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Cronaca

«I tifosi del Marocco sono scimmie urlatrici» polemiche sul consigliere leghista di Santarcangelo di Romagna

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Un selfie che ritrae Marco Fiori e Matteo Salvini (tratta da Facebook).

Marco fiori, consigliere comunale in quota Lega e segretario del partito a Santarcangelo di Romagna ha definito in rete i tifosi del Marocco, in festa per l’impresa sportiva della loro nazionale di calcio, «scimmie urlatrici»: infuria la polemica. Lui si scusa, ma non si pente: «frase stupida, ma innocua».

Le gesta dei calciatori marocchini in Qatar sta appassionando i romantici del calcio, ma non proprio tutti sono entusiasti delle vittorie delle furie rosse del Nord Africa: «Spero il Marocco venga eliminato dal Mondiale, così finalmente smetteremo di vedere scimmie urlatrici far casino per strada». Questo il non proprio pacato commento diffuso in rete dal consigliere comunale della Lega di Santarcangelo di Romagna Marco Fiori. Un augurio che non si è concretizzato, dal momento che il Marocco ha vinto. Alla successiva partita, contro il Portogallo, ha ribadito il concetto: «Attenzione, previsti assembramenti di scimmie urlatrici anche stasera». Poco dopo, sempre su Facebook, aveva aggiunto: «I tifosi marocchini ci insegnano a vivere rispettosi. Queste risorse sono da rispedire immediatamente al loro paese d’origine».

Le sue parole, che hanno immediatamente innescato una vasta mole di polemiche, sono state rese note dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, che ha commentato: «Non so se a una persona, a qualsiasi persona, capace di scrivere cose come queste debba essere rivolta più indignazione o pietà umana».

Lui, a polemica ormai scoppiata, ha provato a difendersi definendola un «inutile clamore» determinato da una frase che non riteneva potesse essere offensiva: «Scimmia urlatrice non è di per sé un’offesa. Viene usata comunemente per definire persone urlanti che fanno casino. Mi scuso certamente se qualcuno si è sentito colpito, ma la frase in sè non offende nè va ad intaccare alcuna sfera sensibile. Ribadisco le scuse sincere, pur evidenziando che emerge ancora una volta una certa strumentalità unidirezionale di chi si attacca a frasi magari stupide ma del tutto innocue pur di farne un caso politico».

Cronaca

Tragedia nell’ultimo giorno di scuola: un ragazzo di 13 anni è annegato a Piacenza

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Feste di fine anno scolastico degli studenti macchiate da un tremendo lutto: a Piacenza un ragazzo di 13 anni è è morto annegato dopo un tuffo nel fiume Trebbia nell’ultimo giorno di scuola.

L’ultimo giorno di scuola è da sempre accompagnato da festeggiamenti sfrenati da parte degli studenti, ma quest’anno a Piacenza, la festa è stata guastata dalla tragedia di un ragazzo di 13 anni morto annegato. Il giovane stava festeggiando insieme agli amici sulle rive del Trebbia, ed ha deciso di tuffarsi nel fiume. Non è più riemerso.

I compagni hanno subito lanciato l’allarme e sul posto si sono precipitati i Vigili del Fuoco, il con un elicottero ed il nucleo sommozzatori, un’eliambulanza del 118 e la Croce Rossa. Dopo un’ora di ricerche però, l’amaro epilogo: il corpo del giovane è stato trovato privo di vita.

Tutte le scuole chiudono in Italia tra il 7 ed il 10 giugno, a seconda del calendario scolastico regionale. Anche in altre zone si sono verificati incidenti in seguito ai festeggiamenti degli studenti, sebbene non così gravi. In Lombardia qualcuno ha lanciato un fumogeno all’uscita delle classi, creando un parapiglia in seguito al quale uno studente ha accusato un lieve malore.

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Cronaca

Sequestrate in un anno 8 mila tonnellate di alimenti irregolari

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Nella Giornata mondiale della sicurezza alimentare, i Carabinieri per la Tutela della Salute fanno il resoconto delle attività svolte in un anno: 27 mila ispezioni, oltre 116 mila violazioni riscontrate, 3 arresti e sanzioni per 126 milioni di euro.

Ogni 7 giugno si celebra la Giornata mondiale della sicurezza alimentare, istituita da Oms (Organizzazione mondiale per la sanità), Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), Codex Alimentarius e Ministero della Salute nel 2019. Il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ne approfitta per presentare il resoconto delle attività svolte nell’ultimo anno, durante le quali sono state sequestrate 8 mila tonnellate di alimenti irregolari.

