Cronaca
Indagine della Corte dei Conti sul RdC: «bancomat elettorale per il M5S»
In seguito ad esposto anonimo, la Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta che mette nel mirino Pasquale Tridico. Dossier arrivato anche ala Procura di Roma che ha ipotizzato i reati di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio. In base alle accuse, l’Inps sarebbe stato utilizzato per fini politico-elettorali.
«Voto di scambio pagato con soldi pubblici». Pochi giorni dopo gli sms con cui il governo ha annunciato lo stop dell’erogazione del contributo ai destinatari del Reddito di Cittadinanza, un’inchiesta mette nel mirino lo strumento e l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Ne dà notizia La Verità. In seguito ad un esposto anonimo, la Corte dei conti ha avviato un’indagine sulla gestione del reddito di cittadinanza, in particolare sull’erogazione del sussidio e sui mancati controlli.
Il dossier sarebbe arrivato anche a Roma, dove la Procura avrebbe ipotizzato i reati di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’accusa, in sostanza, è che l’Inps, durante la presidenza di Tridico, si sia trasformato in una sorta di bancomat propagandistico-elettorale per il Movimento 5 Stelle, ai tempi del governo gialloverde Conte I.
In base alla denuncia, ci sarebbero state pressioni dall’alto per erogare «una prestazione a pioggia a tutti i richiedenti, a prescindere dalla spettanza o meno del diritto». La denuncia continua puntando il dito contro i mancati controlli. Le domande fasulle ammonterebbero a circa il 6% e non all’1% dichiarato da Tridico.
I controlli su esse poi non sarebbero stati esaustivi, ma «vertici ed organi dell’Inps e del ministero del Lavoro hanno espressamente indirizzato gli uffici amministrativi invitandoli a non compiere controlli generalizzati incrociando i dati dei propri archivi informatici». Si sarebbe trattato dunque di «controlli solo parziali e selettivi».
Un tasso di controllo che sarebbe «inferiore all’1% del totale», si legge ancora nell’esposto per il quale la Corte dei Conti ha avviato un’indagine, che prosegue affermando che con il Reddito di Cittadinanza si è assistito ad un «fenomeno del tutto aberrante, per cui l’Inps e il ministero del Lavoro, sulla base di una strumentale interpretazione delle leggi, che risulta illogica, irragionevole e fuorviante, hanno completamente declinato i controlli e le verifiche previste per legge e a essi espressamente attribuiti, di fatto assicurando a tutti i richiedenti, indistintamente, l’erogazione della prestazione previdenziale (senza nemmeno l’accertamento del diritto), demandando ad una fase successiva gli eventuali controlli, eventuali revoche e recuperi».
Su Tridico già da sabato si sono nuovamente posati i riflettori, quando il presidente dei deputati di Fratelli d’Italia Tommaso Foti, ha affermato che la maggioranza ha intenzione di aprire una commissione di inchiesta sulla gestione dello strumento. L’ex commissario e presidente Inps ha dichiarato: «Non ho nulla da temere». Tridico ha spiegato che tale narrazione è «fuorviante», dal momento che è stata la misura «più controllata di sempre». «I controlli preventivi e successivi hanno evitato mancati esborsi del reddito a circa 3 milioni di domande tra il 2019 e il 2022, per un valore di 11 miliardi di euro non pagati».
Cronaca
Sciopero generale, Landini: «in Italia tentativo di svolta autoritaria», scontri a Torino
Secondo il segretario della Cgil, che ha guidato il corteo di Bologna, sono almeno 500 mila gli italiani che sono scesi in piazza in occasione dello sciopero generale. Nel corteo di Torino le fragne pro Palestina si sono scontrate con le forze dell’ordine.
«È chiaro che siamo di fronte al tentativo serio di una svolta autoritaria che mette in discussione la libertà di esistere e la libertà delle persone», Maurizio Landini non usa mezze parole a margine del corteo di Bologna in occasione dello sciopero generale di oggi, venerdì 29 novembre. Il segretario della Cgil, rispondendo ai cronisti, ha affermato: «Mi sembra chiaro che c’è stato un tentativo esplicito di mettere in discussione questo diritto. Tra l’altro è in discussione in Parlamento un decreto, che viene chiamato decreto sicurezza, e noi chiediamo che sia ritirato, che vuole far diventare un reato lo sciopero, i blocchi stradali, l’occupazione delle fabbriche quando chiudono».
