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«Studiate, non fate campeggio», polemiche sul consigliere di Sangiuliano: spunta l’intervista da mantenuto

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Francesco Giubilei, 31 anni, consigliere del ministro della Cultura Sangiuliano, su twitter ha scritto: «invece di passare le loro giornate a fare il campeggio in tenda fuori dall’università, certi pseudo studenti passassero il tempo a studiare», ma in un’intervista a Il Giornale del 2010 affermava: «Affitto a Roma? Credo sia un dovere dei genitori».

Le polemiche si abbattono sul giovane consigliere del ministro Sangiuliano, Francesco Giubilei, a causa del suo tweet con cui bacchetta gli studenti che protestano contro il caro affitti: «Se invece di passare le loro giornate a fare il campeggio in tenda fuori dall’università, certi pseudo studenti passassero il tempo a studiare, potrebbero costruirsi un futuro migliore come fanno migliaia di giovani (tanti pendolari) che con sacrificio frequentano l’università». Parole che hanno attirato diverse critiche non solo per via della posizione, condivisibile o meno, ma per via delle accuse di ipocrisia da più parti piovute. Francesco Giubilei infatti non avrebbe fatto parte della schiera dei pendolari da lui citati, ma avrebbe avuto ben diverse agevolazione, stando alle sue stesse parole.

Ha infatti cominciato a rimbalzare in rete un’intervista concessa a Il Giornale nel 2010, nella quale parla dei suoi piani per il futuro dopo il liceo. Il giovane Giubilei non aveva dubbi «mi iscriverò a Lettere a Roma». Molte più opportunità nella capitale rispetto alla sua Cesena. Ma come fare a mantenersi gli studi in un città così cara e distante? «È un dovere dei genitori, credo» diceva nel 2010. Quando l’intervista è stata rispolverata, inevitabilmente, Francesco Giubilei è stato subissato da critiche e polemiche.

Da allora, si è spostato su altre posizioni sul tema. Probabilmente durante il suo percorso formativo, che si conosce direttamente tramite il suo sito web: Laureato in Lettere Moderne all’Università degli Studi di Roma, ha partecipato alla Summer School della London School of Journalism e della Cuny Graduate School of Journalism di New York; nel 2008 ha fondato la casa editrice Historica, nel 2013 Giubilei Regnani Editore; dal 2015 è docente al Corso di Editoria di Roma e Milano dell’Agenzia letteraria Herzog; nel 2017 ha fondato la rivista “Nazione Futura”, a partire dall’anno accademico 2017-2018 è professore a contratto all’Università Giustino Fortunato di Benevento; è presidente della Fondazione Tatarella e del movimento di idee “Nazione Futura”, collabora con “Il Giornale” e con varie riviste nazionali e internazionali ed è nell’editorial board di “The European Conservative”; ha pubblicato numerosi libri tradotti negli Stati Uniti, Spagna, Ungheria; è stato inserito da “Forbes” tra i 100 giovani under30 più influenti d’Italia, è membro del comitato scientifico di varie fondazioni ed è stato membro del Comitato Scientifico sul Futuro dell’Europa del governo italiano nominato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero degli Esteri per la partecipazione alla Conferenza sul futuro dell’Europa dell’Italia.

Un percorso sicuramente brillante, reso però possibile dai mezzi messi a disposizione dai genitori di Giubilei. Credo.

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Saluto fascista alla parata del 2 giugno? No, ma in tanti abboccano alla fake

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Tra i volti noti che si sono indignati per il saluto fascista e l’omaggio alla X Mas durante la parata del 2 giugno, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Mattarella, anche Roberto Saviano e Michela Murgia, ma si tratta di una fake news: smentita dalla Marina: non era un saluto romano, ma un «attenti a sinist».

Durante la parata delle forze armate in occasione della Festa della Repubblica, lo scorso 2 giugno, diversi militari sono stati immortalati con il braccio destro teso e subito sul web si è lanciato l’allarma: è un saluto fascista, un insulto alle istituzioni democratiche, una minaccia di golpe rivolta a Mattarella. Ha pure cominciato a circolare la notizia secondo la quale il gesto era accompagnato da un omaggio alla X Mas, il reparto della fanteria marina che, sotto il comando del principe Junio Valerio Borghese, passò dalla parte della Repubblica di Salò dopo l’Armistizio. Tra coloro che si sono indignati e detti «preoccupati» gli scrittori Roberto Saviano e Michela Murgia. Ma in realtà, hanno preso un granchio e a smentirli è stata la stessa Marina Militare.

