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Putin festeggia la “liberazione” di Mariupol: acciaieria sotto assedio

Ancora 2 mila combattenti ucraini asserragliati nell’acciaieria Azovastal. Putin ha annullato l’assalto «per risparmiare i soldati».

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Putin celebra la presa di Mariupol

Mariupol è stata presa ed è sotto il controllo dei russi, ad eccezione dell’acciaieria Azovastal, dove sono ancora asserragliati circa 2000 soldati. Putin afferma di aver annullato l’assalto e di aver predisposto l’assedio, per risparmiare la vita ai combattenti. Proseguono le operazioni di evacuazione dei civili.

«La liberazione di Mariupol è un successo». A proclamare il “trionfo” è lo Zar in persona, Vladimir Putin, che può così esporre, in patria e all’estero, un successo militare dal grande valore simbolico. Mariupol infatti è la prima grande città ucraina ad essere presa dalla Russia, anche se non tutto il territorio è stato conquistato: nell’acciaieria di Azovastal, dove si è asserragliata la resistenza, si troverebbero ancora 2000 combattenti.

L’agenzia russa Tass ha reso noto che durante un incontro con il ministro della Difesa Sergej Shoigu, Putin ha annullato l’ordine di assaltare l’acciaieria e di porla invece sotto assedio, per risparmiare la vita dei soldati. «Non c’è alcun bisogno di infilarsi in quelle catacombe, o di strisciare in quei cunicoli industriali: l’importante è che l’assedio non faccia passare una mosca», avrebbe detto sempre Putin. Secondo il ministro della difesa l’assedio proseguirà ancora per 3-4 giorni. Dopodiché Shoigu ha snocciolato i numeri della presa di Mariupol: più di 4 mila soldati ucraini, degli 8.100 presenti, sarebbero morti, mentre altri 1.478 si sarebbero arresi.

Putin aveva bisogno di una vittoria da poter celebrare, non solo come manifestazione di forza all’estero, ma anche per mettere a tacere i malumori che starebbero iniziando a serpeggiare anche all’interno della sua cerchia. Ieri infatti, Bloomberg ha pubblicato una notizia secondo la quale anche al Cremlino, alcuni alti funzionari avrebbero provato a convicere Putin a tornare sui suoi passi e ad abbandonare il conflitto, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche per l’economia russa. Ma il Presidente non avrebbe concesso nessun tipo di apertura in questo senso.

E nel frattempo si avvicina la data simbolo del 9 maggio, ovvero l’anniversario della vittoria sul nazismo nella seconda guerra mondiale. A Mosca si celebrerà la ricorrenza con una grande parata, otto aerei da guerra Mig-29 voleranno schierati a forma di Z, che diventerà il simbolo ufficiale della nuova Russia.

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Sabotaggio alla rete ferroviaria francese: circolazione in tilt a poche ore dalle Olimpiadi

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sabotaggio rete ferroviaria francia tgv

I sospetti degli inquirenti si concentrano sulla sinistra radicale. Paralizzata la circolazione del Tgv: sospese tre linee su quattro. I disagi si ripercuoteranno almeno fino al weekend. Sono 800 mila i viaggiatori coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria in Francia.

Il modus operandi messo in atto, fa sospettare alle forze dell’ordine che dietro il sabotaggio alla rete ferroviaria in Francia possa esserci la mano dei gruppi della sinistra radicale. Nella notte scorsa, tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, in diversi punti nevralgici della circolazione ferroviaria, sono stati appiccati incendi che hanno di fatto paralizzato treni e stazioni. Il tutto mentre tra poche ore, in una Parigi blindatissima, andrà in scena la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Sono circa 800 mila i viaggiatori rimasti coinvolti dal sabotaggio della rete ferroviaria.

