Cronaca
Autobus caduto dal cavalcavia a Mestre, Salvini: «non è un problema di guardrail»

L’ipotesi più accreditata è che il conducente abbia avvertito un malore alla guida, ma al momento non c’è nulla di confermato, né nulla di escluso. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini però è sicuro che non è un problema di infrastrutture e che il guardrail non abbia nulla a che fare con l’autobus caduto dal cavalcavia a Mestre.
Le cause della tragedia verificatasi ieri sera nei pressi della stazione di Mestre, dove un autobus elettrico è caduto da un cavalcavia, non sono ancora note, ma il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini non ha dubbi: «Non è un problema di guardrail». Un commento che arriva anche in risposta dai dubbi sollevati dall’amministratore delegato di La Linea, l’azienda di trasporti proprietaria del mezzo: «Le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera». Stessa tesi di Domenico Musicco, presidente della onlus Associazione Vittime Incidenti Stradali sul Lavoro e Malasanità: «Il guardrail sfondato dal mezzo, che già a prima vista appare di tipo ‘vecchio’ e comunque totalmente inidoneo a garantire la sicurezza».
E nonostante il Prefetto di Venezia Michele Di Bari renda noto che «ogni possibilità è al vaglio degli inquirenti», il ministro interessato ha già escluso una possibilità. Il video a cui fa riferimento Musicco è quello registrato dalla smart control room del comune di Venezia. Mostra il cavalcavia Vempa, sopra la bretella della A4. Un bus è fermo, con la freccia a sinistra inserita. Questo viene affiancato da un altro pullman, sulla destra e per un attimo sparisce dall’inquadratura, coperto dal primo mezzo. Poi il filmato mostra il momento in cui l’autobus è caduto dal cavalcavia a Mestre: quello alla sua sinistra è fermo, con le luci di stop accese. Non ci sarebbe stato alcun urto tra i due mezzi.

Il pulmino, un mezzo elettrico noleggiato da un camping per offrire servizio navetta, ha preso fuoco all’impatto con il suolo, dopo una casata di una quindicina di metri. Le batterie al litio potrebbero aver agevolato l’innesco del rogo. A bordo c’erano 35 persone, in gran parte stranieri, turisti tedeschi ed ucraini. In 21 sono morti, tra cui un neonato, un 12enne ed una minorenne.
Sul posto si sono immediatamente precipitati i soccorsi ai quali si sono aggiunti due migranti che si trovavano lì e che sono diventati i simboli dello sforzo disinteressato. Si sono messi a disposizione dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri ed hanno aiutato a portare fuori dalla carcassa in fiamme molte persone. Un altro video che ha fatto molto scalpore è quello che mostra un uomo estrarre una bambina da un finestrino e metterla in salvo. Si tratterebbe del padre, ma non è stata confermata.

Nel frattempo si cominciano a vagliare le possibili cause. Tra le più accreditate, quelle del malore al conducente, morto sul colpo. Si trattava di un professionista esperto e stimato, che aveva da poco preso servizio. La Procura ha acquisito le scatole nere del mezzo ed è stata disposta l’autopsia del corpo del conducente, oltre agli esami tossicologici ed il test alcolemico.
Cronaca
Sciopero di medici ed infermieri, contrario Bassetti: «non siamo tramvieri»

La frase dell’infettivologo su Radio24 ha suscitato polemiche e critiche. Nel frattempo, medici ed infermieri hanno incrociato le braccia dietro lo slogan «Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale».
Si sono tolti il camice ed hanno incrociato le braccia i medici e gli infermieri che oggi hanno scioperato in protesta contro le politiche sanitarie del governo. Lo slogan della manifestazione indetta da Anaao Assomed e Cimo era «Salviamo il Servizio Sanitario Nazionale». Erano garantite le prestazioni d’urgenza come il 118, il pronto soccorso e gli interventi per il parto, ma moltissime visite ed operazioni chirurgiche non fondamentali sono saltate. E proprio contro questo punta il dito l’infettivologo Matteo Bassetti, secondo il quale medici ed infermieri non dovrebbero aver lo stesso diritto di sciopero delle altre categorie di lavoratori: «Credo che i medici non dovrebbero mai scioperare, non siamo metalmeccanici, tranvieri, nel nostro lavoro c’è di mezzo la vita delle persone. Che immagine diamo scioperando oggi?».
Secondo il dottore divenuto celebre durante i mesi della pandemia poi, la questione, oltre ad essere generale, è anche particolare: «Il governo in carica ha il cerino in mano. La situazione dei sanitari, medici e infermieri, non è buona, ma non è un problema di oggi ma degli ultimi 20 anni. Dove si è soltanto tolto alla sanità, dalla sinistra al centro alla destra. Trovo sbagliato oggi scioperare, visto che questo governo è arrivato da poco».
Le parole di Bassetti hanno suscitato diverse critiche sui social, sia da parte di tanti medici ed infermieri che hanno incrociato le braccia, sia da parte di tanti cittadini solidali con i professionisti in sciopero.
Lo sciopero è stato indetto per protestare contro la Legge di Bilancio che ha stanziato appena 3 miliardi al comparto. Le sigle sindacali chiedono il rinnovo dei contratti nazionali, nuove assunzioni, detassazione di parte della retribuzione, cancellazione dei tagli alle pensioni e l’individuazione di un’area contrattuale autonoma per gli infermieri.
Cronaca
Assolto per incapacità di intendere e volere l’ex giornalista Rai che ha ucciso la moglie

