Attualità
Venti di guerra in Ucraina: si teme invasione russa. USA inviano armi a Kiev

BRUXELLES – La Russia deve fornire le prove che non intende invadere l’Ucraina. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, secondo quanto riportato dallo stesso Blinken al termine dei colloqui “franchi e sostanziali” a Ginevra. Situazione che non appare di facile soluzione, con la Russia che non smette di provocare e gli USA che inviano armi a Kiev.
Gli Stati Uniti reagiranno “a qualsiasi aggressione da parte della Russia anche non militare”, ha sottolineato il capo della diplomazia americana, confermando che gli Usa sono d’accordo per fornire delle “idee” sotto forma di risposte scritte a Mosca la prossima settimana.
La tensione è altissima al confine tra la Russia e l’Ucraina. Ieri in giornata a Kiev è arrivata la prima tranche di aiuti militari da Washington: un carico da 90 tonnellate che include munizioni. «Gli alleati della Nato stanno mettendo le forze in allerta e stanno inviando navi e caccia in Europa dell’Est, per rinforzare la nostra capacità di deterrenza e difesa, mentre la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall’Ucraina». Lo sottolinea la Nato in una nota.
Gli USA intanto inviano armi a Kiev e si preparano ad un’eventuale reazione. Circolano notizie sui media statunitensi di piani per evacuare le famiglie e il personale non essenziale dell’ambasciata. Secondo Fox News, il Dipartimento di Stato avrebbe ordinato alle famiglie di iniziare a lasciare l’Ucraina da lunedì e che la prossima settimana avrebbe invitato i connazionali ad abbandonare il Paese. La notizia non è però stata confermata dal Dipartimento. Secondo il tabloid tedesco Bild anche la Germania starebbe lavorando a un piano per evacuare i parenti del personale della rappresentanza diplomatica qualora la situazione dovesse peggiorare.
I negoziati a Ginevra tra il segretario di stato Usa Anotny Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavorv non hanno portato a nessun punto di svolta. Mosca ha chiesto, oltre al divieto di ingresso di Kiev nella Nato, anche il ritiro delle truppe dell’Alleanza atlantica dalla Bulgaria e dalla Romania. Richiesta che è stata successivamente respinta sia dalla Nato che da Sofia e Bucarest.
Attualità
In tre in sella senza casco: polemiche sul cantante Ultimo

Il video che mostra tre persone in motorino senza casco, tra le quali il cantante Ultimo, sfrecciare per le vie di Napoli ha suscitato diverse critiche e in molti chiedo al cantante di chiedere scusa pubblicamente per l’esempio sbagliato che ha fornito.
Le immagini che mostrano tre persone, tra le quali il cantante Ultimo, in sella ad un motorino mentre sfrecciano senza casco per le vie di Napoli, hanno suscitato critiche e polemiche. Non si tratta di un video rubato da qualche paparazzo, ma di un filmato pubblicato su TikTok.Il cantante, guardando in macchina sorridente, fa perfino un gesto di saluto.
Il video è subito diventato virale e contemporaneamente sono montate le critiche di chi crede che si tratti di un pessimo messaggio fornito ai più giovani da parte di un volto noto. L’episodio è diventato perfino un caso politico in seguito al post del deputato napoletano Francesco Emlio Borrelli, Alleanza Verdi-Sinistra: «Ci hanno segnalato un video pubblicato su TikTok che immortala il cantante Ultimo in giro per i Quartieri Spagnoli di Napoli su uno scooter con altre due persone. Nessuno, compreso l’artista, indossa il casco. Una cosa inaccettabile da un personaggio pubblico seguito da tanti giovani. A meno che non ci dica che si tratta di un suo ‘sosia’, chieda scusa pubblicamente al più presto».
Attualità
Che cos’è la chiazza verde fosforescente nelle acque di Venezia?

Si tratterebbe di un liquido tracciante usato in idraulica per verificare eventuali perdite nei tubi e negli scarichi, innocuo per la salute umana. Nessuna sigla ambientalista ha rivendicato il gesto, pertanto si pensa ad uno scherzo o ad un errore umano durante una riparazione.
Suggestive ed inquietanti al contempo, le foto dell’acqua del Canal Grande di Venezia tinta di verde fosforescente hanno fatto il giro del mondo ed hanno alimentato diverse teorie, alcune anche strampalate. Ora invece si sarebbe capito che cosa ha colorato le acque dei canali veneziani: la fluoresceina, un colorante usato come tracciante durante i lavori idraulici, per rilevare perdite nei tubi e negli scarichi. La fluoresceina è innocua per l’uomo, si può reperire tranquillamente e bastano pochi millilitri per colorare diversi litri d’acqua.

Si è pensato che potesse essere una protesta ambientalista sull’esempio di quelle avvenute nei mesi scorsi, nelle quali sono stati imbrattati fontane e palazzi, ma nessuno ha rivendicato il gesto. La mancata rivendicazione porta ed escludere dunque la pista ambientalista e a concentrarsi maggiormente verso la goliardia di qualche bontempone, oppure verso un erroneo sversamento del colorante durante qualche lavoro.
Tra coloro che pensano che l’acqua di Venezia si diventata verde fosforescente in seguito ad una qualche protesta ambientalista, Luca Zaia, presidente di Regione Veneto, che commentando la chiazza allargatasi fino a San Marco aveva paventato il rischio emulazione da «personaggi in cerca di clamore».
Secondo gli esperti, bastano un paio di grammi di fluoresceina per colorare 200 litri d’acqua. In genere il suo effetto dura un paio d’ore, ma per sciogliersi completamente nelle acque dei canali veneziani servirà qualche giorno.
Attualità
Il questionario di una scuola di Roma: «Di che razza è il vostro bambino?»

Un questionario sottoposto ai genitori degli alunni di una scuola elementare di Roma finisce nel mirino delle critiche per via di una domanda contente un riferimento alla razza del bambino.
Il questionario fatto girare tra i genitori degli alunni dell’Ics Borsi-Saffi del quartiere capitolino di San Lorenzo è uno strumento utilizzato per individuare eventuali disturbi dell’apprendimento dei bambini. Tra le informazioni richieste ai genitori, oltre ai dati anagrafici e quelle sul nucleo famigliare, una domanda del questionario però ha fatto scalpore: quella che chiedeva di indicare «gruppo etnico o razza del bambino» ai genitori degli alunni della scuola di Roma.
Giuseppe Romano, psicoterapeuta del Centro clinico Marco Aurelio, che ha offerto a titolo gratuito il servizio di individuazione dei Dsa all’istituto, ha spiegato che si tratta di un vecchio modello standard ancora in uso, privo di alcun intento discriminatorio. In merito alla mancata correzione al riferimento alla «razza», lo psicologo ha ammesso che semplicemente nessuno ci ha pensato e che si è trattato di un’ingenuità.
Ma il caso è andato montando, anche a livello politico. Sette deputati del Pd eletti nel Lazio, tra cui Orfini e Zingaretti, hanno annunciato che sulla questione presenteranno un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara. I dem, che hanno definito «inaccettabile» l’episodio, vogliono evitare che in futuro possano ripetersi certi malintesi e non hanno ritenuto sufficientemente esaurienti le spiegazioni fornite dal centro clinico.
Nel frattempo, dopo le obiezioni di alcuni genitori e nonni che hanno sollevato la questione, il modulo è stato moficato e non vi è più un riferimento alla razza, bensì alla nazionalità del bambino.
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