Modus operandi e ordigni incendiari già usati in passato in altre contestazioni «assomigliano a quelli utilizzati in passato dall’ultrasinistra», hanno fatto sapere fonti della sicurezza francesi a Le Parisien. Non si esclude che chi ha agito abbia potuto contare sull’appoggio di personale interno a Sncf, la compagnia ferroviaria francese.

Fin dai primi roghi, la società ha parlato di «atti dolosi concomitanti», mentre il ministro dei Trasporti francese Patrice Vergriete ha definito il sabotaggio «un’azione criminale scandalosa».

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Musk sulla figlia transgender: «è morto, ucciso dalla teoria woke. Non avrei dovuto accettare i trattamenti»

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elon musk figlia transgender

Intervistato da Tmz il tycoon ha usato dure parole nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Tra i due non corre buon sangue. La ventenne Vivian Jenna Wilson, nato come Xavier Musk, dopo il cambio di sesso ha interrotto ogni rapporto con il padre, il fondatore di Tesla e Space X, ed ha assunto il cognome della madre. La transizione non è stata bene accolta da Elon Musk, che, intervistato da Tmz ha usato parole molto dure nei confronti della figlia transgender: «Mio figlio è morto, è stato ucciso dal virus della mentalità woke».

Il miliardario ha anche abiurato il suo consenso ai trattamenti ai quali il figlio si è sottoposto: «Sono stato ingannato nel firmare documenti medici per approvare qualsiasi trattamento lei ricevesse». Parlando con il suo intervistatore, Musk ha affermato di aver accettato perché gli avevano paventato il rischio di un gesto autolesionistico da parte del giovane.

Non è la prima volta che tra Musk e la figlia transgender due volano screzi a mezzo stampa. In passato si sono scambiati dichiarazioni al vetriolo non soltanto sulle diverse visioni sui diritti Lgbtq+, ma anche in tema di politica. Misk ha spesso definita la figlia come una «comunista» e «marxista» che odia i ricchi».

 

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Traversata ecologica dell’Atlantico finisce in tragedia: ritrovati i corpi dei due navigatori

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navigatori morti durante traversata ecologica dell'atlantico

Brett Clibbery e Sarah Packwood  sono partito dalle coste canadesi lo scorso 18 giugno, a bordo di uno yacht ecologico. Volevano raggiungere le Azzorre, ma i loro corpi sono stati ritrovati a poche centinaia di miglia dal luogo della partenza. E’ mistero sulle cause della morte.

L'”Odissea Verde”, come era stata battezzata dai suoi ideatori, è durata poche centinaia di miglia. I corpi del canadese Brett Clibbery e della britannica Sarah Packwood, i navigatori che hanno tentato una traversata dell’Atlantico a bordo di uno yacht ecologico, sono morti ed i loro copri stati ritrovati sulle coste di Sable Island, 160 chilometri a sud-est della costa canadese da cui erano partiti oltre un mese fa. I due avevano lasciato le spiagge della Nuova Scozia con l’obiettivo di raggiungere le Azzorre.  3.228 chilometri da coprire in 21 giorni. Il viaggio però è durato poco più di un centinaio di miglia nautiche.

Ancora da capire il motivo della tragedia. Secondo quanto ricostruito al momento i due sarebbero stati costretti ad abbandonare la nave e sarebbero morti annegati. Lo yacht sul quale si trovavano a bordo però non è stato ritrovato. Tra le ipotesi, l’urto con una nave cargo, che non si sarebbe nemmeno accorta della collisione.

I due navigatori morti avevano raccontato nel dettaglio i preparativi della traversata dell’Atlantico, attraverso un canale YouTube, Theros Adventures, dal nome della loro barca eco-friendly. «È probabilmente la più grande avventura delle nostre vita», diceva entusiasta Sarah Packwood. Mentre il marito raccontava di come i due avessero equipaggiato la barca con vele, pannelli solari, batterie e un motore elettrico, così da mostrare a tutti che «viaggiare senza bruciare carburanti fossili è possibile».

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