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Helsinki spinge per l’adesione alla Nato e la Russia invia truppe al confine con la Finlandia

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Vyborg truppe russe al confine con la Finlandia
Una veduta di Vyborg (foto di Ninara: Flickr)

I media svedesi danno per certa la richiesta di adesione alla Nato, mentre la Finlandia oggi inizia le discussioni per poter presentare ufficialmente richiesta entro giugno, indispettendo la Russia che invia truppe al confine. Mentre una guerra infuria dunque, si teme possa scoppiarne un’altra.

Svezia e Finlandia negli ultimi mesi hanno palesato l’interesse ad aderire al Patto Atlantico e la Russia non ha certo nascosto tutto il suo disappunto. Dopo aver minacciato ritorsioni a più riprese infatti, oggi, in concomitanza con l’intensificarsi delle discussioni interne sulla richiesta di adesione, la Russia ha inviato truppe al confine con la Finlandia. Gli osservatori internazionali dunque ora lanciano qualche occhiata anche a nord, dove temono possa aprirsi un nuovo fronte.

Lo spostamento delle truppe russe trova riscontro dal video diffuso da Sky News. Nelle immagini si vedono mezzi ed attrezzature militari schierati a Vyborg, città russa vicina al confine con la Finlandia. Helsinki ha reso noto che «nelle prossime settimane» deciderà sull’adesione alla Nato, mentre i giornali di Svezia danno per certa la richiesta entro giugno. «C’è un prima e un dopo 24 febbraio» ha affermato la premier svedese Magdalena Andersson, riferendosi alla data dell’invasione dell’Ucraina. La campagna ucraina d’altronde ha molto scosso gli animi delle popolazioni che vivono al confine col “gigante”, non solo in Svezia, Finlandia e Norvegia, ma anche nelle Repubbliche Baltiche. Diversi Paesi quindi hanno rilanciato con maggior vigore le trattative con le potenze occidentali.

Finlandia e Svezia già da anni partecipano, in qualità di osservatore, alle esercitazioni congiunte della Nato, che ha sempre affermato di aspettare con impazienza l’ingresso dei due stati. Oggi le premier Magdalena Andersson e la finlandese Sanna Marin si sono incontrate a Stoccolma.

«Ci sono argomenti da analizzare con molta attenzione – ha detto detto ancora Andersson in conferenza stampa – bisogna soppesare tutti i pro e i contro. Allo stesso tempo, non vedo alcun motivo per rinviare la decisione. Avremo le elezioni a settembre e dobbiamo anche essere in grado di concentrarci su questo». La Marin si è spinta fino a dire «dobbiamo analizzarle attentamente, ma penso che il nostro processo decisionale sarà rapido, nel giro di settimane. La Russia è il nostro vicino. Abbiamo un lungo confine con loro e vediamo come si comportano in Ucraina adesso – prosegue la premier finlandese – È una guerra in Europa che non volevamo accadesse, ma ora purtroppo è così. Pertanto, dobbiamo ovviamente porci la domanda su come possiamo fare in Finlandia per evitarlo».

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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sabotaggio rete ferroviaria francia tgv

I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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elon musk figlia transgender

Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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navigatori morti durante traversata ecologica dell'atlantico

Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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