La Corte d’Appello di Firenze ha emesso una condanna a 10 anni e 4 mesi di reclusione nei confronti di Matteo Valdambrini, lo studente pisano di 26 anni che riusciva a convincere gli adolescenti di essere il diavolo, che poi abusava in edifici abbandonati e boschi.

«So fermare il tempo, so fermare la pioggia, so resuscitare e uccidere le persone, so prevedere il futuro e viaggiare in altri paralleli, so andare nel mondo onirico e so gestire l’inframondo, sono diverse divinità. E non so essere felice, ma sarà mai possibile?». Questa dichiarazione di Matteo Valdambrini da sola basterebbe a far capire in che contesto si sono consumati gli episodi per i quali è stato condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione. Le accuse per le quali lo studente pisano di soli 26 anni è stato condannato, sono di riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile. Secondo le accuse, abusava di adolescenti che riusciva a persuadere, facendo loro credere di essere il diavolo reincarnato.

La sentenza della Corte d’Appello è anche più severa del verdetto di primo grado del 2021, nel quale Valdambrini venne condannato a 6 anni per cinque dei tredici casi di violenza sessuale per i quali era condannato. In quell’occasione non venne riconosciuta la riduzione in schiavitù. Oggi lui non era in aula al momento della lettura della sentenza, ma alcune sue vittime sì. Sono stati proprio alcuni di loro a trovare la forza di denunciare quello che che li aveva indotti a credere che fosse il diavolo in persona.

Secondo le indagini il modus operandi era più o meno lo stesso: avvicinava le potenziali vittime, scegliendo ragazzi fragili ed insicuri. Poi attraverso inganni, effetti speciali ed un’attenta opera di persuasione, li convinceva di essere dotato di poteri soprannaturali.

Le vittime venivano indotte a credere di aver vissuto altre vite precedenti, di aver incarnato diverse forme e di essere stati scelti per salvare il mondo. Poi, venivano sottoposti ad alcuni rituali esoterici. I riti a cui “il diavolo “sottoponeva i suoi adepti, prevedevano rapporti sessuali consumati in boschi o edifici abbandonati, o altri luoghi isolati. Spesso questi sono stati consumati attraverso minacce e violenze.