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Polemiche dopo il soliloquio di Lavrov su Rete 4 e Israele convoca l’ambasciatore russo

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polemiche dopo l'intervista Lavrov a Zona Bianca su Rete 4

«Commenti imperdonabili e oltraggiosi, un errore storico» le dichiarazioni che arrivano da Tel Aviv, dove l’ambasciatore russo è stato convocato dopo le parole di Lavrov, che il programma di intrattenimento Zona Bianca su Rete 4 ha lasciato parlare a ruota libera. Il ministro degli esteri russo ha paragonato Zelensky ad Adolf Hitler, che, come il presidente ucraino, «aveva origini ebraiche». E il Copasir apre un’istruttoria.

Fosse stato uno show surreale, sarebbe stato da applausi. Essendosi trattato di un’ “intervista” invece, più di una perplessità ha generato il soliloquio del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov, andato in onda ieri sera sulle frequenze di Zona Bianca, programma di Rete 4. Il fedelissimo di Putin non ha sprecato l’occasione di diffondere le contro-teorie russe sull'”operazione speciale” in Ucraina, dal pulpito dell’unica trasmissione televisiva europea alla quale ha concesso un’intervista. Forse per ringraziarlo di tanta gentilezza, dallo studio non hanno mai interrotto le elucubrazioni del teorico russo, durate una mezzoretta.

In questo lasso di tempo, tutti i caposaldi della propaganda russa: la negazione dei crimini di Bucha; il pagamento del gas in rubli; le inaccettabili imposizioni del blocco Nato; la volontà di denazificare almeno Donbass e Crimea, se proprio non si può estendere il vento di libertà in tutta Ucraina. Lavrov ha avuto anche parole pesanti nei confronti del governo italiano, che non si aspettava «in prima fila contro la Russia». Ma la vetta più alta l’ha raggiunta quando ha paragonato Zelensky ad Hitler, perché anche il dittatore tedesco che dato vita al nazismo aveva origini ebraiche: «i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei» ha chiosato Lavrov.

Parole che ovviamente hanno trovato ampia cassa di risonanza non soltanto in Europa e che hanno scatenato forti reazioni sia da parte dei cittadini, che sul web e sui social stanno bombardando di polemiche la trasmissione di Rete 4, che da parte delle istituzioni. Yair Lapid, ministro degli Esteri di Tel Aviv ha perfino convocato l’ambasciatore russo: «commenti imperdonabili ed oltraggiosi. Un errore storico incredibile. Dire che Hitler era un ebreo è come sostenere che gli ebrei si sono suicidati. I nazisti perseguitarono gli ebrei, solo i nazisti erano nazisti, solo i nazisti intrapresero un annientamento sistematico del popolo ebraico» ha puntualizzato Lapid.

Anche in patria non mancano le polemiche nei confronti di quanto andato in onda ieri sera. Il presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Adolfo Urso ha affermato che l’intervista di LAvorv «conferma le nostre preoccupazioni» a causa di una «montagna di fake news». Il numero uno di Copasir ha aggiunto che già nei giorni scorsi l’organo ha chiesto «una specifica istruttoria», sulla propagazione della disinformazione russa, che prevede anche «audizione dei vertici Agcom e Rai».

La Comunità ebraica di Roma, per bocca della presidente Ruth Dureghello, ha definito le parole dell’intervista di Lavrov su Rete 4 «deliranti e pericolose» dal momento che «riscrivono la storia sul modello dei Protocolli dei Savi di Sion, il fondamento della letteratura antisemita moderna creato nella Russia zarista. La cosa più grave è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate».

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Selfie tra Mauro Corona e Brad Pitt: l’attore da qualche giorno si trova sulle Dolomiti

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brad pitt e mauro corona

La foto che ritrae un sorridente Brad Pitt a fianco di Mauro Corona ha già fatto il giro del web. La star si trova in Italia per qualche giorni di vacanza, ma secondo qualcuno starebbe preparando un film.

Che la televisione abbia dato tanta popolarità a Mauro Corona è assodato, ma che lo potesse far diventare una star internazionale era inimmaginabile. Cosa ci facessero Brad Pitt e Mauro corona insieme sul lago di Misurina non è dato saperlo. Né perché tra i due quello più emozionato sembri essere il divo di Hollywood. Improbabile però che gli studios abbiano commissionato un film biografico sull’autore montanaro. Anche perché nel caso la scelta dovrebbe ricadere su Di Caprio, dopo l’ottima prova in The Revenant, film che potrebbe tranquillamente descrivere la routine quotidiana di Corona (notizia non confermata, ndr).

