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Le minacce di Putin al mondo: «mobilitazione parziale dell’esercito, useremo ogni mezzo. Non è un bluff»

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Discorso alla nazione di Vladimir Putin, che annuncia la mobilitazione parziale dell’esercito e richiama i riservisti. «L’occidente vuole distruggerci, ha superato ogni limite. Anche noi abbiamo le armi atomiche». Ed ha annunciato il referendum nei territori occupati per l’annessione alla federazione russa.

Si pensava che con il suo discorso Vladimir Putin avrebbe annunciato alla nazione e al mondo i referendum per l’annessione alla federazione russa che dal 24 settembre si terranno a Donetsk, Lugansk e nei territori occupati in Donbass nell’Ucraina meridionale prima e dopo l'”operazione speciale”. Invece il presidente russo è andato oltre. Putin ha annunciato la mobilitazione parziale dell’esercito, richiamando le truppe riserviste.

I referendum si terranno. «I territori dell’Ucraina che hanno annunciato il referendum per l’adesione alla Russia hanno il sostegno di Mosca». Certo non si tratterà di referendum tradizionali e l‘esito appare scontato: indetti nel giro di pochi giorni, senza alcun tipo di campagna elettorale e sotto il controllo delle milizie filorusse e delle truppe d’occupazione. Tuttavia saranno sufficienti per Mosca a considerare legittima la propria presenza su quei territori, che verranno considerati russi a tutti gli effetti. Con il rischio di un ulteriore escalation qualora il gigante venisse attaccato nelle “sue” terre.

Un discorso durissimo quello di Putin che afferma senza mezzi termini che «non è un bluff». Mobilitazione parziale dell’esercito, ma anche possibilità di impiego delle armi nucleari. «Pronti ad usare ogni mezzo». Il presidente russo ha affermato che si tratterà di una mobilitazione parziale che riguarderà le truppe della riserva militare e che sarà data priorità a chi ha già prestato servizio nelle forze armate e che ha già acquisito esperienza sul campo».

Putin ha detto che «Nella sua aggressiva politica anti-russa, l’Occidente ha superato ogni limite. Coloro che stanno cercando di usare il ricatto nucleare contro la Russia scopriranno che le carte in tavola possono essere rivoltate contro di loro. Non sto bluffando».

Per quanto riguarda l’ipotesi di impiego di bombe atomiche Putin ha affermato: «Alcune figure eminenti della Nato hanno parlato della possibilità di usare contro la Russia armi di distruzione di massa, cioè armi nucleari. A chi fa dichiarazioni di questo tipo sulla Russia, voglio ricordare che anche il nostro Paese dispone di armi nucleari».

«Dopo che il regime di Kiev ha respinto una soluzione pacifica al problema del Donbass ed ha fatto la sua rivendicazione sulle armi nucleari, è diventato assolutamente chiaro che una nuova, ampia offensiva nel Donbass, come già accaduto due volte in precedenza, sia inevitabile – ha concluso Putin – L’Ucraina è stata riempita di armi ancora di più, unità militari addestrate secondo gli standard della Nato sono sotto il comando effettivo di consiglieri occidentali».

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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