Cronaca
Arrestato Matteo Messina Denaro

Il boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro è stato arrestato dal Ros dopo trent’anni di latitanza. Era ricoverato in day hospital in una clinica privata palermitana.
Matteo Messina Denaro, capomafia di Castelvetrano, ritenuto l’erede di Totò Riina e Bernardo Provenzano, è stato arrestato oggi, lunedì 16 dicembre, a Palermo dopo trent’anno di latitanza. L’arresto è stato compiuto dal Ros dei carabinieri, insieme ai colleghi del Gis e dei comandi territoriali, mentre l’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
Latitante dal 1993, condannato per decine di omicidi e ritenuto responsabile di numerosi attentati, tra i quali quelli dinamitardi avvenuti a Firenze e Roma, Matteo Messina Denaro è stato arrestato in una clinica privata di Palermo, dove si trovava ricoverato in day hospital, in base a quanto si apprende da numerose agenzie di stampa.
Sebbene negli anni scorsi gli inquirenti sarebbero arrivati vicini al suo arresto, per trent’anni il boss mafioso è riuscito a sfuggire alle maglie della giustizia. Secondo investigatori e giornalisti però, non avrebbe mai abbandonato la Sicilia e, anzi, non si sarebbe allontanato dal trapanese. Ad oggi l’opinione pubblica non conosce con esattezza il volto di Matteo Messina Denaro, ma solo un possibile invecchiamento elaborato al computer, dal momento che l’ultima foto del boss risale al ’93 e, al momento, non sono ancora state diffuse fotografie.
Cronaca
Agguato ad Alatri, clinicamente morto il 18enne colpito da un colpo di pistola

Thomas Bricca, 18 anni, è stato dichiarato clinicamente morto, dopo essere stato colpito da un colpo di arma da fuoco ieri sera, 30 gennaio, ad Alatri, in provincia di Frosinone. Si ipotizza uno scontro tra bande rivali alla base dell’agguato.
Si trovava nei pressi di un bar pizzeria, quando uno scooter con due persone a bordo si è fermato e qualcuno ha aperto il fuoco. Thomas Bricca, ragazzo di 18 anni di Alatri, è stato raggiunto da un colpo alla testa: trasportato d’urgenza al San Camillo di Roma, è stato dichiarato clinicamente morto. Per dichiarare la morte cerebrale bisogna attendere 48 ore. In base alle prime ipotesi si l’agguato sarebbe avvenuto in seguito ad una rissa tra bande rivali.
Thomas Bricca stava camminando per strada quando lo scooter lo ha affiancato e la persona seduta dietro ha estratto l’arma, gliel’ha puntata contro e gli ha sparato un colpo in testa. Poi i due si sono dileguati. I carabinieri si sono messi sulle loro tracce. Alcune testimonianze hanno raccontato di scontri fra diversi gruppi di giovani, pertanto gli inquirenti stanno indagando in questa direzione. Gli investigatori avrebbero anche già formulato qualche ipotesi circa i sospettati.
Nei giorni precedenti, si sarebbero già verificati scontri e risse tra membri di opposte fazioni. I carabinieri visioneranno anche le telecamere dei circuiti di videosorveglianza presenti in zona, al fine di stabilire la dinamica dell’episodio e dare un voto e un nome ai responsabili.
Il ragazzo colpito da un colpo di pistola nell’agguato di Alatri, è stato dichiarato clinicamente morto poco dopo il suo arrivo in ospedale.
Cronaca
Trema la Romagna, terremoto di magnitudo 4.1 a Cesenatico

Serie di scosse di terremoto all’alba in Romagna, fino alla principale con epicentro nella zona di Cesenatico e magnitudo 4.1. Paura tra la popolazione, ma non si hanno notizie di danni o feriti.
RIMINI – Le prime avvisaglie sono arrivate alle prime luci del giorno, ma la scossa forte è avvenuta intorno alle 11:45. Terremoto di magnitudo 4.1 in Romagna, con epicentro Cesenatico, a 19 chilometri di profondità, in base ai dati pubblicati da Ingv. Le scosse sono state avvertite chiaramente a Rimini e in tutta Romagna, ma anche in Emilia e oltre, come nel nord delle Marche.
Oltre a quella principale che ha spaventato i romagnoli, si sono succedute diverse scosse dello sciame sismico nella provincia di Forlì-Cesena, con magnitudo tra 2.1 e 3.5, con epicentri tra Cesenatico e Gambettola.
Popolazione molto spaventata, ma non è arrivata al momento nessuna notizia relativa a danni a cose o persone.
Cronaca
Salvataggio della Geo Barents al largo della Libia: il porto assegnato è La Spezia

100 ore di navigazione dal punto in cui la Geo Barents ha effettuato un salvataggio in mare, nelle acque internazionali al largo della costa libica, e il porto sicuro assegnato dal governo per lo sbarco dei migranti e dei richiedenti asilo, La Spezia. Medici Senza frontiere: «Mentre ci avvicinavamo alla barca in difficoltà la guardia costiera libica ha minacciato di aprire il fuoco».
Nuovo salvataggio in mare della nave Geo Barents della Ong Medici Senza Frontiere, che nelle acque internazionali al largo della Libia ha recuperato 69 persone, di cui 25 minori, da un barcone in difficoltà. Contestualmente, si riaprono le polemiche relative all’assegnazione del porto sicuro: La Geo Barents è stata spedita a La Spezia.

«Perché farli sbarcare a La Spezia quando ci sono porti idonei molto più vicini? È contro il diritto marittimo internazionale» scrive su Twitter la Ong, che rende noto di dover affrontare una traversata da 100 ore molto faticosa per raggiungere il porto sicuro assegnato dal governo.
Un paio di ore prima di effettuare il salvataggio in mare, la Geo Barents aveva oltretutto accusato di aver ricevuto minacce dalla Guardia Costiera libica, mentre si avvicinava alla barca in difficoltà: «il nostro team ha assistito oggi all’intercettazione da parte della Guardia Costiera Libica di un’imbarcazione in difficoltà in acque internazionali. Mentre ci avvicinavamo per aiutare le persone e portarle in salvo, hanno minacciato di sparare».
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