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Catastrofe in Libia per il ciclone Daniel: almeno due mila morti nelle esondazioni

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La furia delle acque ha provocato il crollo di due dighe: intere città sono sommerse. Già più di due mila i morti in Libia dopo il passaggio della tempesta Daniel, ma il numero potrebbe vertiginosamente salire: sono più di mille i dispersi.

Le foto ed i video che circolano sul web descrivono scenari catastrofici: ovunque fango e distruzione. Il ciclone Daniel che ieri sera ha attraversato il nord-est della Libia ha lasciato dietro di sé una scia di danni e morti. La situazione più critica nella città di Derna, dove sono crollate due dighe.

Milioni di metri cubi d’acqua si sono rovesciati al suolo, andando ad unirsi alle già copiose precipitazioni. Sembra quasi che il mare abbia inghiottito la città. Interi quartieri sono completamente allagati e sulla superfice delle acque galleggiano i copri senza vita di decine di persone. Secondo alcune testimonianze le acque avrebbero raggiunto i tre metri.

Oltre ai danni dell’acqua, quelli provocati dalle forti raffiche di vento, fino a 180 chilometri orari. Se Derna è in ginocchio, non va meglio a  MisurataAl Bayda e Marj. Il ciclone Daniel si è mosso, dopo aver attraversato Grecia, Bulgaria e Turchia, verso il nord Africa ed il Mediterraneo.

Al momento non risultano italiani coinvolti o dispersi, come affermato dal ministro Tajani: «seguiamo con attenzione le conseguenze delle alluvioni in Libia. Siamo in contatto con le autorità libiche per valutare il tipo di aiuti da inviare subito al popolo libico. Al momento non ci risultano italiani coinvolti».

Aiuto già richiesto da Hisham Abu Shkewat, ministro del trasporto Aereo e membro della commissione di crisi nel governo di Bengasi: ««Auspichiamo da tutti i Paesi amici, in particolare dall’Italia, un aiuto urgente nelle operazioni di ricerca e soccorso e tutto ciò che possa alleviare le sofferenze degli abitanti della città di Derna».

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Meme di Musk contro Zelensky: «quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari in aiuti»

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L’account ufficiale di Elon Musk ha pubblicato su X una serie di meme provocatori: il patron di Space X e Tesla si è scagliato contro il presidente ucraino, i vaccini, i media e il presidente Biden.

«Quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari di aiuti» cita la didascalia. La foto, tratta da un celebre meme, mostra Volodymyr Zelensky che si trattiene a fatica, con le vene ingrossate dallo sforzo. Il meme di Elon Musk contro Zelensky ha suscitato tantissime reazioni contrariate, ma non è l’unico a tono provocatorio pubblicato nelle scorse ore su X dal suo patron.

Ma non c’è solo Zelensky tra i bersagli dei meme di Musk. Poco prima aveva pubblicato un post dai toni psichedelici che mostrava una spirale ed un dottore e la didascali: «Immagina un vaccino così sicuro che bisogna essere minacciati per prenderlo. Per una malattia così mortale bisogna sottoporsi a un test per sapere di averla». Il riferimento al vaccino anti covid è fin troppo palese. Esplicito il terzo meme: un cane di grossa taglia appoggio, indicato semplicemente come Elon, appoggia i testicoli in testa ad un altro cane, indicato genericamente come media.

Oltre ai post satirici, e divisivi, Musk dedica un pensiero anche alle politiche migratorie del presidente degli Sati Uniti: «Se New York si sta già piegando sotto il carico e ha esaurito lo spazio, come sarà la situazione tra un anno? La politica di apertura delle frontiere è iniziata sotto Biden due anni fa. Questa politica non era in vigore sotto Obama e il governatore Hochul è un democratico e non un repubblicano, quindi non si tratta di una battaglia politica tra D e R, ma di una questione specifica dell’attuale amministrazione».

I meme pubblicati da Musk hanno ampiamente diviso gli utenti dell’ex Twitter, ora X, ma sembrano rispondere alla nuova strategia imposta dal nuovo titolare: creare contenuti anche discutibili, ma sicuramente discussi.