In circa 27 mila ispezioni effettuate, i Carabinieri del Nas hanno rilevato oltre 116 mila irregolarità in 10 mila attività, pari al 37% delle strutture ispezionate. Il valore complessivo delle 8 mila tonnellate di alimenti irregolari sequestrati supera i 34 milioni di euro. Ammontano a più di 126 milioni di euro le sanzioni emanate. Più di 9 mila soggetti sono stati segnalati, 772 sono stati denunciati e 3 invece sono stati arrestati.

Le violazioni più frequentemente riscontrate riguardavano la tracciabilità degli alimenti, le tecniche e i locali di conservazione, le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie delle attività e la formazione dei dipendenti in materia di sicurezza. Ai soggetti che sono stati arrestati invece sono stati contestati i reati di corruzione ed abuso d’ufficio.

Nelle ultime settimane invece i controlli dei Nas si sono concentrati su macellerie e ristoranti etnici. Su circa 700 ispezioni, 329 strutture sono risultate non idonee, quasi il 50% di esse. 300 operatori segnalati all’Autorità Giudiziaria e 540 sanzioni emanate, per un importo pari a 500 mila euro. 200 le tonnellate di alimenti sequestrati, dal valore di 4 milioni di euro, mentre sono 15 le imprese commerciali chiuse o sospese dai carabinieri.

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Bibbiano, assolto lo psicoterapeuta Claudio Foti: «voglio risarcimento culturale»

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La corte d’appello di Bologna ha ribaltato la sentenza nei confronti dello psicoterapeuta coinvolto dalle indagini sul caso Bibbiano. In primo grado Claudio Foti aveva ricevuto una condanna a 4 anni in primo grado per lesioni dolose aggravate e abuso d’ufficio: assolto per «non aver commesso il fatto» e perché «il fatto non sussiste».

«Tutto ciò che ho creato è andato distrutto. Ho dedicato anima e cuore per far nascere il centro Hansel & Gretel e la gogna mediatica di questi anni l’ha raso al suolo. Mi hanno accusato di lesioni, proprio io che invece ho sempre difeso i bambini». E’ un fiume in piena Claudio Foti dopo che è stato assolto in appello nel caso Bibbiano: «Hanno vinto verità e giustizia».

Lo psicoterapeuta è stato coinvolto dalle indagini dell’inchiesta “Angeli e Demoni” relativi a presunti illeciti negli affidi in Val d’Enza, nel Reggiano, passato alla cronaca come il caso Bibbiano. In primo grado, nel 2021, ha ricevuto una condanna a 4 anni per i reati di abuso d’ufficio e lesioni dolose aggravate. In merito al primo capo d’accusa, Claudio Foti è stato assolto «per non aver commesso il fatto», per quanto riguarda il secondo, «per non aver commesso il fatto».

Le motivazioni saranno rese note soltanto tra tre mesi. Allora si valuterà «se sussistono spazi per un ricorso in Cassazione». Oggi Foti ha concesso un’intervista a La Stampa: «Vennero a prendermi davanti ai miei figli. Ho subito quattro anni di mortificazioni e nei primi sei mesi la gogna mi ha accompagnato in tutte le giornate. Per difendermi ho dovuto portare in tribunale una valanga di prove: dossier, video, testimonianze. È stato estenuante».

C’è spazio anche per la politica nello sfogo dello psicoterapeuta: «si voleva dimostrare che Claudio Foti era contro le cosiddette politiche per la famiglia che alcuni partiti sventolavano come loro vessillo. Matteo Salvini venne a Bibbiano a tenere un comizio, mostrava l’immagine di un bimbo portato via alla famiglia. Era falsa. Ancora una volta menzogne che suscitano indignazione: voleva essere un attacco mortale a un gruppo sociale. […] il Pd partito di Bibbiano, diceva Luigi Di Maio. Poi ci è andato al governo insieme, ben due volte».

Claudio Foti infine racconta cosa farà ora: «Da questo paese non voglio un risarcimento economico. Voglio un risarcimento culturale. Girerò l’Italia per raccontare la mia storia. Il primo appuntamento in agenda è giovedì. Presenterò il mio libro: “Bibbiano, dubbi e assurdità”. E mi batterò perché tutti quelli che hanno raccontato delle bugie su di me e sul mio lavoro ne rispondano».

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