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La vittoria di Meloni dall’estero: «Premier più a destra dai tempi di Mussolini»

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ROMA – Giorgia Meloni è pronta a diventare la «premier più a destra dai tempi di Mussolini». La Cnn titola così sui primi exit poll in arrivo dall’Italia, segnati dall’ascesa di Fratelli d’Italia e il vantaggio della coalizione di destra formata insieme a Lega e Forza Italia.

Nel Regno Unito, la Bbc parla della «estrema destra verso la vittoria delle elezioni», mentre il The Guardian registra a sua volta l’exploit della far right alle urne. Più cauta l’analisi del Financial Times: il quotidiano londinese evidenzia che il successo della destra «fa presagire rischi, ma non sbandate nell’estremismo»

Comunque, tutte le testate estere accreditano la vittoria della destra e soppesano le prospettive di un governo Meloni. Lo spagnolo El Pais apre sulla «estrema destra che conquista la vittoria per la prima volta in Italia, secondo i sondaggi», linea simile a quella degli statunitensi New York Times (i sondaggi premiano Meloni, «leader di estrema destra con radici post fasciste») e Washington Post (una coalizione «di estrema destra» verso la vittoria).

El Mundo, secondo quotidiano spagnolo, registra il successo della «destra dura» al voto. La tedesca Frankfurter Allgemeine Zeitung titola sulla «alleanza di destra di Meloni» verso la vittoria al voto, evidenziando la crescita dell’astensione. Il settimanale Der Spiegel accredita il successo della «destra radicale» in Italia, spiegando che la coalizione fra «populisti di destra e conservatori» è lanciata verso un successo pari a oltre la metà dei seggi parlamentari.

Sul fronte della politica europea, arriva l’esultanza di leader ed esponenti di forze vicine a Fratelli d’Italia, a partire dai suoi alleati nella famiglia europea dei Conservatori e riformisti. Il premier polacco Mateus Morawiecki ha twittato poco dopo la mezzanotte le sue «congratulazioni» dirette a Giorgia Meloni. Santiago Abascal, presidente del partito spagnolo Vox, scrive che Meloni ha «mostrato il cammino per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capace di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti».

Jordan Bardella, eurodeputato dei nazionalisti francesi del Rassemblement National, celebra su Twitter la «lezione» inflitta alla Ue, riferendosi alla polemica sulle parole della presidente della Commissione Ursula von der Leyen. «Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Unione Europea che, per voce della signora Von Der Leyen, ha preteso di imporre il voto. Nessuna minaccia di alcun tipo può fermare la democrazia: i popoli europei alzano la testa e prendono in mano il loro destino».

Soddisfazione anche nell’Ungheria di Viktor Orbán, uno fra i leader ritenuti più affini a Meloni. Balázs Orbán, direttore politico del premier magiaro, si è complimentato con la coalizione di centro-destra. «In questi tempi difficili – dice – abbiamo più bisogno che mai di amici che condividono una visione e un approccio comune alle sfide europee».

La Francia sarà “attenta” al “rispetto” dei diritti umani e dell’aborto in Italia dopo la vittoria del partito di Giorgia Meloni alle elezioni legislative: è quanto ha affermato oggi il primo ministro francese Elisabeth Borne. “Ovviamente saremo attenti, e con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, a garantire che questi valori sui diritti umani, sul rispetto reciproco, in particolare sul rispetto del diritto all’aborto, siano rispettati da tutti”, ha dichiarato a Bfm Tv.

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Da gennaio scatta l’aumento delle pensioni minime: 1,8 euro in più

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calcolo aumento pensioni minime

Quando la manovra è stata chiusa ed inviata alla Camera, diverse critiche aveva attirato l’aumento delle pensioni minime annunciato dal governo. In molti infatti avevano sorriso, considerando irrisorio un aumento di soli 3 euro. Ora che l’aumento  delle pensioni minime è entrato in Gazzetta però, i sorrisi si sono appiattiti, dal momento che la cifra è perfino inferiore: 1,8 euro.