Poco prima, dal palco, aveva tuonato: «Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone. La rivolta sociale, per noi, significa proprio dire che ognuno di noi non deve voltarsi da un’altra parte di fronte alle ingiustizie, anzi, deve passare l’idea che il problema mio è il problema di tutti e che solo mettendoci insieme possiamo cambiare questa situazione. È una giornata di mobilitazione come da tempo non si vedeva. Oggi inizia un percorso di mobilitazione per rivoltare come un guanto questo Paese».
Secondo Landini l’adesione allo sciopero generale è stata molto alta, raggiungendo in alcuni casi la totalità della forza lavoro delle aziende. Sarebbero state almeno 500 mila le persone che hanno deciso di scendere in piazza e sfilare in corteo nelle città italiane.
La situazione più calda a Torino, dove si sono verificati scontri tra le frange pro Palestina e le forze dell’ordine. Studenti ed attivisti dei collettivi hanno anche brevemente occupato i binari della stazione, ma il contatto con Carabinieri e Poliziotti è avvenuto quando hanno provato a entrare nella stazione di Porta Nuova. Il cordone di forze dell’ordine li ha respinti utilizzando manganelli e scudi antisommossa, mentre i manifestanti hanno lanciato oggetti, pietre e fumogeni. Poco prima avevano anche bruciato le effigi di Meloni e Crosetto.
Cronaca
Bambina caduta dalla finestra della casa famiglia in Calabria, la madre si suicida in ospedale
La piccola di soli sette anni si trova ricoverata in ospedale con diversi traumi. La madre si è a sua volta lanciata nel vuoto appena arrivata nel nosocomio.
Una madre di 30 anni si è suicidata in ospedale dopo che la figlia, una bambina di 7 anni, è caduta dalla finestra di una casa famiglia nella quale erano ospitate da un paio d’anni. Le forze dell’ordine sono al lavoro per ricostruire la dinamica della vicenda e capire cosa sia accaduto nella stanza delle due. La piccola ha riportato diversi e seri traumi in seguito alla caduta ed è stata trasportata nell’ospedale Pugliese di Catanzaro, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Entrambe sono originarie dell’entroterra catanzarese e vivevano nella casa famiglia da circa due anni. Una volta arrivata in ospedale, la madre della bambina di 7 anni caduta dalla finestra si è suicidata lanciandosi a sua volta nel vuoto. In merito alla caduta della piccola indagano i Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, mentre in seguito all’estremo gesto della donna, sono intervenuti in ospedale gli agenti della Squadra Mobile catanzarese.
Cronaca
Ragazzino di 13 anni accoltellato per un pallone da un bambino di 10 anni
L’episodio di violenza si è verificato a Giugliano in Campania, nella provincia di Napoli. La vittima è stata colpita ad una coscia ed è stato portato in pronto soccorso. L’aggressore non può essere imputabile data la giovane età.
Stava giocando a pallone nel campetto a due passi da casa in compagnia di alcuni amici, il ragazzino di 13 anni accoltellato a Giugliano in Campania, in provincia di Napoli, da un bambino di appena 10 anni. L’ennesimo episodio di cronaca nera che ha per protagonisti minorenni è avvenuto nella sera di domenica 17 novembre. I due giovanissimi non si conoscevano e non si erano mai incontrati prima.
Il più piccolo si è avvicinato al più grande e gli ha intimato di consegnarli il pallone. Di fronte al rifiuto dell’altro, che ha passato la palla ad un suo amico, il minore ha estratto un coltello ed ha colpito alla coscia sinistra il tredicenne, dopodiché è scappato. Il ragazzino accoltellato per un pallone è stato soccorso dai genitori degli altri giovani presenti ed accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano, dove sono intervenuti i Carabinieri.
I militari stanno lavorando per ricostruire nel dettaglio la dinamica degli eventi e identificare l’aggressore, che avendo meno di 10 anni non è imputabile. Tuttavia, potrebbe essere segnalato al Tribunale per i Minorenni.
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