Attualità
Conte sull’Ucraina: “Nessuno ci dica che Putin non vuole la pace”. Polemiche del Pd

MILANO – La Russia di Putin ha invaso l’Ucraina con la scusa di proteggere le Repubbliche del Donbass, sta cercando di annettere il sud del Paese dopo aver occupato illegalmente la Crimea, ha tentato di deporre il presidente democraticamente eletto Zelensky, ha commesso stragi e crimini e l’unica pace che vuole discutere è la resa dell’Ucraina, che dovrebbe cedere parte dei territori e restare demilitarizzata.
Peccato che Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, abbia affermato ai microfoni di Telelombardia: «La pace va costruita, nessuno ci dica Putin non la vuole. La pace va costruita giorno dopo giorno».
Considerata anche la posizione del Movimento contraria all’invio di armi a Kiev, il Partito Democratico è andato su tutte le furie: “Di tutte le assurdità della campagna elettorale quella di Conte ‘Non si dica che Putin non vuole la pace’ le supera tutte per malafede” ha twittato la responsabile Esteri Lia Quartapelle.
“Nemmeno il tempo di incassare il sostegno del noto progressista Donald Trump, ed ecco che il neo-campione del massimalismo italiano Giuseppe Conte corre in soccorso dell’amico Vladimir. ‘Nessuno dica che Putin non vuole la pace”. Vada a Irpin, a Bucha, a Borodjanka, avvocato'” ha scritto, sempre su Twitter, Enrico Borghi, componente della segreteria nazionale del Pd.
“Conte nel ruolo di seconda cassa di amplificazione del Cremlino. Deve ancora impegnarsi per superare Salvini, ma l’endorsement di Trump lo porta sulla buona strada” ha twittato la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno, Pd.
Infine, il segretario dem Enrico Letta, al Tg3, ha trattato l’ex alleato alla stregua del leghista Matteo Salvini: “Sulla Russia sono “irresponsabili le parole di Salvini e di Conte. Sono parole di chi legittima Putin e quindi si mette contro l’Italia”.
Per evitare che l’argomento prendesse una piega troppo pericolosa, è lo stesso leader del Movimento 5 Stelle a tagliare corto, precisando il senso del passaggio: “Basta fake news, ho semplicemente detto che non si può rinunciare al tavolo di pace trincerandosi dietro il fatto che Putin non vuole la pace. Bisogna lavorare giorno e notte per sbloccare negoziati”.
Attualità
Selfie tra Mauro Corona e Brad Pitt: l’attore da qualche giorno si trova sulle Dolomiti

La foto che ritrae un sorridente Brad Pitt a fianco di Mauro Corona ha già fatto il giro del web. La star si trova in Italia per qualche giorni di vacanza, ma secondo qualcuno starebbe preparando un film.
Che la televisione abbia dato tanta popolarità a Mauro Corona è assodato, ma che lo potesse far diventare una star internazionale era inimmaginabile. Cosa ci facessero Brad Pitt e Mauro corona insieme sul lago di Misurina non è dato saperlo. Né perché tra i due quello più emozionato sembri essere il divo di Hollywood. Improbabile però che gli studios abbiano commissionato un film biografico sull’autore montanaro. Anche perché nel caso la scelta dovrebbe ricadere su Di Caprio, dopo l’ottima prova in The Revenant, film che potrebbe tranquillamente descrivere la routine quotidiana di Corona (notizia non confermata, ndr).
Comunque sia, lo scatto che ritrae il divo, riconoscibile nonostante occhiali e cappello, ed il celebre autore ed opinionista, inconfondibile nel suo smanicato, ha fatto il giro del web. La foto è stata caricata su Twitter dallo stesso Mauro Corona, che però non è entrato nei dettagli dell’incontro avuto con Brad Pitt.
Il celebre attore sta trascorrendo qualche giorno di vacanza tra le Dolomiti ed il Mediterraneo. Lunedì scorso è atterrato a Bolzano con un volo privato. Secondo voci non confermate, sarebbe in zona anche per visionare il set del suo prossimo film. Ma si tratta appunto solamente di rumors.
Nulla di confermato dunque, ma nulla impedisce di sognare: e se stessimo per vedere un action movie hollywoodiano con Mauro corona nella parte del cattivo?
Attualità
Pichetto Fratin: «superiamo il referendum sul nucleare», Salvini: «non perdiamo tempo»

Oggi prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, Pnns. Il ministro dell’Ambiente: «non si tratta di grandi centrali nucleari, ma di nuove tecnologie sicure». Salvini: «energia pulita e sicura a partire dai prossimi anni.
Piccoli passi sulla strada del ritorno al nucleare in Italia, checché ne dica il Referendum del 2011, che raggiunse il quorum con il 57% degli elettori che si recarono alle urne. La maggioranza di essi, il 94,05%, si espresse contro il ritorno alla produzione di energia nucleare. Eppure, adesso non sembra impraticabile la via del ritorno al nucleare, anzi al “nucleare sostenibile”. Si è infatti svolta la prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (Pnns), al termine del quale il ministro Pichetto Fratin si è dimostrato favorevole.
Lo scopo della piattaforma d’altronde è esplicito: «definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore». Le proposte vanno elaborate nei prossimi sei mesi, mentre entro sette mesi va redatto un documento contente la road map per le Linee Guida Linee Guida con azioni, risorse, investimenti e tempi entro 9 mesi.
Al termine della riunione di stamani, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha spiegato: «non si tratta evidentemente di proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (SMR) e i reattori nucleari di quarta generazione (AMR)».
A dar man forte al progetto, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si dice sicuro della buona riuscita dell’intera operazione: «L’’Italia non può perdere tempo: dev’essere chiaro l’obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il Nucleare, a partire dai prossimi anni».
Attualità
Sindaco di Portofino accusato di vendere borse false nella sua tabaccheria

Un articolo de Il Fatto Quotidiano accende i riflettori su Matteo Viacava, primo cittadino della nota località ligure. Le opposizioni chiedono le sue dimissioni.
Merce contraffatta venduta a poche centinaia di metri dalla celebre piazzetta. L’accusa, lanciata da Il Fatto Quotidiano, non riguarda qualche ambulante irregolare, bensì il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, che secondo il quotidiano ha esposto borse false sugli scaffali della sua tabaccheria. Per questo fatto la Lista Sansa nel Consiglio regionale della Liguria ne ha chiesto le dimissioni.
L’atto d’accusa non è declinato propriamente in politichese: «Di solito sono i senegalesi a vendere le borse “taroccate”. A Portofino è il sindaco […] Quando a vendere le borse false per strada sono degli immigrati ecco piombare le forze dell’ordine a riempire verbali, denunce e provvedimenti di espulsione. Ma quando, stando a quanto scrive ‘il Fatto’ con tanto di fotografie, lo fa addirittura il sindaco?».
Il caso è particolare: Portofino è da sempre considerata una meta per gli amanti del lusso e delle migliori griffe. Proprio questa sua esclusività attira da decenni turisti facoltosi, attratti dall’immagine luxury della località. Che il primo cittadino possa vendere merce contraffatta non viene visto come un biglietto da visita appropriato.
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