Da gennaio ogni mese il governo offrirà un caffè ai pensionati che riscuotono la minima. Non molto forse, ma è pure sempre il gesto che conta. L’incremento dell’emolumento per chi si è ritirato dal lavoro arriverà a 616,57 euro dai 614,77 euro attuali. Dunque l’aumento delle pensioni minime garantirà ai beneficiari 1,8 euro in più al mese. Lo certifica la Gazzetta ufficiale numero 278 dello scorso venerdì, laddove pubblica il decreto del ministero dell’Economia di concerto con il ministero del Lavoro firmato il 15 novembre dai ministri Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone.

Il motivo di questa corsa al ribasso sta nella riformulazione dell’inflazione da recuperare nel 2025 sulle pensioni di Istat. 0,8% e non 1% come precedentemente ipotizzato. A questo 0,8% il governo ha applicato un’addizionale del 2,2%, per poter raggiungere il 3% totale. In questo modo è stato sventato il calo delle pensioni a 598 euro.

Per quanto riguarda le altre pensioni, la situazione non appare più rosea. Il governo ha deciso di tornare al criterio di indicizzazione del governo Prodi applicato anche dal governo Draghi, che funziona a scaglioni. Tutti gli assegni fino a quattro volte il minimo (circa 2.400 euro) avranno il 100% di rivalutazione, quindi tutta l’inflazione dello 0,8%. La parte di assegno tra 2.400 e circa 3 mila euro sarà rivalutata al 90%, pari allo 0,72% di inflazione. La porzione di pensione sopra 3 mila euro recupererà il 75% dell’inflazione, pari allo 0,6%.

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Bersani assolto dall’accusa di diffamazione a Vannacci

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Il Tribunale di Ravenna ha assolto Pierluigi Bersani dall’accusa di diffamazione avanzata dal generale Roberto Vannacci. Il politico, rispondendo ai contenuti del libro “Il Mondo al Contrario” utilizzo l’epiteto «coglione», parlando del militare. Secondo i giudici si trattava di una allegoria.

Bersani non ha diffamato il generale Vannacci. Secondo il tribunale di Ravenna, che si è pronunciato sulla querela avanzata dal militare leghista, «il fatto non sussiste». La Procura, in seguito alla denuncia, aveva chiesto per Bersani una multa da 450 euro per diffamazione aggravata dal mezzo, «provata la penale responsabilità sulla base delle documentazioni audio-video». Bersani in un’intervista, riferendosi all’ipotetico bar Italia immaginato da Vannacci nel suo libro, chiese: «Ma se in quel bar lì è possibile dare dell’anormale a un omosessuale, è possibile anche dare del coglione a un generale?».

Secondo il giudice, le parole utilizzate dal politico «non possono essere qualificate come metaforiche», ma è successo che «l querelante abbia confuso la figura della metafora con quella della allegoria». Nel caso di Bersani confondere metafora con allegoria è ancor più facile.

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Marina Berlusconi nominata Cavaliere del lavoro: «lo dedico a mio padre»

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marina berlusconi cavaliere del lavoro

Oggi a Palazzo del Quirinale si è tenuta la cerimonia di consegne delle onorificenze dell’Ordine al Merito del Lavoro ai 25 Cavalieri del Lavoro nominati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella il 2 giugno, tra cui Marina Berlusconi. 

La famiglia Berlusconi può vantare un altro cavaliere del lavoro: Marina, figlia primogenita di Silvio, ha ricevuto la prestigiosa onorificenza oggi, a Palazzo del Quirinale. Tecnicamente però, si tratta della prima della famiglia, dal momento che il padre si autosospese dalla Federazione dei cavalieri del lavoro nel 2014, in seguito alla condanna per frode fiscale. Lei però dedica il premio proprio al genitore: «Dedico questo riconoscimento a mio padre, che nel 1977 ricevette lo stesso titolo. Sono passati più di quarant’anni, ma ricordo come fosse ieri quella giornata a Roma in cui mia madre, io e mio fratello Pier Silvio lo accompagnammo alla cerimonia per questa onorificenza: ero una bambina, e quel momento resterà per sempre nel mio cuore».

«È un onore grandissimo, per il quale desidero davvero esprimere tutta la mia gratitudine al Presidente Mattarella e al Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro» ha affermato la presidente del  Gruppo Mondadori, Mediaset e Fininvest e neo Cavaliere Marina Berlusconi.

 

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