroppo indimenticabile teatrino tra Fiorello, Amadeus e John Travolta a Sanremo, oltre che ad essere stato orribile, costa caro alla  Rai, che ha ricevuto una sanzione per pubblicità occulta. Agcom: «episodio gravissimo».

In quel inguardabile siparietto saltavano all’occhio tre cose: l’evidente imbarazzo di un attore che non si è fatto scrupoli a recitare nel pietoso “Battaglia per la Terra”, delle papere giganti e la marca delle scarpe indossate dall’attore. Il “ballo del qua qua” con John Travolta, Amadeus e Fiorello costa caro alla Rai: sanzione da oltre 200 mila euro per pubblicità occulta.

La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione ha approvato una sanzione di euro 206.580,00, pari a venti volte il minimo edittale, per ‘violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari”, definendo «gravissimo» l’episodio.

«La violazione accertata – sottolinea oggi l’autorità – riguarda la pubblicità occulta di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di John Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival. L’Autorità ha ritenuto di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori. Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo».

L’esibizione di Travolta con i pennuti è stata talmente brutta, che lo stesso attore ha rifiutato di firmare la liberatoria che ne autorizza la rimessa in onda. Ma in quel momento di fronte allo schermo c’erano circa 11 milioni di osservatori. Abbastanza per avere tonnellate di meme a ricordarci un imbarazzante momento di televisione.

Ed intanto arrivano anche le prime reazioni del mondo politico: «Amadeus ha sbagliato e Amadeus deve pagare» ha affermato Maurizio Gasparri, secondo il quale «dovrebbero pagare non i cittadini attraverso il canone, ma i responsabili di questo episodio, quindi Amadeus, che si è arricchito negli anni con i soldi della Rai, e chi non ha vigilato a dovere sulla trasmissione».

Continua a leggere

Attualità

Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

Pubblicato

il

Da

elon musk figlia transgender

Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

Continua a leggere

Attualità

Flavio Briatore: «tanta stima per chi campa con 4 mila euro al mese»

Pubblicato

il

Da

polemiche flavio briatore 4 mila euro al mese

Il noto imprenditore voleva fare una sorta di elogio al ceto medio per essere in grado di destreggiarsi in tempi difficili, ma le sue parole a molti non sono piaciute. Ma non manca chi lo vorrebbe candidato.

Polemiche su Flavio Briatore che, ospite del podcast 2046 condotta da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, ha affermato: «Come si fa a vivere con 4 mila euro al mese?». Una frase, rilanciata sui social dallo stesso imprenditore, che ha suscitato l’irritazione di molti utenti.

In realtà Briatore si era lanciato in una sorta di elogio delle famiglie italiane in tempi di inflazione: «Io penso che una famiglia di quattro persone, con il marito che guadagna 1 e 500 euro al mese o 2 mila, e la moglie magari ne guadagna 1 e 500 ma anche 2 e 500 o 4 mila, già sono cifre importanti, come fanno a vivere?». A molti è sembrato un discorso snob con numeri oltretutto lontani dalla realtà. Ma Briatore continua: «Cioè io mi chiedo: paghi l’affitto, se hai bisogno del dentista o di comprare qualcosa… cioè questi sono i veri miracoli. Cioè per sta gente qui tanto di rispetto perché è la cosa più difficile che puoi fare. Mantieni i tuoi figli, la tua famiglia, li vesti bene….»

Il problema, secondo Briatore, sta tutto nelle tasse: «Gli aumenti dei salari è giusto, ma non puoi pagare le tasse che ti appioppano. Dovrebbero diminuire le tasse, aumentare anche questo e i soldi spenderli bene».

Il suo discorso non ha ricevuto soltanto critiche. Qualcuno ha gradito, anzi, auspica perfino una sua discesa in campo: «Ci vorrebbe una persona così a governare» si legge tra i commenti. E’ non è l’unico.

Continua a leggere

Più letti

Copyright © 2020 by Iseini Group | Osservatore Quotidiano è un prodotto editoriale di Il Martino.it iscritto al tribunale di Teramo con il n. 668 del 26 aprile 2013 | R.O.C. n.32701 del 08 Marzo 2019 | Direttore : Antonio Villella | ISEINI GROUP S.R.L - Sede Legale: Alba Adriatica (TE) via Vibrata snc, 64011 - P.Iva 01972630675 - PEC: iseinigroup@pec.it - Numero REA: TE-168559 - Capitale Sociale: 1.000,00€ | Alcune delle immagini interamente o parzialmente riprodotte in questo sito sono reperite in internet. Qualora violino eventuali diritti d'autore, verranno rimosse su richiesta dell'autore o detentore dei diritti di riproduzione.