Il Tribunale ha imposto che trascorra 15 anni in una struttura per detenuti con problemi psichici. L’ex autore e giornalista Rai che uccise la moglie è stato dichiarato incapace di intendere e di volere ed è stato assolto. Dopo il delitto affermò di essere stato spinto dai «massoni» e di averlo fatto per liberare la donna da un «demone nella sua testa».
Quando uccise la moglie Lorella Tomei, colpendola prima con un oggetto contundente e poi strangolandola a morte, non era in grado di intendere e volere Gianluca Ciardelli, l’ex giornalista ed autore Rai assolto dall’accusa omicidio. L’uomo è affetto da un grave disturbo bipolare ed avrebbe avuto una crisi psicotica, alimentata dal fatto che aveva smesso di assumere i farmaci che gli erano stati prescritti, nel momento del delitto.
Ciardelli però non torna in libertà, ma trascorrerà 15 anni in una Rems, Residenza per detenuti con problemi psichici. L’omicidio della moglie risale al 2021 ed è avvenuto nel loro appartamento. Prima ha afferrato un pesante oggetto di ceramica ed ha colpito con quello la donna. Poi l’ha finita strangolandola. Poco dopo ha chiamato il figlio, in stato di alterazione, affermando: «Mamma non si sveglia, le è successo qualcosa». I soccorritori, inviati dal figlio preoccupato, lo hanno trovato intento a leggere un libro accanto al cadavere della donna. Farneticanti le motivazioni offerte a chi si è trovato davanti la scena: «I massoni mi hanno spinto a farlo, ero posseduto, c’era un demone nella sua testa».
Secondo il figlio, la tragedia poteva essere evitata se il servizio sanitario avesse seguito correttamente il padre, che un paio di anni prima aveva mostrato alcuni segnali di squilibrio: Nel 2019 era stato fermato mentre si lanciava in motorino tra la folla di piazza San Pietro urlando frasi sconnesse.
Cronaca
Arrestata la figlia dell’amante di Matteo Messina Denaro: spunta un video del boss sotto casa sua nel 2022

Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede, la donna legata sentimentalmente al boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro e favoreggiatrice durante la sua lunga latitanza, è stata arrestata. Tra gli atti dell’inchiesta che ha portato la sua cattura, un video che mostra l’auto di Messina Denaro sotto casa sua nel 2022.
L’auto di Matteo Messina Denaro è stata immortalata dalle telecamere il 17 dicembre 2022 alle 10:59 sotto casa di Laura Bonafede, amante del boss, e della figlia Martina Gentile, entrambe pedinate ed intercettate dagli inquirenti. Eppure, quell’auto non insospettì nessuno. Lo si apprende oggi dopo la notizia dell’arresto della figlia dell’amante di Matteo Messina Denaro.
Martina Gentile ha avuto un ruolo chiave nella consegna di messaggi e pizzini al boss morto lo scorso settembre, ma era più di una semplice “postina”. Messina Denaro la considerava come una figlia e l’ha ricordata con grande affetto anche dopo la cattura. Parrebbe che la donna avesse imparato un codice cifrato col quale comunicare con il super latitante e con cui smistare la sua corrispondenza.
Agli atti dell’inchiesta che ha portato al suo arresto, oltre ai video dell’auto del boss, ci sono anche alcune immagini scattate dalla polizia pochi giorni prima della sua cattura. «Il livello di fiducia riposto da Messina Denaro nella giovane donna, depositaria di notizie riservate sulla latitanza, l’altissima considerazione sulle sue qualità, l’orgoglio per le convinzioni mafiose che la donna aveva anche pubblicamente manifestato, sono tutti indici che consentono di ritenere certa la conoscenza da parte della Gentile di ulteriori luoghi, persone, dinamiche attinenti alla sfera più intima e complice della latitanza di Messina Denaro» scrivono i magistrati.
La donna è stata arrestata per favoreggiamento ed è stata sottoposta agli arresti domiciliari, essendo madre di tre bambini.
-
Cronaca2 settimane fa
La madre della piccola Kata ha accoltellato una 21 enne durante una rissa in discoteca
-
Attualità2 settimane fa
Il film di Paola Cortellesi campione di incassi non ha ricevuto finanziamenti ministeriali: «opera non straordinaria»
-
Cronaca1 settimana fa
I genitori di Filippo Turetta non hanno accettato l’incontro in carcere
-
Cronaca3 settimane fa
Filippo Turetta indagato per tentato omicidio: spunta un video con l’aggressione a Giulia
-
Mondo4 settimane fa
Intercettato nell’Oceano Pacifico un sottomarino con quasi due tonnellate di cocaina a bordo
-
Cronaca2 settimane fa
Madre e figlio suicidi a Padova: hanno sigillato porte e finestre ed hanno acceso il camino
-
Attualità4 settimane fa
Il manager di Pino Insegno: «se non sarà L’Eredità, vogliamo un programma simile. Il contratto è blindato»
-
Cronaca4 giorni fa
Sparò ed uccise due rapinatori: gioielliere condannato a 17 anni