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Putin parla alla nazione: «porteremo a termine i nostri piani»

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Vladimir Putin discorso alla nazione in occasione dell'anniversario dell'annessione della Crimea

Vladimir Putin chiama all’adunata i suoi e raduna decine di migliaia di persone allo stadio di Mosca, per celebrare l’anniversario dell’annessione della Crimea. «Sappiamo cosa fare per fermare il genocidio nel Donbass» e «abbiamo salvato la Crimea dal degrado» alcuni dei punti toccati dallo zar. Il discorso di Putin alla nazione, durato un paio di minuti, è stato trasmesso in diretta tv.

Un’esibizione di qualche minuto, poi il boato del pubblico. Non si tratta di un concerto, ma il clima e la location sono quelle. Sul palco allestito nello stadio “Luzniki” di Mosca, non una rockstar, ma Vladimir Putin, anfitrione d’eccezione dell’evento organizzato per celebrare l’anniversario dell’annessione della Crimea. “Per un mondo senza nazismo, per la Russia, per il Presidente” il nome dell’evento. L’occasione perfetta per trasmettere in diretta televisiva il discorso alla nazione di Vladimir Putin.

L’abbigliamento è casual. Il leader ha dismesso gli abiti formali e per ora non ha indossato la mimetica. Parla poco, un paio di minuti in tutto. Le parole non sono nuove, attinge a piene mani dal repertorio delle ultime settimane, ma fanno sempre il loro effetto. L’incipit mette subito in chiaro le cose: «gli abitanti della Crimea vogliono abitare nella loro terra, con la loro patria storica, la Russia. Hanno fatto la cosa giusta opponendosi ai nazisti». Il dado è tratto, Putin procede con il suo ragionamento: «Kiev organizza operazioni militari punitive contro il Donbass, qui siamo intervenuti con un’operazione speciale per fermare un genocidio dei russi: ora porteremo a termine i nostri piani». Un discorso breve, una manciata di minuti in tutto, eppure bastano per riversarvi dentro tutte la propaganda e la retorica russe: lotta al nazismo, patriottismo, Madre Russia, operazione militare speciale e non guerra, lotta al genocidio e difesa dei valori della cristianità. Il discorso infatti si conclude con una citazione della Bibbia: «Non c’è amore più grande che donare l’anima per gli amici». Il pubblico è in visibilio.

I conduttori, che sulle giacche espongono la “Z” simbolo di supporto alle truppe impegnate nell’invasione, gongolano servili. Applausi scroscianti tra le migliaia di persone che affollano le gradinate dello stadio moscovita. 130 mila secondo i dati diffusi. In gran parte figuranti e comparse pagate, secondo le teorie che hanno incominciato a circolare soprattutto su Twitter. L’evento comunque sia si è svolto secondo copione e si è concluso con uno scontato trionfo, nonostante un misterioso intoppo: proprio durante il main event, il discorso alla nazione del presidente Putin, le immagini si sono oscurate improvvisamente, per poi riapparire mostrando sul palco una band. Il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov ha parlato di «guasto tecnico».

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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sabotaggio rete ferroviaria francia tgv

I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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elon musk figlia transgender

Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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navigatori morti durante traversata ecologica dell'atlantico

Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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