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Saluto nazista all’Oktoberfest: due ragazzi italiani arrestati in Germania

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Rischiano fino a tre anni di reclusione ed un’ammenda salatissima. Mentre facevano il saluto con il braccio teso si filmavano con i telefoni.

La notizia è stata riportata dal giornale locale Rosenheim24. Due ragazzi italiani di 24 anni sono stati arrestati a Monaco di Baviera, all’interno del festival Oktoberfest, per aver fatto il saluto nazista. La bravata dei due, che mentre si esibivano nel saluto con il braccio destro teso si filmavano e sghignazzavano, potrebbe costare molto caro: l’Hitlergruß è punito fino a tre anni di reclusione. I due, per evitare che possano far perdere le proprie tracce, sono stati trattenuti in Germania.

I fatti sono accaduti lo scorso mercoledì 27 settembre, nell’area del festival vicino all’uscita ovest. Mentre mettevano in scena la loro goliardata non particolarmente riuscita, non si sono resi conti che alle loro spalle i poliziotti tedeschi li stavano guardano.

I due ragazzi italiani arrestati per aver fatto il saluto nazista all’Oktoberfest rischiano, oltre a tre anni di reclusione, di dover pagare un’ammenda di svariate migliaia di euro. Sorte anche peggiore toccherà al ragazzo tedesco che ha compiuto fatti simili, ma più gravi.

Nel bel mezzo della festa, prima ha esibito il braccio teso ad un uomo al suo fianco, che non conosceva, poi ha cominciato a colpirlo ripetutamente, provocandogli alcune lesioni. Anche in questo caso, l’autore dell’Hitlergruß è stato arrestato.

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Un politico di centrodestra partecipa ad un talent show da drag queen in Belgio

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politico drag queen belgio

Sammy Mahdi, politico di centrodestra presidente dei Cristiano-Democratici e Fiamminghi in Belgio, ha partecipato al talent “Make up your mind” nei panni della drag queen Cindy Envy. «Nessuno deve dirti che vestiti indossare».

Figlio di un immigrato iracheno, il belga Sammy Mahdi è il presidente dei Cristiano-Democratici e Fiamminghi, partito di centrodestra del Belgio, i cui europarlamentari siedono tra le fila del Ppe. Nei giorni scorsi il politico ed ex ministro è salito agli onori della cronaca anche al di fuori dei confini del Belgio, ma non con il suo nome: con quello di Cindy Envy, drag queen che ha preso parte, stupendo la giuria, al talent show “Make up your mind”.

Il format è stato esportato anche in altri Paesi. Ad esempio nel nostro, dove è andato in onda l’estate scorsa con il titolo “Non sono una signora”, condotto da Alba Parietti. Il politico del Belgio ha deciso di parteciparvi nei panni di una drag queen nell’ottica di rilanciare e rinnovare l’immagine del suo partito, ma anche la propria.

Sammy Mahdi infatti in passato ha ricoperto il ruolo di ministro per l’Asilo politico e la Migrazione sotto il governo di Alexander De Croo. Spesso, è stato attaccato per via delle sue posizioni, giudicate troppo dure nei confronti degli immigrati. Nel giugno del 2022 è stato accusato di aver violato «deliberatamente», in qualità di ministro, il diritto all’accoglienza dei profughi. Secondo il quotidiano fiammingo De Standaard, l’agenzia federale Fedasil, che dipendeva da lui, non aveva concesso l’asilo a persone che avevano tutto il diritto di ricevere la protezione internazionale.

Sui propri canali social ha commentato: «Che avventura! Ho camminato su tacchi alti 20 centimetri per portare un messaggio semplice, ma oh così importante in questi tempi: che ognuno sia se stesso, rispettarsi e lasciare che ognuno decida la propria felicità. Nessuno deve dirti che vestiti indossare, come vivere la tua vita o chi ti piace vedere. Dimmi che l’ha detto Cindy Envy».

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