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Lo sfogo di Emilio Fede contro l’autista che l’ha lasciato a piedi il giorno del funerale di Berlusconi

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emilio fede funerali di silvio berlusconi

Emilio Fede non è riuscito a prendere parte al funerale di Berlusconi e sui social si è scagliato contro il suo autista, reo di averlo lasciato a piedi.

Si scherza su tutto, ma mai con la fede. Emilio Fede non era presenta ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Questa di per sé, è già una notizia. Il motivo che ha tenuto l’ex direttore del Tg4 lontano da piazza del Duomo però, non è collegato alla perdita dell’antico lustro del quale un tempo godeva il fido direttore, che è passato da essere cicerone di Arcore, a destinatario di damnatio memoriae nelle reti che per più di vent’anni l’hanno mandato in onda. Il motivo per il quale Emilio Fede non ha partecipato al funerale di Berlusconi è un presunto dispetto che il suo autista gli avrebbe fatto.

Gli avrebbe impedito gli spostamenti, bloccandogli la macchina e gettando via le chiavi. O almeno, questa è la versione dell’ex giornalista, che ha affidato il proprio sfogo ai social. Solo le dirette Instagram di Fede triste e arrabbiato per essersi perso il funerale di Berlusconi, hanno rubato un po’ di scena al funerale di Berlusconi, trasmessi pressoché a reti unificate.

E la reazione di Fede, che arriva a scomodare Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza chiedendo l’arresto del «farabutto» hanno fatto il giro del web. In realtà gli epiteti usati dall’ex direttore sono stati tanti e molto più colorate. Anche le maledizioni che gli ha lanciato avrebbero fatto impallidire il più spietato degli stregoni («devi morire di cancro al cxxo, che tanto lo hai usato come un fxxxxo, figlio di pxxxxxxa» ha affermato in punta di fioretto).

«Un personaggio veramente squallido, che va preso e arrestato. Ha fermato la mia macchina, non mi ha consentito di partire in tempo per seguire il corteo funebre, che già soltanto a dirlo io piango – racconta sui social Emilio Fede -Io ho trovato questo collega che era lì per caso e ha sostituito quel farabutto e mascalzone del mio autista, che è sparito e non si è fatto trovare nel momento in cui io potevo arrivare in Piazza Duomo e vedere lo spettacolo dell’amore. Non soltanto è sparito, ma ha fatto in modo che la mia macchina restasse bloccata buttando via le chiavi». 

Morale della stories, Emilio Fede, che ha tenuto incollato i suoi followers grazie ai suoi sfoghi, ha trovato un passaggio da un amico giornalista, ma non ha fatto in tempo ad arrivare al funerale di Berlusconi. Ha però raggiunto Arcore, dove ha atteso l’arrivo del feretro di Berlusconi su una panchina, all’esterno di Villa San Martino, dove un tempo era di casa. Nell’ultima storia, il passaggio più sentito: «Ciao Presidente Berlusconi, sono anche contento di non arrivare in tempo: per lungo tempo guardare una bara sapendo che dentro ci sei tu e avendo la forza dentro che mi occorre di allungare la mano e dire ‘Silvio, vengo con te! Non mi mollare. Io ormai ho 92 anni, voglio raggiungerti al più presto».

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Sanzione da 200 mila euro alla Rai per la pubblicità occulta sulle scarpe di John Travolta

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Il purtroppo indimenticabile teatrino tra Fiorello, Amadeus e John Travolta a Sanremo, oltre che ad essere stato orribile, costa caro alla  Rai, che ha ricevuto una sanzione per pubblicità occulta. Agcom: «episodio gravissimo».

In quel inguardabile siparietto saltavano all’occhio tre cose: l’evidente imbarazzo di un attore che non si è fatto scrupoli a recitare nel pietoso “Battaglia per la Terra”, delle papere giganti e la marca delle scarpe indossate dall’attore. Il “ballo del qua qua” con John Travolta, Amadeus e Fiorello costa caro alla Rai: sanzione da oltre 200 mila euro per pubblicità occulta.

La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione ha approvato una sanzione di euro 206.580,00, pari a venti volte il minimo edittale, per ‘violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari”, definendo «gravissimo» l’episodio.

«La violazione accertata – sottolinea oggi l’autorità – riguarda la pubblicità occulta di un noto marchio di scarpe nel corso dell’esibizione di John Travolta insieme ad Amadeus, conduttore del Festival. L’Autorità ha ritenuto di estrema gravità l’episodio, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori. Nel determinare la sanzione l’Autorità ha tenuto conto della reiterazione della condotta da parte della Rai, già sanzionata per episodi di pubblicità occulta nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo».

L’esibizione di Travolta con i pennuti è stata talmente brutta, che lo stesso attore ha rifiutato di firmare la liberatoria che ne autorizza la rimessa in onda. Ma in quel momento di fronte allo schermo c’erano circa 11 milioni di osservatori. Abbastanza per avere tonnellate di meme a ricordarci un imbarazzante momento di televisione.

Ed intanto arrivano anche le prime reazioni del mondo politico: «Amadeus ha sbagliato e Amadeus deve pagare» ha affermato Maurizio Gasparri, secondo il quale «dovrebbero pagare non i cittadini attraverso il canone, ma i responsabili di questo episodio, quindi Amadeus, che si è arricchito negli anni con i soldi della Rai, e chi non ha vigilato a dovere sulla trasmissione».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Flavio Briatore: «tanta stima per chi campa con 4 mila euro al mese»

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Il noto imprenditore voleva fare una sorta di elogio al ceto medio per essere in grado di destreggiarsi in tempi difficili, ma le sue parole a molti non sono piaciute. Ma non manca chi lo vorrebbe candidato.

Polemiche su Flavio Briatore che, ospite del podcast 2046 condotta da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, ha affermato: «Come si fa a vivere con 4 mila euro al mese?». Una frase, rilanciata sui social dallo stesso imprenditore, che ha suscitato l’irritazione di molti utenti.

In realtà Briatore si era lanciato in una sorta di elogio delle famiglie italiane in tempi di inflazione: «Io penso che una famiglia di quattro persone, con il marito che guadagna 1 e 500 euro al mese o 2 mila, e la moglie magari ne guadagna 1 e 500 ma anche 2 e 500 o 4 mila, già sono cifre importanti, come fanno a vivere?». A molti è sembrato un discorso snob con numeri oltretutto lontani dalla realtà. Ma Briatore continua: «Cioè io mi chiedo: paghi l’affitto, se hai bisogno del dentista o di comprare qualcosa… cioè questi sono i veri miracoli. Cioè per sta gente qui tanto di rispetto perché è la cosa più difficile che puoi fare. Mantieni i tuoi figli, la tua famiglia, li vesti bene….»

Il problema, secondo Briatore, sta tutto nelle tasse: «Gli aumenti dei salari è giusto, ma non puoi pagare le tasse che ti appioppano. Dovrebbero diminuire le tasse, aumentare anche questo e i soldi spenderli bene».

Il suo discorso non ha ricevuto soltanto critiche. Qualcuno ha gradito, anzi, auspica perfino una sua discesa in campo: «Ci vorrebbe una persona così a governare» si legge tra i commenti. E’ non è l’unico.

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