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Cronaca

Le coop gestite dalla suocera e dalla moglie del senatore Soumahoro sotto indagine: «senza stipendio, acqua e luce»

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Si apre la bufera su Aboubakar Soumahoro, eletto al Senato tra le fila di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana. Le coop Karibu e Aid, gestite dalla suocera e dalla moglie del senatore Soumahoro, sono sotto indagine per presunti maltrattamenti subiti da migranti minorenni e irregolarità nei contratti e nei pagamenti dei collaboratori.

«Non c’entro niente con tutto questo. Non consentirò a nessuno di infangarmi. Chi ha deciso di farmi la guerra, con diffamazione, dico ci vediamo in tribunale. Ho dato mandato ai legali di perseguire penalmente chiunque, usando qualsiasi mezzo, offenda la mia reputazione». Così Aboubakar Soumahoro risponde su Twitter alle polemiche che lo stanno investendo in queste ore. Il motivo è dovuto all’articolo pubblicato dall’edizione romana di Repubblica, secondo il quale le coop gestite dalla moglie e dalla suocera del senatore Soumahoro, Karibu e Consorzio Aid, sarebbero sotto indagine da parte della Procura di Latina per irregolarità relative ai contratti e ai pagamenti dei collaboratori, ma anche per maltrattamenti subiti da migranti minorenni affidati alle due cooperative.

Ironia della sorte, a mettere nei guai l’ex sindacalista, un altro sindacato, lo Uiltucs, al quale una trentina di minorenni hanno raccontato di essere stati maltrattati e perfino privati di acqua ed energia elettrica. I racconti dei ragazzi al sindacato sarebbero ora al vaglio della Procura.

Alcuni lavoratori invece avrebbero affermato di essere stati impiegati in nero e di non aver ricevuto gli stipendi concordati. In qualche caso anche da due anni. Secondo alcune testimonianze, sarebbero stati costretti a presentare fatture false per ottenere i rimborsi. Altri lavoratori infine denunciano che sono stati disattesi gli accordi stipulati di fronte all’Ispettorato del Lavoro e relativi al dilazionamento dei pagamenti arretrati. Pagamenti che non sarebbero poi stati effettuati.

Tra i documenti acquisiti dagli inquirenti, screenshot e chat, ma anche documentazione prelvata dai cassonetti ubicati nei pressi della sede di Karibu.

La Karibu è guidata da Marie Terese Mukamitsindo, presidente del CdA. Ha come consigliera Liliane Murekatete, moglie di Soumahoro. Nel 2021 ha ricevuto contributi a fondo perduto Covid per 227 mila euro. Il consorzio Aid è invece un’Agenzia per l’inclusione e i diritti. Nel 2020 ha ottenuto l’affido di vari servizi per stranieri dalle istituzioni. Adesso Uiltucs chiede che la Prefettura blocchi i pagamenti alle coop per tali servizi, per destinare il denaro al pagamento delle retribuzioni arretrate. Il debito accumulato nei confronti dei lavoratori ammonterebbe a 400 mila euro.

Cronaca

Omar della strage di Novi Ligure rischia un nuovo processo: è accusato di maltrattamenti dall’ex moglie

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omar rischia un nuovo processo

Dopo aver passato quasi dieci anni in carcere, Mauro “Omar” Favaro, protagonista insieme alla fidanzata dell’epoca, Erika, della strage di Novi Ligure, molto probabilmente tornerà a processo: è stato denunciato per violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie.

“Omar” molto probabilmente affronterà un nuovo processo. Il protagonista di uno dei più efferati delitti verificatisi in Italia, oggi quarantunenne, è stato accusato di violenza sessuale e maltrattamenti dall’ex moglie. Non si tratta di Erika. Erano minorenni quando hanno ucciso la famiglia della ragazza e dopo essere stati arrestati, ed essersi scambiati reciproche accuse per mesi, non si sono parlati mai più.

A denunciare Omar è stata la donna con la quale quale si è sposato una volta uscito dal carcere. Insieme hanno avuto una bambina. Per anni l’avrebbe fatta oggetto di vessazioni e maltrattamenti. L’avrebbe minacciata di sfregiarla con l’acido, o di lasciarla su una sedia a rotelle. Per insultarla l’avrebbe chiamata a più riprese «anoressica». Nei giorni scorsi si sono chiuse le indagini nei suoi confronti e ora Omar rischia un nuovo processo.