Comunque sia, lo scatto che ritrae il divo, riconoscibile nonostante occhiali e cappello, ed il celebre autore ed opinionista, inconfondibile nel suo smanicato, ha fatto il giro del web. La foto è stata caricata su Twitter dallo stesso Mauro Corona, che però non è entrato nei dettagli dell’incontro avuto con Brad Pitt.

Il celebre attore sta trascorrendo qualche giorno di vacanza tra le Dolomiti ed il Mediterraneo. Lunedì scorso è atterrato a Bolzano con un volo privato. Secondo voci non confermate, sarebbe in zona anche per visionare il set del suo prossimo film. Ma si tratta appunto solamente di rumors.

Nulla di confermato dunque, ma nulla impedisce di sognare: e se stessimo per vedere un action movie hollywoodiano con Mauro corona nella parte del cattivo?

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Pichetto Fratin: «superiamo il referendum sul nucleare», Salvini: «non perdiamo tempo»

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pichetto fratin sul ritorno al nucleare
Una centrale nucleare, immagine d'archivio.

Oggi prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, Pnns. Il ministro dell’Ambiente: «non si tratta di grandi centrali nucleari, ma di nuove tecnologie sicure». Salvini: «energia pulita e sicura a partire dai prossimi anni.

Piccoli passi sulla strada del ritorno al nucleare in Italia, checché ne dica il Referendum del 2011, che raggiunse il quorum con il 57% degli elettori che si recarono alle urne. La maggioranza di essi, il 94,05%, si espresse contro il ritorno alla produzione di energia nucleare. Eppure, adesso non sembra impraticabile la via del ritorno al nucleare, anzi al “nucleare sostenibile”. Si è infatti svolta la prima riunione della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile (Pnns), al termine del quale il ministro Pichetto Fratin si è dimostrato favorevole.

Lo scopo della piattaforma d’altronde è esplicito: «definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell’utilizzo dell’energia nucleare in Italia e alle opportunità di crescita della filiera industriale nazionale già operante nel settore». Le proposte vanno elaborate nei prossimi sei mesi, mentre entro sette mesi va redatto un documento contente la road map per le Linee Guida Linee Guida con azioni, risorse, investimenti e tempi entro 9 mesi.

Al termine della riunione di stamani, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha spiegato: «non si tratta evidentemente di proporre il ricorso in Italia alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione, ma di valutare le nuove tecnologie sicure del nucleare innovativo quali gli Small Modular Reactor (SMR) e i reattori nucleari di quarta generazione (AMR)».

A dar man forte al progetto, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, che si dice sicuro della buona riuscita dell’intera operazione: «L’’Italia non può perdere tempo: dev’essere chiaro l’obiettivo di tornare a produrre energia pulita e sicura tramite il Nucleare, a partire dai prossimi anni».

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Sindaco di Portofino accusato di vendere borse false nella sua tabaccheria

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sindaco di portofino accusato di vendere borse false

Un articolo de Il Fatto Quotidiano accende i riflettori su Matteo Viacava, primo cittadino della nota località ligure. Le opposizioni chiedono le sue dimissioni.

Merce contraffatta venduta a poche centinaia di metri dalla celebre piazzetta. L’accusa, lanciata da Il Fatto Quotidiano, non riguarda qualche ambulante irregolare, bensì il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, che secondo il quotidiano ha esposto borse false sugli scaffali della sua tabaccheria. Per questo fatto la Lista Sansa nel Consiglio regionale della Liguria ne ha chiesto le dimissioni.

L’atto d’accusa non è declinato propriamente in politichese: «Di solito sono i senegalesi a vendere le borse “taroccate”. A Portofino è il sindaco […] Quando a vendere le borse false per strada sono degli immigrati ecco piombare le forze dell’ordine a riempire verbali, denunce e provvedimenti di espulsione. Ma quando, stando a quanto scrive ‘il Fatto’ con tanto di fotografie, lo fa addirittura il sindaco?».

Il caso è particolare: Portofino è da sempre considerata una meta per gli amanti del lusso e delle migliori griffe. Proprio questa sua esclusività attira da decenni turisti facoltosi, attratti dall’immagine luxury della località. Che il primo cittadino possa vendere merce contraffatta non viene visto come un biglietto da visita appropriato.

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