Quello che alcuni soldati hanno fatto non era un saluto fascista, ma l’«attenti a sinist», un  saluto alla tribuna delle autorità che fanno tutti i reparti che sfilano. Il grido «Decima» che alcuni hanno interpretato come un omaggio alla X Mas, si riferiva alla «Decima della Marina militare del Regno che ha operato fino al 1943 e che è il precursore degli incursori di Marina».

Nono sono mancate le repliche. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, commentando l’episodio ha detto: «Chi infanga i Comsubin con assurdi paragoni con la Rsi disprezza il valore e il lavoro delle Forze speciali».

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In tre in sella senza casco: polemiche sul cantante Ultimo

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Il video che mostra tre persone in motorino senza casco, tra le quali il cantante Ultimo, sfrecciare per le vie di Napoli ha suscitato diverse critiche e in molti chiedo al cantante di chiedere scusa pubblicamente per l’esempio sbagliato che ha fornito.

Le immagini che mostrano tre persone, tra le quali il cantante Ultimo, in sella ad un motorino mentre sfrecciano senza casco per le vie di Napoli, hanno suscitato critiche e polemiche. Non si tratta di un video rubato da qualche paparazzo, ma di un filmato pubblicato su TikTok.Il cantante, guardando in macchina sorridente, fa perfino un gesto di saluto.

Il video è subito diventato virale e contemporaneamente sono montate le critiche di chi crede che si tratti di un pessimo messaggio fornito ai più giovani da parte di un volto noto. L’episodio è diventato perfino un caso politico in seguito al post del deputato napoletano Francesco Emlio Borrelli, Alleanza Verdi-Sinistra: «Ci hanno segnalato un video pubblicato su TikTok che immortala il cantante Ultimo in giro per i Quartieri Spagnoli di Napoli su uno scooter con altre due persone. Nessuno, compreso l’artista, indossa il casco. Una cosa inaccettabile da un personaggio pubblico seguito da tanti giovani. A meno che non ci dica che si tratta di un suo ‘sosia’, chieda scusa pubblicamente al più presto».

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Che cos’è la chiazza verde fosforescente nelle acque di Venezia?

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venezia acqua verde

Si tratterebbe di un liquido tracciante usato in idraulica per verificare eventuali perdite nei tubi e negli scarichi, innocuo per la salute umana. Nessuna sigla ambientalista ha rivendicato il gesto, pertanto si pensa ad uno scherzo o ad un errore umano durante una riparazione.

Suggestive ed inquietanti al contempo, le foto dell’acqua del Canal Grande di Venezia tinta di verde fosforescente hanno fatto il giro del mondo ed hanno alimentato diverse teorie, alcune anche strampalate. Ora invece si sarebbe capito che cosa ha colorato le acque dei canali veneziani: la fluoresceina, un colorante usato come tracciante durante i lavori idraulici, per rilevare perdite nei tubi e negli scarichi. La fluoresceina è innocua per l’uomo, si può reperire tranquillamente e bastano pochi millilitri per colorare diversi litri d’acqua.

Si è pensato che potesse essere una protesta ambientalista sull’esempio di quelle avvenute nei mesi scorsi, nelle quali sono stati imbrattati fontane e palazzi, ma nessuno ha rivendicato il gesto. La mancata rivendicazione porta ed escludere dunque la pista ambientalista e a concentrarsi maggiormente verso la goliardia di qualche bontempone, oppure verso un erroneo sversamento del colorante durante qualche lavoro.

Tra coloro che pensano che l’acqua di Venezia si diventata verde fosforescente in seguito ad una qualche protesta ambientalista, Luca Zaia, presidente di Regione Veneto, che commentando la chiazza allargatasi fino a San Marco aveva paventato il rischio emulazione da «personaggi in cerca di clamore».

Secondo gli esperti, bastano un paio di grammi di fluoresceina per colorare 200 litri d’acqua. In genere il suo effetto dura un paio d’ore, ma per sciogliersi completamente nelle acque dei canali veneziani servirà qualche giorno.

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