La vicenda riapre il dibattito sulla funzione riabilitativa del carcere. Erika ed Omar sono rimasti in prigione poco meno di una decina d’anni, in due istituti diversi. Lei, come scrive Maurizio Crosetti per Repubblica, «giocando a pallavolo e imparando il giardinaggio, poi la musicoterapia in una struttura psichiatrica dove ha conosciuto il suo compagno di adesso, un educatore, chitarrista. Uscita di prigione, Erika De Nardo si occupa di campagna e vigne sul lago di Garda». Lui invece ha imparato un mestiere e dopo essere stato rimesso libertà ha cominciato a lavorare come operaio.

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Cronaca

Un sit-in per ricordare David Rossi sotto Mps a 11 anni dalla sua morte

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assolti i dirigenti Mps Monte dei Paschi di Siena

Sotto la finestra dalla quale l’ex responsabile della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena è caduto in circostanze misteriose la figlia, Massimo Giletti, Antonino Monteleone, Carmelo Miceli e Pietro Orlandi.

Carolina Orlandi, figliastra di David Rossi, ha organizzato un sit-in ad 11 anni dalla morte dell’ex responsabile della comunicazione di Mps, nel quale i partecipanti si sono sdraiati a terra sotto la finestra dell’ufficio dal quale è caduto in circostanze ancora misteriose. Sono rimasti lì per 21 minuti. Il tempo in cui Rossi è rimasto a terra agonizzante, immortalato da una telecamera.

«Alle 19.43 David è precipitato dalla finestra della Banca e dopo l’impatto a terra ha continuato a muoversi per 21 minuti. Per almeno 21 minuti sappiamo con certezza che David fosse ancora vivo e stesse resistendo per continuare a vivere mentre una telecamera di sorveglianza era puntata su di lui, dove poteva e doveva essere visto» ha detto la donna.

Tra i presenti al sit-in in memoria di David Rossi, il giornalista Massimo Giletti, l’inviato de Le iene Antonino Monteleone, il legale Carmelo Miceli e Pietro Orlandi. Per la figlia di Rossi, intervistata dal Corriere della Sera, «le ferite nella parte anteriore del suo corpo non sono compatibili con la caduta». Per Orlandi «è una certezza: grazie alla commissione d’inchiesta sappiamo che David è stato picchiato dietro la banca poco prima di cadere ma né la Procura di Siena, né quella di Genova hanno ritenuto opportuno aprire un fascicolo per indagare su questo. È gravissimo», ha precisato Orlandi, ricordando il lavoro della prima commissione d’inchiesta parlamentare, che si è poi dovuta sciogliere a causa della caduta del governo precedente. Due giorni fa si è insediata la seconda, presieduta dal deputato FdI, Gianluca Vinci, che continuerà il lavoro svolto finora. Gli organizzatori della protesta pacifica sono stati identificati dai carabinieri di stanza in piazza Montecitorio, che hanno chiesto la rimozione delle fotografie definite «lesive».

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Riccardo Bossi, figlio di Umberto, indagato per truffa: avrebbe percepito indebitamente il Rdc

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il figlio di bossi riccardo indagato per truffa sul reddito di cittadinanza

Riccardo Bossi, figlio primogenito del fondatore della Lega Nord, è indagato per truffa ai danni dello Stato a Busto Arsizio: tra il 2020 ed il 2023 avrebbe percepito indebitamente 12 mila euro di Reddito di cittadinanza.

Il figlio del Senatur e fratello maggiore del Trota, Riccardo Bossi, è indagato per truffa aggravata ai danni dello stato, perché avrebbe, secondo il pm della Procura di Busto Arsizio, incassato indebitamente il Reddito di cittadinanza.

Sotto la lente di ingrandimento ci sono 43 mensilità da 280 euro, per un importo complessivo da 12.800 euro. L’erogazione del reddito di cittadinanza, rende noto Ansa, era però collegata al canone di locazione di un appartamento come sostegno al pagamento. Appartamento dal quale, però, secondo quanto accertato dagli inquirenti, Bossi era già stato sfrattato in quanto moroso. Di qui la contestazione del reato.

Il figlio primogenito di Bossi si è avvalso della facoltà di non rispondere ed ora ha 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltato o per presentare le memorie difensive, prima della probabile richiesta di rinvio a giudizio.

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