Attualità
Pescara e Venezia le città in cui si fa più uso di cocaina, Roma caput ecstasy

La prima piazza per quanto riguarda il consumo di cannabis è invece detenuta da cinque città a “paridemerito”: Bologna, Firenze, Nuoro, Trento e Trieste. Boom della chetamina in tutta Italia, mentre Roma è quella in cui gira più ecstasy, in particolare Mdma, e Pescara quella con più cocaina.
Città che vai, stupefacente che trovi. La mappatura dei consumi di droga nelle città italiane realizzata dall’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e finanziata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, mostra una situazione molto eterogenea, dal quale però emerge chiaramente un dato: nelle città italiane la droga gira in abbondanza e qualcuna anche più degli anni precedenti. Al primo posto per consumo di cocaina si attesta Pescara, mentre Roma diventa anche la capitale della chetamina. Bologna, Firenze, Nuoro, Trento e Trieste si contendono la palma di maggior utilizzo di cannabis, mentre la chetamina è cresciuta a livello esponenziale in tutto lo Stivale.
I risultati sono stati esposti nel corso della Relazione Annuale al Parlamento. Per quanto riguarda il consumo di cocaina, Pescara e Venezia sono risultate le città un cui se ne fa maggiormente uso. Insieme a queste, le città in cui vengono consumate più di 20 dosi al giorno ogni 1000 abitanti sono Montichiari, Fidenza e Bologna. Se il capoluogo emiliano rientra al primo posto per quanto concerne l’uso di cannabis, insieme a Nuoro, Fidenza, Cagliari, Trento e Trieste (100 dosi ogni al giorno ogni mille abitanti), Roma si afferma come capitale dell’ecstasy, in particolare Mdma.
In questo caso, è lampante il collegamento tra riapertura delle discoteche dopo la pandemia e ripresa della crescita dei consumi, così come nel caso della chetamina, che ha avuto un vero e proprio exploit: utilizzo in crescita a livello globale ed una media nazionale di 5 milligrammi al giorno ogni 1000 abitanti.
Attualità
Salvini e il post mentre fa la spesa: «niente pesche, ma tanta roba», Calenda: «vai a lavorare»

Matteo Salvini posta sul proprio profilo un post con due foto che lo immortalano mentre fa la spesa e il leader di Azione Calenda lo trolla: «non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare».
Matteo Salvini è alla frutta e lo fa vedere: posta una foto sul proprio profilo mentre fruga tra i marroni nel reparto ortofrutticolo di una nota catena di supermercati, di cui recentemente si è molto discusso a causa dello spot della pesca della discordia. E proprio citando il caso mediatico Salvini pubblica un post con due foto, una mentre carica la spesa in macchina e uno in cui sceglie le castagne, accompagnate dalla didascalia: «niente pesche, ma tanta roba. Le domeniche belle».
In poco tempo arriva la risposta, fulminea e fulminante, dell’onnipresente (sui social) Carlo Calenda: «Caro Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai a lavorare. Parte seconda». Un post non proprio velato insomma. Parte seconda perché qualche giorno fa ne aveva caricato uno simile sempre rivolto al ministro dei Trasporti e sempre sul medesimo argomento.
Salvini infatti aveva condiviso sul proprio profilo lo spot oggetto del dibattito, commentando: «Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?». Anche in questo caso la replica del leader di Azione non si è fatta attendere ed è arrivata in punta di fioretto: «Matteo, non ci rompere le pxxxe e vai lavorare».

Attualità
Meme di Musk contro Zelensky: «quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari in aiuti»

L’account ufficiale di Elon Musk ha pubblicato su X una serie di meme provocatori: il patron di Space X e Tesla si è scagliato contro il presidente ucraino, i vaccini, i media e il presidente Biden.
«Quando sono passati 5 minuti e non hai chiesto un miliardo di dollari di aiuti» cita la didascalia. La foto, tratta da un celebre meme, mostra Volodymyr Zelensky che si trattiene a fatica, con le vene ingrossate dallo sforzo. Il meme di Elon Musk contro Zelensky ha suscitato tantissime reazioni contrariate, ma non è l’unico a tono provocatorio pubblicato nelle scorse ore su X dal suo patron.
Ma non c’è solo Zelensky tra i bersagli dei meme di Musk. Poco prima aveva pubblicato un post dai toni psichedelici che mostrava una spirale ed un dottore e la didascali: «Immagina un vaccino così sicuro che bisogna essere minacciati per prenderlo. Per una malattia così mortale bisogna sottoporsi a un test per sapere di averla». Il riferimento al vaccino anti covid è fin troppo palese. Esplicito il terzo meme: un cane di grossa taglia appoggio, indicato semplicemente come Elon, appoggia i testicoli in testa ad un altro cane, indicato genericamente come media.
Oltre ai post satirici, e divisivi, Musk dedica un pensiero anche alle politiche migratorie del presidente degli Sati Uniti: «Se New York si sta già piegando sotto il carico e ha esaurito lo spazio, come sarà la situazione tra un anno? La politica di apertura delle frontiere è iniziata sotto Biden due anni fa. Questa politica non era in vigore sotto Obama e il governatore Hochul è un democratico e non un repubblicano, quindi non si tratta di una battaglia politica tra D e R, ma di una questione specifica dell’attuale amministrazione».
I meme pubblicati da Musk hanno ampiamente diviso gli utenti dell’ex Twitter, ora X, ma sembrano rispondere alla nuova strategia imposta dal nuovo titolare: creare contenuti anche discutibili, ma sicuramente discussi.

Attualità
Caso Fedez a Belve, la replica di Rai: «nessuna censura, ma no a ospitata retribuita»

La partecipazione del rapper Fedez al programma Rai Belve, condotto da Francesca Fagnani, è saltata per decisione dei vertici Rai, che spiegano di non aver dato il via libera ad un’ospitata retribuita.
Fedez non sarà ospite di Francesca Fagnani su Belve, programma di successo su Rai 2, per decisione dell’azienda e non per motivi di salute. Ne dà conferma la stessa conduttrice, via social: «Rai non l’ha ritenuta opportuna [la partecipazione di Fedez a Belve, ndr]. Non condivido questa decisione, né Belve del resto ha mai tolto voce a nessuno. Magari non finirà così».
A breve distanza è giunta la precisazione di viale Mazzini, secondo cui non si tratta di una scelta politica, bensì aziendalista: «Nel caso di Belve si tratta di un programma di intrattenimento e non di una trasmissione giornalistica. La decisione dell’azienda di non approvare la partecipazione retribuita di Fedez non a nulla a che vedere con la politica, che non si è minimamente interessata al caso se non per strumentalizzare la vicenda, dopo la pubblicazione del post della Fagnani. Quindi nessuna censura ma solo una scelta dell’azienda», la dichiarazione che Ansa attribuisce di un dirigente Rai.
In molti dopo l’indiscrezione di TvBlog avevano parlato invece di censura. Spesso i rapporti tra il rapper e la tv di Stato non sono stati proprio idilliaci e secondo qualcuno la Rai avrebbe voluto punire le sparate a zero di Fedez degli anni scorsi. In tutto questo, il corteggiamento della Fagnani per averlo ospite è durato a lungo e a più riprese, anche pubblicamente, il rapper aveva rifiutato l’intervista. Ora che l’ha accettata in viale Mazzini hanno deciso che questa intervista non s’ha da fare.
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